Lo scorso mese Blizzard ha finalmente gettato la maschera sui suoi piani per Overwatch 2, il sequel che prima attendevano tutti, poi un po' meno, e che ora rischia di uscire molto più in sordina rispetto al fenomeno che è stato il titolo originale, praticamente abbandonato a sé stesso dopo che il team di sviluppo si è ritirato a lavorare sul nuovo gioco qualche anno fa, limitandosi a pubblicare pochi contenuti che hanno disperso la community. C'è ancora uno zoccolo duro che gioca, però, e una nutrita schiera di fan che aspetta nell'ombra di mettere le mani sulla nuova iterazione, e soprattutto sulla Campagna single/multiplayer che arriverà nel corso del 2023.
Abbiamo giocato la nuova Beta in continua revisione e in questo provato di Overwatch 2 non vi proporremo un'analisi dettagliata dei singoli eroi o delle caratteristiche di gioco, perché sarebbe quasi del tutto inutile: Blizzard sta aggiornando il client regolarmente, apportando piccoli e grandi aggiustamenti in vista dell'uscita free to play, prevista per ottobre su tutte le piattaforme. Vi offriremo quindi le nostre prime impressioni, spiegandovi cosa ci è piaciuto e cosa no di queste ore trascorse in compagnia dei vecchi e nuovi eroi.
Cosa ci è piaciuto
Il primo impatto con Overwatch 2 è stato di sicuro entusiasmante. A prima vista il gioco non sembra essere cambiato poi così tanto, ma chi ha passato centinaia di ore sulla prima versione dello sparatutto Blizzard riconoscerà in un batter d'occhio i sensibili miglioramenti grafici, merito soprattutto di una nuova illuminazione ambientale che proietta il gioco da una generazione all'altra, pur mantenendolo estremamente scalabile e performante anche sui sistemi più vetusti.
Alcune delle vecchie mappe, come Ilio e Eichenwalde, sono state ritoccate di conseguenza: si svolgono adesso a orari diversi della giornata, rispetto al passato, e così la nuova illuminazione cambia in maniera subdola il loro aspetto, magari diminuendo la visibilità di notte. Ovviamente senza influenzare il gameplay, ma se avete passato ore su quelle mappe, non potrete che apprezzare subito le nuove sfumature e ombreggiature che migliorano l'impatto visivo.
Da un punto di vista tecnico, l'aspetto che ci ha colpito più positivamente è stato il sonoro. Oltre ad aver riarrangiato le già bellissime musiche originali, includendo alcuni brani orchestrali oltre a quelli inediti delle nuove mappe, Blizzard ha implementato il cosiddetto Weapon 2.0 Sound Pass che mira - scusate il gioco di parole - a rendere gli effetti sonori più realistici in base al contesto ambientale. In altre parole, ogni voce, rumore o sparo suona in modo diverso a seconda che i personaggi siano all'aperto o al chiuso o in ambienti specifici che influenzino il riverbero.
Sebbene la Beta abbia qualche piccolo bug in questo senso, vi diciamo subito che il risultato è spettacolare e merita davvero delle buone cuffie per essere apprezzato al massimo. Il suono che producono le armi è... galvanizzante. Si ha una sensazione molto diversa rispetto al passato, nonostante il gunplay sia rimasto essenzialmente invariato. Questa è stata probabilmente la sorpresa migliore di Overwatch 2 e da questo punto di vista possiamo dire che Blizzard ha sicuramente centrato il bersaglio.
Tornando alle mappe, abbiamo anche giocato nelle nuove arene progettate appositamente per Overwatch 2. Purtroppo la rotazione in Beta è casuale e possono passare ore prima che si rientri a Toronto o Roma, per citarne due, ma l'assenza delle mappe di Assalto - Hanamura, Parigi, Industrie Volskaja e Tempio di Anubi - ha ridotto un po' la varietà. Le nuove mappe sono splendide: intricate il giusto e mai confusionarie, offrono un ottimo terreno di scontro su più livelli e sono state disegnate intorno alla nuova modalità di gioco, Scorta.
