Quello delle avventure punta e clicca è un genere che, sebbene non più in voga tanto quanto negli anni novanta, non morirà mai, anche grazie al mondo degli sviluppatori indipendenti. A rinvigorire la categoria ci pensa anche Calligram Studio, team che è prossimo alla pubblicazione di Phoenix Springs.
Parliamo di un'avventura punta e clicca moderna, neo-noir e con uno stile grafico che ci ha subito intrigato. Non potevamo quindi perdere l'occasione di mettere alla prova la fase iniziale di questo gioco, in attesa dell'arrivo della versione completa il 16 settembre su Steam.
I primi momenti di Phoenix Springs
Il gioco si apre con l'introduzione della protagonista, Iris Dormer, reporter che dopo anni ha deciso di riconnettersi col fratello Leo. Che persona è diventata? Dove si trova? Cosa gli è accaduto?
Sono tante le domande che immediatamente fanno capolino nella nostra testa, ma sono ancora di più quelle legate al mondo in cui ci troviamo. Phoenix Springs ci inserisce in un mondo noir, letteralmente buio, nel quale la società pare essere al limite del tracollo. Gli avanzamenti tecnologici paiono aver portato pochi benefici alle persone, con interi quartieri e università abbandonate e la povertà che dilaga.
Inoltre, il governo controlla i cittadini, sorvegliandoli nelle loro case, rendendo illegali certe opere scritte e limitando l'accesso alle informazioni, ad esempio fornendo solo computer governativi alle persone. Si tratta di un contesto molto interessante che ci ha incuriosito subito e che certamente sarà uno dei punti fondamentali attorno al quale si evolverà la storia di Phoenix Springs.
Nelle prime fasi, però, tutto questo è solo un aggiunta agli eventi che hanno luogo sullo schermo. Nei panni di Iris dobbiamo iniziare la nostra ricerca di Leo e così facendo iniziamo a esplorare la sua vita. Scopriamo il quartiere malfamato nel quale ha vissuto per anni, veniamo a conoscenza dei suoi successi accademici, del suo ruolo come professore universitario in Bioetica (altro tema che speriamo venga espanso nelle fasi avanzate del gioco) e raggiungiamo la sua ultima casa, dove abbiamo una visione più personale della sua vita.
Tutto questo è però solo l'inizio, perché il vero gioco è ambientato a Phoenix Springs, un'oasi desertica nella quale ha sede una comunità enigmatica, dove sono presenti antiche rovine e che certamente nasconde qualche segreto che non vediamo l'ora di scoprire.
Un gameplay moderno
Mouse alla mano, Phoenix Springs si comporta come molte avventure punta e clicca moderne. Mira a proporre un'interfaccia utente pulita ed essenziale, in cui tutto si risolve nel minor numero di clic possibile.
In qualità di avventura investigativa, i nostri strumenti d'azione non sono gli oggetti ma gli indizi mentali. Invece di raccogliere un bastone per fare leva su una porta bloccata, dobbiamo leggere note, osservare disegni e parlare con le persone per scoprire nuovi concetti e usare tali pensieri per risolvere le situazioni che ci si parano di fronte.
Inoltre, ogni enigma e interazione ha lo scopo di farci scoprire qualcosa di più sulla trama, sui personaggi e sul mondo di gioco. Non ci sono strani compiti puramente ludici, ma ogni passaggio è focalizzato sull'intreccio e sulla necessità di comprendere veramente cosa stiamo facendo, risultando così più logico fintanto che ci impegniamo a seguire tutti i dettagli narrativi dell'avventura. Bisognerà vedere nell'avventura completa quale sarà il livello di difficoltà e se il team è riuscito a mantenere il livello qualitativo di questa prima fase, ma per ora le premesse sono positive.
Phoenix Springs è poi semplicemente magnifico da vedere a livello visivo. Completamente disegnato a mano, è in pratica una graphic novel in movimento con pochi colori pieni, che enfatizzano gli elementi più importanti a schermo e rendono ogni scena quasi surreale, aiutando a creare un'atmosfera oscura e inquietante, come se ci si trovasse in una realtà alternativa dove tutto sembra normale ma al tempo stesso alieno.
Le prime fasi sono inoltre ricche di piccole e grandi animazioni, con frequenti scene "filmate" legate a interazioni con l'ambiente e soprattutto al momento di passaggio alla sezione successiva. Il tutto aiuta a potenziare il valore cinematografico dell'opera.
Notiamo poi che Phoenix Springs è completamente doppiato (in inglese, con sottotitoli solo in inglese). Il lavoro della doppiatrice di Iris ci ha convinto e il team ha optato per un effetto di distorsione quasi robotico che ancora una volta aiuta a creare un senso di dissonanza audio-visiva e potenziare il già citato senso di alienazione.
Phoenix Springs è un'avventura punta e clicca oscura, alienante e profondamente intrigante. La fase di prova ci ha permesso di vedere molto poco di quanto sarà presente nell'opera completa ma già ora siamo intrigati dalla sua ambientazione e dalle tematiche - bioetica, autocrazia governativa, degrado sociale - che sono emerse in queste prime sezioni. Il gameplay pare fondersi efficacemente con la componente narrativa e lo stile grafico ci ha assolutamente convinto, aiutato dal buon doppiaggio di Iris. Non possiamo ancora cantare vittoria, ovviamente, ma certamente non vediamo l'ora di provare la versione completa a settembre.
CERTEZZE
- Graficamente bellissimo
- Gli enigmi si fondono con la trama
- Tante tematiche interessanti se ben approfondite
DUBBI
- Bisognerà verificare il livello di difficoltà degli enigmi più avanzati