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Pokémon Ruby & Sapphire

Rubino e Zaffiro... Nintendo ha finito i colori e si è data alle pietre preziose!

ANTEPRIMA di La Redazione   —   14/03/2003
Pokémon Ruby e Sapphire
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Pokémon Ruby & Sapphire
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Gotta Catch ‘em All, Again

Pokémon Ruby e Sapphire (rubino e zaffiro) sono usciti in Giappone già il 21 Novembre per il Game Boy Advance: smentendo chiunque fosse convinto che il fenomeno fosse sul viale del tramonto, i due titoli hanno venduto nel solo paese del sol levante più di 4 milioni di copie!
Per chi non avesse dimestichezza con questi titoli, Pokémon si può descrivere come un sapiente cocktail ben miscelato tra RPG, simulazione di crescita, gioco di carte e gioco di ricerca: e questo schema vincente è alla base anche dei nuovi due episodi. Sostanzialmente il gioco consiste nell’impersonare un allenatore di pokémon e viaggiare per tutto il mondo sfidando altri allenatori, cercando nuove specie di pokémon da aggiungere alla propria collezione e acquisire sempre più esperienza; dietro ad una nuda facciata come questa, si cela un titolo dotato di un gameplay semplice quanto profondo e ben realizzato. Dai 150 di Rosso e Blu, toccando i 250 di Argento e Oro, Ruby e Sapphire contengono ben 350 diversi esemplari di pokémon da trovare ed allenare, rendendo il gioco davvero enorme rispetto ai già vasti prequel.
A causa di un ostacolo difficilmente superabile, rappresentato dall'affascinante e quanto mai incomprensibile idioma nipponico, molte particolarità del gioco sono tuttora oscure a noi occidentali: siamo capaci solo di evincere le novità dalle prime ore di gioco e dalle dichiarazioni lasciate da Nintendo. Innanzitutto è confermata la possibilità di scegliere (come in Pokémon Crystal), oltre al nome, anche il sesso del nostro alter-ego virtuale (cosa pregevole che aiuta senza dubbio l'immedesimazione nel ruolo) e di regolare l'orologio: come in Oro e Argento, l'ora procederà in tempo reale; in questi ultimi titoli lo scorrere del tempo era un elemento fondamentale poiché, per esempio, alcuni pokémon uscivano allo scoperto solo nelle ore notturne, certi allenatori potevano essere trovati in determinati luoghi solo in determinati giorni e taluni tornei avvenivano solo in limitati periodi. Preparatevi dunque a partite serali o notturne se volete accaparrarvi pokémon come Rattata o Hoothoot…
Strutturalmente parlando l'unica novità che balza agli occhi dalle immagini sembra essere la possibilità di combattere anche con due pokémon invece che uno solo: questo aumenterà senz'altro la strategia da adottare nelle battaglie, specie contro i pokémon più esperti come quelli dei capi palestra.

Pokémon Ruby & Sapphire
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"Mamma, Voglio Diventare Allenatore di Pokémon!"

La scelta del vostro primo pokémon, al contrario dei precedenti capitoli, avverrà quasi per caso: incontrerete un allenatore aggredito da un pokémon vento, le cui pokéball sono cadute per terra, a voi il compito di scegliere uno dei suoi mostri da combattimento (di tipo acqua, fuoco o erba... come sempre) per attaccare e distrarre l'aggressore consentendo al pover’uomo di salvarsi. Per ringraziarvi, egli vi donerà il pokémon che avete usato: Treecko (erba), Torchic (fuoco) o Muokip (acqua).
Dal lato grafico, Pokémon Ruby e Sapphire, pur risultando ovviamente migliori rispetto alle edizioni per Game Boy Color, non spingono certo l'hardware del GBA al massimo: la decisione di lasciare lo stile grafico sostanzialmente invariato è però positiva e farà piacere a chi ha confidenza con il titolo. Mentre gironzolerete allegramente per il mondo, noterete come i dettagli siano migliorati e i colori più profondi e vari: maggiori modifiche sono state attuate nella schermata di battaglia dove, anche se le animazioni dei colpi sono solo rappresentative (scordatevi, in poche parole, lo spettacolo di telecamere ed effetti di Golden Sun), i pokémon appaiono più grandi e particolareggiati che nei precedenti giochi; anche il sonoro consente una maggiore caratterizzazione dei vostri mostriciattoli, grazie ad un più variegato campionario di versi e suoni, merito delle capacità audio del GBA.
Per il resto possiamo aspettarci tanti pokémon, mille combattimenti, estesa esplorazione e tanta pazienza e impegno da profondere nel gioco: Ruby e Sapphire hanno le qualità giuste per superare ampiamente i precedenti titoli; imperdibili per qualsiasi fan dei pokémon, consigliati a chiunque cerchi un gioco vasto, divertente e con una struttura ben collaudata. Senza dimenticarci delle possibilità di sfidare i propri amici e di scambiarsi i Pokémon, opzione indispensabile per poterli catturare effettivamente tutti siccome alcuni di essi, come al solito, differiscono tra le due versioni. Infine Nintendo ha confermato che Ruby e Sapphire saranno compatibili con l'e-Reader, la periferica che legge carte magnetiche: mostrando l'intenzione di distribuire queste convenienti carte in gran numero sul mercato americano, la casa di Kyoto ne ha nel frattempo inserita una a gioco ("Gentleman Nils" per Ruby, "Lady Astrid" per Sapphire). Per tutte le altre novità, non possiamo far altro che aspettare almeno il 17 Marzo, giorno in cui il gioco giungerà sugli scaffali americani: noi poveri europei, troppo spesso terzo mondo videoludico, dovremo aspettare di più, fino ad un non ben precisato secondo quadrimestre 2003...

Pokémon Ruby & Sapphire
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Un Successo non solo Videoludico...

Pocket Monsters, detto anche Pokémon... All'epoca, correva l'anno 1996, risultò il gioco più sottovalutato della storia: dopo sei anni dalla firma del contratto con il suo creatore, Satoshi Tajiri, Nintendo si apprestava a commercializzarlo per lo storico Game Boy in un mercato, quello giapponese, che considerava ormai il piccolo portatile Nintendo prossimo alla fine. Chi mai avrebbe detto che quel titolo, timidamente pubblicizzato, sarebbe diventato un vero e proprio fenomeno, nel bene e nel male, della fine del millennio scorso?! Nessuno...
Tantomeno Nintendo che, dopo la decisione presa di distribuire il titolo anche in occidente grazie al successo di una serie animata dedicata ai piccoli mostri, si ritrovò il conto in banca parecchio gonfiato. E gli astronomici guadagni di Nintendo più che derivare dai giochi dedicati ai Pokémon (le cui vendite, dal 1996 ad oggi, risultano comunque essere di ben 75 milioni di unità) sono frutto di tutto ciò che Pikachu e compagni hanno originato: pupazzi, giochi in scatola, portachiavi, film, figurine, carte collezionabili, vestiario, gadget... Persino dieci Wolkswagen New Beetle vendute alle aste FAO Schwarz per 39.500 dollari e un aereo di linea della All Nippon Airways dedicato a Pikachu! La Pokémon-mania dilagava ovunque...
Ma al di là di tutto ciò che ha (de)generato il fenomeno Pokémon, è mia intenzione rimanere sul piano videoludico per due semplici ragioni: la prima è che il meglio di sé Pokémon l'ha espresso proprio nei videogiochi (sia negli spin-off che, soprattutto, nella serie principale), la seconda è che l'ultimo capitolo dei Pocket Monsters sta finalmente per giungere in occidente.