La modalità Scorta costringe le squadre a battersi per controllare un robot che deve essere scortato, appunto, dal centro della mappa a vari checkpoint da una parte o dall'altra: vince chi arriva all'ultimo checkpoint, o la squadra che si è spinta più lontano alla fine del tempo di gioco. Sono state ritoccate anche le vecchie mappe, che adesso offrono un maggior numero di ripari e qualche percorso aggiuntivo in virtù di un grande cambiamento al gameplay sul quale ci soffermeremo nella seconda parte di questo provato.
La Beta di Overwatch 2 ha cambiato tutti i personaggi esteticamente, dando loro nuovi look che nella maggior parte dei casi abbiamo adorato, ma non temete: le skin che avete collezionato nella prima versione sono ancora lì, pronte a essere selezionate. Non ha, però, cambiato tutti i personaggi dal punto di vista del gameplay: questa fase di test propone solo alcune revisioni importanti, sebbene molti eroi siano stati ritoccati in piccolo.
Mc--- Ehm, Cassidy, per esempio, ha perso la sua Granata stordente e al suo posto può lanciare una normale granata, mentre Reinhardt può stoppare la sua Carica in qualsiasi momento e può sparare fino a due Dardi di fuoco. Doomfist è diventato un tank - quindi ha più vita di prima - e ha perso il Montante: al suo posto ha ora la capacità di parare i proiettili mentre si muove, un po' come fa Reinhardt, ma per il resto si gioca alla stessa maniera.
Questi sono alcuni esempi delle modifiche minori, mentre alcuni eroi sono stati praticamente ridisegnati. I rework che ci hanno convinto di più, per il momento, sono Orisa e Bastion. Orisa ha perso sia la Barriera protettiva che la Mina traente, sostituite da un giavellotto che può tirare lontanissimo - e con un po' di abilità, piantare in testa a un nemico per un'eliminazione diretta - o che può roteare per parare i proiettili e falciare gli avversari in mischia. Le modifiche la rendono un tank molto più versatile e dinamico, il ché si sposa perfettamente col nuovo stile di gameplay 5 contro 5 su cui torneremo tra poco.
Se state pensando che questi cambiamenti rappresentino la fine per l'accoppiata vincente Orisa + Bastion, avete visto giusto, ma per motivi completamente diversi. Infatti, anche il nuovo Bastion è stato ridisegnato pensando a una maggiore dinamicità, e ora forse è un po' più banale da giocare, ma molto più versatile: non può più ripararsi da solo, ma può muoversi in Assetto torretta e può lanciare una granata adesiva che rimbalza pure contro le superfici prima di esplodere.
I nostri dubbi
Abbiamo anche giocato le due nuove eroine che hanno fatto il loro esordio in Beta - Sojourn e la Regina dei Junker - e che purtroppo non ci hanno convinto tantissimo, ma il discorso è più complicato. Partiamo da Sojourn, un'eroina d'attacco estremamente mobile grazie a una scivolata che si traduce in un salto in alto. Il fucile di Sojourn è un'arma che spara raffiche precise e accumula energia a ogni impulso, energia che il giocatore può poi scaricare col fuoco secondario in proiettili molto più densi e dannosi. La sua seconda abilità è una granata che produce un campo di forza in grado di ridurre la vita dei giocatori nella sua area d'azione e di potenziare i danni inferti dal fucile di Sojourn. L'Ultra, infine, carica automaticamente il fuoco secondario per un breve periodo di tempo.
Sojourn è divertente da giocare, anche se richiede una buona precisione e abilità, nonché una notevole conoscenza delle mappe per massimizzare l'efficacia della granata e delle sue scivolate. Allora, perché non ci ha convinto? Perché è estremamente banale: ci è sembrata davvero una delle eroine meno ispirate di Overwatch, con un kit di abilità non particolarmente inventive.
La Regina dei Junker, invece, ci ha interdetti per un motivo completamente diverso. Lei, da giocare, è molto, molto divertente. È una tank aggressiva in stile Roadhog, con la capacità di infliggere danni da "sanguinamento" nel tempo che rigenerano la sua vita: per questa ragione, più nemici colpisce la Regina - col suo fucile a canne mozze da corto raggio, la sua ascia o il suo coltello magnetico - più si rigenera e più tempo può restare in mischia.
