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Obscure

Un survival horror sui banchi di scuola... non è abbastanza originale per voi? E se vi dicessimo che potrete giocarlo in compagnia di un amico?

ANTEPRIMA di La Redazione   —   05/07/2004
Obscure
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Dentro un film dell’orrore

Obscure

La prima novità di rilievo riguarda ambientazione e sceneggiatura. Il genere survival horror comincia a essere fiacco: ha assorbito e rielaborato tutte le dimensioni della paura, ogni mostro possibile e immaginabile dentro e fuori dalla mente umana, gran parte dei cliché letterari e cinematografici… ma finora ne aveva risparmiato uno, quello del filone horror adolescenziale che ha fatto il successo di film quali Scream, Urban legends o The Faculty. Ed ecco che una scuola, per molti di noi già teatro di tanti orrori vissuti in giovane età, diventa l’ambientazione ideale di un nuovo inquietante survival horror. Fin dalle primissime inquadrature, che seguono l’azione con un taglio degno del miglior film del terrore, ci sentiamo completamente immersi nella vicenda, riconosciamo i corridoi e le aule dei tipici istituti americani che popolano tante delle pellicole di cui abbiamo fatto indigestione, ritroviamo situazioni e dialoghi familiari, perfino gli stessi personaggi stereotipati (dal genio incompreso che finalmente si rende utile per salvare il mondo all’insulso bellone che crepa miseramente nella prima scena).

Ed ecco che una scuola, per molti di noi già teatro di tanti orrori vissuti in giovane età, diventa l’ambientazione ideale di un nuovo inquietante survival horror.

Dentro un film dell’orrore

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La raggelante musichetta che accompagna il giocatore fin dal menu principale fa già presagire il clima dell’avventura che lo attende. Una volta selezionata la voce Nuova Partita, allo scorrere dei primi titoli su una schermata buia si sovrappongono subito il suono squillante di una campanella e il vociare indistinto di una moltitudine di studenti, seguito poco dopo dall’incalzante esplosione di un pezzo punk-rock che ci introduce a una panoramica dell’istituto Leafmore alla fine delle lezioni e una carrellata dei personaggi principali. Mai presentazione fu più cinematografica! L’introduzione della storia non ci viene subito snocciolata tutta in un filmato ma siamo noi a viverla direttamente sulla nostra pelle, o meglio in quella di Kenny, campione della squadra di basket della scuola: questi decide di trattenersi in palestra dopo le lezioni per continuare ad allenarsi in vista di una partita decisiva. Tra un tiro a canestro e l’altro, sente suonare il suo cellulare: torna negli spogliatoi per rispondere e, mentre è impegnato a giustificarsi con la fidanzata Ashley per essere in ritardo al loro appuntamento, qualcuno striscia alle sue spalle e gli ruba la borsa. Il giocatore si ritrova così catapultato nel vivo dell’azione e coinvolto nell’esplorazione dell’ignoto: non sa bene cosa aspettarsi.... si mette sulle orme del ladro misterioso e, manco a farlo apposta, finisce presto in un’ala dell’istituto sconosciuta e più precisamente in un buio scantinato disseminato di gabbie e minacciosi strumenti chirurgici (uno di quei posti in cui nessuno sano di mente si sognerebbe mai d’avventurarsi di notte, insomma). Seguendo il rumore dei passi e curiosando qua e là, in una cella scopre un ragazzo in stato confusionale e pessime condizioni fisiche. Questi lo invita a fuggire insieme il prima possibile e i due si avviano armati e spaventati verso l’uscita… e dei rumori molto poco promettenti. Che fine faranno lo scoprirete solo giocando e sempre giocando nei panni degli amici di Kenny, decisi a indagare sulla sua inspiegabile scomparsa, scoprirete anche che negli ultimi cinque anni si sono misteriosamente volatilizzati altri dodici studenti della vostra scuola e vi ritroverete a scavare nel suo losco passato e nel suo terribile presente, fronteggiando un’invasione di ripugnanti creature mutanti di origine sconosciuta. [CC]Mai presentazione fu più cinematografica![/CD] A dispetto del tipico copione horror su cui poggia la trama non proprio originalissima e su cui immancabilmente qualcuno avrà da ridire, il coinvolgimento del giocatore è assicurato ed è questo ciò che conta: se non altro, bisogna riconoscere ai nostri amici francesi il merito di aver rispolverato un sottogenere al quale l’industria videoludica stranamente non aveva ancora attinto e di aver trovato il modo di rendere ogni singolo passo che muoviamo al buio, tra le strutture della Leafmore, emozionante e intrigante come non mai - è dai tempi del primo Resident Evil che non assaporavamo sensazioni simili!

