Abbiamo finalmente messo le mani sulla beta di Planet Zoo, il complesso gestionale con cui Frontier Developments ci trascina anima e corpo nei panni di un manager impegnato a gestire animali, turismo e finanze all'interno di strutture plasmabili in ogni dettaglio. La versione attuale, la 1.31, manca ancora di qualche tassello rilevante, anche dal punto di vista tecnico, ma ci ha dato modo di muovere i primi passi nella gestione di uno zoo e di provare uno scenario, tutto doppiato piuttosto bene in italiano, che mette in primo piano una serie di specifiche sfide e una timida ma importante componente narrativa.
Un gestionale complesso ma rivolto a tutti
Ormai prossimo all'uscita, prevista per il 4 novembre, Planet Zoo soffre ancora di qualche problema tecnico e manca sia della modalità sandbox sia della maggiorparte degli scenari, destinati a chi predilige la gestione delle sfide al plasmare fisicamente uno zoo. Ma le fondamenta ci sono tutte e ci mettono di fronte a un gioco capace di sorprendere e meravigliare sebbene destinato comunque a ribilanciamenti futuri. D'altronde si tratta di un titolo complesso, un gestionale che ci mette alle prese non solo con la gestione economica di uno zoo, ma con la cura di animali provenienti da diverse fasce climatiche, ognuno con necessità specifiche in termini di relazioni sociali con altri membri della specie, svago, cibo e ambiente, a partire dal clima per arrivare allo spazio disponibile per correre, riposare, ripararsi e sottrarsi al chiasso del pubblico. Tutto segnalato dalle schede di ogni singolo animale, dove possiamo trovare statistiche precise da cui carpire informazioni accurate su cosa va bene e cosa invece non va. Ma prima di arrivare alla gestione delle lotte fratricide tra primati, le cose da imparare sono parecchie. Tanto da portarci a sconsigliare di partire direttamente dal Franchise mode, ovvero una modalità carriera, con una componente online opzionale, che ci chiede di partire da uno scenario vuoto. Meglio prendere prima dimestichezza con uno scenario, con l'unico attualmente disponibile che non a caso funziona da tutorial guidandoci, tramite le parole di un'arzilla assistente, attraverso le varie fasi di manutenzione, costruzione, rifinitura e gestione, a partire dalle necessità base degli animali arrivare creazione di un ambiente adatto per creature che reagiscono al clima, talvolta estremo tra caldo e neve, e soffrono gli sbalzi d'umore importanti da gestire quasi quanto il cibo e l'acqua.
Basta questo per rendersi conto che l'impegno necessario per misurarsi con Planet Zoo è notevole, anche se non è obbligatorio perdersi nella costruzione di ogni struttura e ambiente, riservata a quei giocatori che puntano a creazioni originali. Gli altri possono ricorrere ai progetti già pronti, alcuni dei quali sono fondamentali a prescindere dall'impostazione del nostro zoo. Questo va infatti alimentato con dispositivi che come altre strutture si evolvono, portandoci fino ai più eleganti e sostenibili generatori eolici. Anche questo aspetto, infatti, va a sommarsi alle innumerevoli sfaccettature di un titolo estremamente complesso. Ci chiede infatti di gestire non solo estetica, efficienza, staff e habitat, ma anche scambi di esemplari o mostre con altri zoo, riproduzione degli animali con tanto di tratti genetici ereditari, suddivisione dello staff in aree di lavoro, disposizione dei recinti in modo da agevolare gli avventori, postazioni informative, negozi, punti di ristoro, raccolta differenziata e via dicendo. Tutto per la felicità di un pubblico dal quale, anche in forma di donazioni presso postazioni piazzate strategicamente vicino a punti di particolare interesse, arrivano i soldi che ci permettono di migliorare gli ambienti, di effettuare ricerche per nuove strutture, di ottenere animali rari e di estendere uno zoo che può diventare uno tra tanti in un vero e proprio impero. Ma il singolo parco può essere già un'opera grandiosa grazie a treni, opere d'arte, zone tematiche, mostre rare, edifici immensi e vetrate a perdita d'occhio. L'unico limite, nel caso del titolo Frontier, sembra essere davvero la fantasia.