Se il look di questa gigantessa può piacere oppure no, il suo stile di combattimento estremamente frenetico ricorda più quello di un personaggio d'attacco che di un tank, e questo è il fattore che ci è piaciuto meno: persino Roadhog è maggiormente difensivo, tra la stazza e la sua Boccata d'aria, mentre la Regina dei Junker si gioca come se non dovesse proteggere la squadra.
Il design della Regina dei Junker, in un certo senso, giustifica il nuovo gameplay di Overwatch 2: nelle partite si affrontano ora solo cinque giocatori per squadra, e lo slot sacrificato nelle Code ruoli è quello del secondo tank. Questo cambiamento inizialmente ci aveva spaventato, perché credevamo che avrebbe sbilanciato profondamente il gameplay, e sebbene la nostra opinione sia ora un po' più positiva, non siamo sicuri di esserci ancora abituati alle nuove dinamiche di gioco, che prevedono scontri molto più ravvicinati.
Dopo qualche partita sembra quasi di essere ancora in sei, ma ci si accorge anche che i ritocchi che Blizzard ha apportato a danni, vite e scudi hanno influenzato l'andamento di questi ingaggi che, in assenza di un secondo tank, si risolvono in pochissimi istanti. Se da una parte abbiamo apprezzato questo ritorno alle formazioni "dive" - non a caso la Regina dei Junker possiede un'abilità quasi del tutto identica alle Vibrazioni rapide di Lúcio - dall'altra è evidente la volontà di avvicinarsi a uno stile di gioco più frenetico alla Valorant.
Questa volontà si riflette anche nell'interfaccia che, forse eccessivamente snellita, ha assunto un look più in sintonia con gli sparatutto moderni, per così dire, e ha perso gran parte della sua unicità. È comunque pulita e leggibile, eccezion fatta per la schermata riassuntiva della partita, che vorrebbe schematizzare meglio le informazioni, ma che invece ci è apparsa molto meno intuitiva.
In generale, questo nostro primo assaggio di Overwatch 2 ci è sembrato più un Overwatch 1.5 in prova, e lo dimostra il fatto che Blizzard sta ancora cambiando moltissimi aspetti dei personaggi e del gameplay a solo pochi mesi di distanza dal lancio ufficiale che, come sappiamo, rimpiazzerà il client originale di Overwatch, passando al modello free to play. Vi abbiamo spiegato i dettagli più importanti di questa trasformazione - ancora in divenire, visto che contenuti come lo shop e il Pass Battaglia non sono stati definiti - nella nostra precedente anteprima, che vi invitiamo a leggere per saperne di più. Per adesso non ci resta che seguire lo sviluppo di questa nuova iterazione, consapevoli che dovremo aspettare qualche tempo per poterla valutare nella sua forma definitiva.
Se avete amato Overwatch, siamo abbastanza sicuri che amerete anche Overwatch 2: lo spirito dello sparatutto Blizzard è rimasto intatto, nonostante alcuni cambiamenti potrebbero sembrare più difficili da assimilare. Al comparto tecnico sensibilmente migliorato, soprattutto per quanto riguarda il sonoro, si associa una revisione generale degli eroi che sembrerebbe aver fatto centro nella maggior parte dei casi, anche se abbiamo qualche riserva su quelli nuovi. Ora Blizzard dovrà lavorare con attenzione sul bilanciamento, perché le partite 5 contro 5 sono una novità che rischia di alienare una grossa fetta della fanbase, ma fino a ottobre può cambiare di tutto e di più.
CERTEZZE
- Il comparto tecnico migliorato, soprattutto gli effetti sonori
- Il rework di alcuni personaggi come Orisa o Bastion
DUBBI
- Trovare l'equilibrio perfetto per il nuovo formato 5 contro 5 non sarà facile
- Riuscirà a fare ancora presa sul pubblico o è passato il tempo di Overwatch?