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Doppio divertimento

Veniamo ora a quello che è forse l’aspetto più interessante di Obscure: sarà quasi sempre una coppia di ragazzi ad avventurarsi nei livelli del gioco e il nostro compagno potrà essere sia umano sia controllato dall’intelligenza artificiale. La più grossa novità per il genere survival horror è infatti la possibilità di giocare in due contemporaneamente o, nel caso della modalità singolo giocatore, di passare in qualunque momento al controllo di un altro personaggio. Ne abbiamo a disposizione ben cinque, con caratteristiche fisiche e abilità differenti. Anche quando non si controlla direttamente il secondo personaggio, è comunque possibile impartirgli degli ordini (aiutami, seguimi, resta qui...). Oltre che da supporto, questo funge da personaggio di scorta: se muore il nostro, possiamo assumerne il controllo e, se dovesse morire a sua volta, non sarebbe comunque finita poiché potremmo selezionarne altri (fino a “esaurimento scorte”, ben inteso)! L’intelligenza artificiale fa egregiamente il proprio lavoro: i personaggi da essa controllati eseguono quasi sempre i nostri ordini e sanno rendersi utili anche nelle situazioni critiche (se noi siamo impegnati a forzare una serratura, operazione che richiede tempo e ci rende vulnerabili, loro ci guardano le spalle pronti ad attaccare eventuali nemici in arrivo).

La più grossa novità è la possibilità di giocare in due contemporaneamente o, nel caso della modalità singolo giocatore, di passare in qualunque momento al controllo di un altro personaggio.

Doppio divertimento

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Come si è accennato, la scelta dei personaggi non è casuale né tanto meno legata esclusivamente a criteri estetici: ognuno di essi ha caratteristiche particolari, che si riveleranno utili in diverse fasi dell’avventura, e starà al giocatore scegliere di volta in volta la combinazione di abilità ideale. Kenny, essendo uno sportivo, è il più robusto e veloce; la sorella Shannon ha una sorprendente capacità di recupero e sa sempre dare buoni consigli; Ashley è specializzata non solo nell’assillare il fidanzato Kenny quando è in ritardo per un appuntamento ma anche nella difesa personale (pratica il Tae Kwon Do) ed è l’unica in grado d’impugnare due armi da fuoco contemporaneamente; Josh riesce a individuare più facilmente gli oggetti utili nelle vicinanze; Stan è un discreto scassinatore. Sulla mappa dell’area di gioco vengono segnalati i nostri spostamenti e la posizione dei ragazzi: in qualunque momento, è possibile riunirli tutti in un punto di ritrovo e rivedere la propria strategia, cambiando i personaggi in uso.

Scuola di sopravvivenza

Ognuno dei nostri eroici studenti si farà strada come può tra i nemici in agguato nelle aule buie della scuola: a loro disposizioni avranno armi di fortuna, quali spranghe o mazze da baseball, e qualche arma da fuoco ma, dal momento che le creature con cui avranno a che vedere non tollerano la luce, il metodo più efficace per farle fuori è rompere le finestre e far penetrare i raggi del sole o, dove questo non sia possibile, puntargli contro una torcia elettrica. Si potrà interagire con vari elementi su schermo, sfondando porte a vetri, spostando banchi, sedie e altri ostacoli e naturalmente raccogliendo oggetti utili per la soluzione degli enigmi o kit di pronto soccorso e bibite rigeneranti. I puzzle prevedono per lo più la ricerca e l’utilizzo dell’oggetto giusto nel posto giusto, ma sembra essercene anche qualcuno da avventura grafica tradizionale – potremo confermarlo solo dopo aver provato la versione definitiva del gioco.

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L’unica cosa che ci ha veramente lasciati perplessi è il sistema di controllo, palesemente concepito per le piattaforme di nuova generazione e inclemente nei riguardi dei poveri possessori di PC: i comandi via tastiera sono alquanto scomodi da gestire; malgrado la possibilità di personalizzare completamente l’assegnazione dei tasti ai vari comandi, questi ultimi sono davvero troppi perché ci si possa sentire a proprio agio nelle fasi di gioco più concitate ed è impensabile giocare in due sulla stessa tastiera! Si rende quindi indispensabile l’uso di almeno un joypad, sempre che questo sia supportato.