Cura per il dettaglio, tra grafica, informazioni e specie animali ricreate in ogni particolare
Planet Zoo ci chiede di gestire davvero tutto, dalla terraformazione alla scelta delle piante più adatte a un determinato habitat, punendo la nostra disattenzione con imprevisti di vario genere che possono includere la dipartita dei nostri amati animali. Per ridurre i rischi, per fortuna, ci sono la ricerca, l'evoluzione delle strutture e la zoopedia, una miniera di informazioni su fauna e flora che trovano una rispondenza fedele nelle meccaniche di gioco, ma le sfide da affrontare sono innumerevoli e spesso allo studio è necessario affiancare affrontare sul campo una lunga serie di problematiche. Una manutenzione scorretta può portare all'inquinarsi delle acque mentre troppi turisti possono spaventare gli esemplari, mura troppo basse possono permettere ai felini di fuggire, la noia può causare feroci lotte tra le specie più turbolente e i ripari, essenziali, hanno il difetto di nascondere gli animali alla vista degli avventori. Inoltre siamo chiamati a tenere conto di comportamenti aggressivi, anomalie, incidenti e mille altri problemi che con il crescere dello zoo ci mettono di fronte alla gestione di un vero e proprio piccolo mondo, con le sue regole spesso complesse e impietose. Parliamo di sovrappopolazione, di morti naturali e di frotte di turisti inferociti, ma anche della disposizione di cestini della spazzatura, di altoparlanti didattici, di sentieri per la manutenzione e di innumerevoli strutture secondarie, tutte rilevanti nel quadro generale, tutte da gestire tenendo conto del fattore estetico, dell'efficienza e della comodità. Potrebbe sembrare sensato, per esempio, piazzare la manutenzione vicina a un recinto, ma la presenza di un punto di osservazione nelle vicinanze porterebbe il pubblico a vedere aspetti dello zoo che preferirebbero non conoscere.
Ci sono poi distributori, insegne, teche, animalisti sul piede di guerra, telecamere di sicurezza, posizione delle strutture per permettere ai visitatori di vedere gli animali senza però disturbarli troppo. Da non sottovalutare, comunque, anche l'umore del pubblico, espresso nel dettaglio con tre pensieri recenti visibili selezionando un visitatore. Da qui possiamo capire quali sono le necessità, le perplessità e i punti a favore, identificando con precisione anche quali sono le mancanze di una parte specifica dello zoo, plasmabile rapidamente grazie a un'interfaccia che risulta inevitabilmente complessa, ma ci aiuta anche con icone chiare, tag per trovare al volo elementi di costruzione, griglie e aiuti assortiti. Non mancano inoltre le scorciatoie, vitali in un titolo in cui è facile perdere tempo e perdersi in quisquilie. Ma Planet Zoo non ci abbandona in un nudo sandbox. La modalità esiste, anche se non è ancora disponibile, ma è un tassello di un titolo che include una componente narrativa, scenari e sfide ben definite, rivolgendosi tanto a chi sta già riempendo il Workshop di Steam con tonnellate di creazioni, quanto a chi vuole un'esperienza di gioco senza vincoli o una classica sfida gestionale. Quale che sia la strada presa, comunque, quello che resta immutabile è un piano tecnico che non delude grazie alla continua evoluzione del Cobra Engine. Zoom estremo, texture dettagliate, una valanga di visitatori, vegetazione rigogliosa e una pletora di animazioni dedicate alle oltre 50 specie animali fanno di Planet Zoo una delizia che non si dimentica del comparto audio, studiato per restituire l'atmosfera di uno zoo evitando che il gran numero di effetti sonori si sovrapponga. Un'attenzione non da poco, per un titolo che prende quanto di buono fatto con Jurassic Park Evolution, lo combina con una parte di Zoo Tycoon e ci aggiunge parecchio altro, promettendo un bel salto in avanti per il genere di parchi tematici e affini.
Planet Zoo è un titolo che colpisce l'attenzione grazie a una complessità gestionale e tecnologica capace di sorprenderci tanto nelle animazioni quanto e ancor di più nel comportamento degli animali, negli inevitabili imprevisti e nella soddisfazione che si prova a creare qualcosa di grande e, soprattutto, di vivo. Resta da vedere il peso a lungo termine di determinate caratteristiche sul gameplay, il bilanciamento della sfida e la qualità degli scenari, che saranno ben 36, ma chi apprezza i gestionali a sfondo animale si trova senza dubbio di fronte a un titolo da tenere sott'occhio con molta attenzione.
CERTEZZE
- Un gestionale di grande complessità ma fruibile in modi differenti
- Cura per il dettaglio estrema
- Delizioso, implacabile e sorprendente
DUBBI
- Il bilanciamento è da valutare a lungo termine
- Il controllo della visuale è poco intuitivo
- L'unico scenario disponibile è a tutti gli effetti il tutorial