Grafica e sonoro da paura

Altro punto di forza di Obscure è la grafica 3D colorata e dettagliatissima, impreziosita da effetti d’illuminazione dinamici, che innalza vertiginosamente lo standard dei survival horror. Le ambientazioni hanno un notevole impatto visivo: la gamma di tinte livide ma intense e le inquadrature angoscianti contribuiscono enormemente alla tensione e all’immersione del giocatore. Sorprende soprattutto la cura per i dettagli, che conferiscono una certa profondità alle atmosfere del gioco: l’istituto in cui si svolge la vicenda è immenso ma aule, biblioteche e cortili sono rappresentati col massimo realismo e ricchezza di particolari, si vedono topi e insetti scorrazzare negli scantinati, ragnatele e crepe nei muri, si riescono perfino a leggere le scritte sui manifesti attaccati alle pareti o le schermate dei PC sulle scrivanie e, quando si spara un colpo, si sente e si vede cadere a terra il bossolo del proiettile!

Altro punto di forza di Obscure è la grafica 3D colorata e dettagliatissima, impreziosita da effetti d’illuminazione dinamici, che innalza vertiginosamente lo standard dei survival horror.

Grafica e sonoro da paura

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Notevole è pure il rivoluzionario effetto “Black Aura”, creato appositamente da Hydravision per rappresentare l’aura di oscurità che circonda e alimenta le terribili creature che il giocatore dovrà affrontare: in presenza di nemici, infatti, quest’ultimo vedrà l’ambiente di gioco alterarsi in tempo reale, le pareti e il pavimento saranno improvvisamente rivestiti da una fitta coltre verde di materiale organico che inghiotte e oscura ogni cosa sul proprio cammino. Tale effetto, a detta degli sviluppatori, ha la duplice funzione d’incrementare il livello di stress dell’utente e di avvertirlo di pericoli imminenti. Il risultato è assolutamente incredibile – va visto, perché è difficile da descrivere a parole. Le animazioni dei personaggi sono abbastanza naturali: se li si lascia inattivi anche solo per qualche secondo, si allargano il colletto della camicia o si guardano intorno smarriti. I modelli sono tra i più dettagliati e realistici mai visti in un survival horror.

Obscure

Gli effetti sonori sono a dir poco sbalorditivi: le ambientazioni sono vive, tutto intorno a noi è animato ed emette suoni (allarmanti naturalmente), si sente il vento soffiare tra gli alberi del cortile, porte e finestre che cigolano o sbattono, urla e sinistri rumori di passi ora vicini ora lontani. I brani musicali del gioco si difendono piuttosto bene ed è possibile riascoltarli tutti nel menu principale: angoscianti musiche d’atmosfera, solenni cori di voci bianche in latino ma, come si è detto, anche un pezzo punk-rock. Pare che MC2 sia decisa a impegnarsi particolarmente sul fronte della colonna sonora dei propri titoli, tanto che si dice abbia addirittura firmato un accordo con Universal Music.
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Siamo certi di aver stuzzicato a sufficienza la vostra curiosità: per sapere se Obscure sarà davvero il survival horror della nuova generazione, non vi resta che attendere la recensione vera e propria, presto su queste pagine...

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Dalla Francia con terrore

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Negli ultimi anni, gli sviluppatori francesi e franco-canadesi sono stati prodighi di sorprese con noi consumati videogiocatori e, per non smentirsi, adesso hanno l’ardire di sfidare baldanzosamente anche uno dei generi attualmente più inflazionati: Obscure (“Mortifilia” sul mercato USA) è pubblicizzato come “survival horror di nuova generazione” e, senz’ombra di dubbio, ha più di un asso nella manica da giocare in questo affollato genere videoludico e tutte le carte in regola per rivoluzionarlo sotto diversi aspetti, se manterrà le promesse fatte. Tutto si può dire dei nostri stizzosi vicini d’oltralpe, ma bisogna pur ammettere che ci sanno fare e che molti titoli di matrice francese finora si sono distinti per stile e originalità, per un significativo valore aggiunto in termini puramente artistici. Ma vediamo insieme quali innovazioni hanno veramente da offrire i giovani talenti della francese Hydravision...