La peculiare veste grafica 2D-HD potrebbe trarre in inganno, ma a sviluppare Project Triangle Strategy non è Acquire, cioè il team di Octopath Traveler, ma ArtDink. Le somiglianze, tuttavia, non finiscono qui: il nuovo GDR strategico presentato nell'ultimo Nintendo Direct può vantare la stessa leadership dei produttori Tomoya Asano e Masashi Takahashi, impegnati ora su questo fronte e su quello del presunto Octopath Traveler 2, e un titolo temporaneo che magari sarà riconfermato all'uscita come fu per il suo predecessore spirituale. Il breve trailer ci ha messo tantissima curiosità, specialmente perché ci ha ricordato alcuni capolavori del passato come Final Fantasy Tactics, Vandal Hearts e Tactics Ogre, e così ci siamo buttati immediatamente sulla Debut Demo disponibile sull'eShop Nintendo per toccare con mano un titolo che arriverà, se tutto va bene, solo nel 2022. Ecco le nostre impressioni.
La Guerra del Sale e del Ferro
Nella demo, che a scanso di equivoci non consente il trasferimento dei salvataggi, abbiamo la possibilità di giocare soltanto i capitoli 6 e 7 della storia: un messaggio ci avverte proprio all'inizio che la narrativa potrebbe lasciarci un po' spaesati, ma un riassuntone provvede a ricapitolare la situazione di una terra lontana, chiamata Nortelia, in cui coesistono principalmente tre nazioni. Il regno di Glenbrook, che vive del commercio navale; il granducato di Aesglast con le sue miniere di ferro; e infine, il sacro impero di Sabulos, che controlla il sale nel deserto. Le tre nazioni si batterono a lungo per il possesso di queste risorse, ma alla fine della cosiddetta Guerra del Sale e del Ferro siglarono una tregua che il nuovo comandante di Aesglast, Gustaldov, infrange all'inizio del gioco, invadendo il regno di Glenbrook.
La demo inizia quindi con l'intervento di Serenoa Wolfhort, novello capofamiglia di uno dei casati protettori del regno, che accorre al castello reale di Whiteholm insieme ai suoi compagni di viaggio che contano, tra gli altri, la sua promessa sposa Frederica e il suo migliore amico, nonché principe di Glenbrook, Roland. Diciamo che i primissimi minuti di gioco ci hanno lasciato a bocca aperta per la maturità della trama: complice anche una scelta lessicale sopraffina per quanto riguarda la traduzione italiana, che spesso non combacia col doppiaggio in inglese ma che, in effetti, gli è nettamente superiore, ci siamo trovati a leggere dialoghi avvincenti che trasmettono in pochi secondi la gravità della situazione. La storia prende subito una piega oscura e realistica quando Gustaldov trucida il fratello di Roland, Fradel, sotto gli occhi del sovrano e della sorella. Soverchiati numericamente, Serenoa e gli altri sono costretti alla fuga ed è a quel punto che la demo ci dà la possibilità di affrontare la nostra prima battaglia.
Il sistema di combattimento
Ambientata su un ponte che conduce alla libertà, dovremo sbarazzarci delle guardie che difendono la leva necessaria ad alzare il cancello e poi di quelle dietro di esso che ci sbarrano il passo. Alcuni rinforzi si faranno vivi alle spalle dopo qualche turno, e la nostra squadra, composta da nove personaggi e da un ospite non controllabile - il maestro mascherato di Roland, Maxwell - si ritroverà nel mezzo di una manovra a tenaglia con pochissimo spazio per muoversi. La battaglia del capitolo 6, insomma, mette subito alla prova le nostre decisioni strategiche, ma ci permette di prendere confidenza con le possibilità offerte dal sistema di combattimento. Project Triangle Strategy è infatti un JRPG strategico vecchia scuola, in cui la velocità delle singole unità determina l'ordine dei turni e il sistema di movimento e di azione ricalca quelli già visti in giochi come Fire Emblem: Three Houses. Una volta giunto il turno di un personaggio, potremo muoverlo nel suo spazio d'azione individuale e quindi attaccare i nemici da vicino o da lontano, a seconda dell'arma impugnata o dell'abilità scelta.
Le varie unità si distinguono proprio in virtù delle loro competenze. Non sappiamo se ci sarà un sistema a classi come in Final Fantasy Tactics o Tactics Ogre, e francamente ne dubitiamo, ma nella demo personaggi come Roland o Serenoa sono combattenti da mischia, Frederica e Corentin sono fragili ma lanciano potenti incantesimi di fuoco e di ghiaccio, Benedict può migliorare le statistiche degli alleati, Geela è la guaritrice e così via. Conoscere le peculiarità di ogni personaggio è fondamentale: Anna, che rappresenta la "ladra" della comitiva, può agire due volte e raggiungere grandi altezze che le consentono di eliminare i pericolosi arcieri nemici, mentre Hughette, che possiede un'ottima mobilità grazie al suo falco da battaglia, può colpire a distanza con l'arco. Oltre a ciò, il sistema di combattimento impiega alcuni meccanismi di posizionamento: se attacchiamo un nemico posto tra noi e un alleato, quest'ultimo lo colpirà dopo di noi come fosse una pallina da ping pong. Non solo; alcune tecniche speciali spostano le unità che le eseguono o quelle che subiscono l'attacco, mentre certi incantesimi possono cambiare le proprietà del campo di battaglia.
Le abilità e le tecniche speciali suddette non consumano i canonici Punti Magia, ma i Punti Turno: questi si ricaricano di 1 a ogni turno e praticamente obbligano il giocatore a valutare quando accumularli o scaricarli. La microgestione di questa risorsa è importante perché, per fare un esempio pratico, il saggio Benedict può lanciare un incantesimo protettivo che costa 1 PT a ogni turno, ma avrà bisogno di 2 PT - e quindi di non agire per almeno un turno - se vuole migliorare la Forza e la Magia di un compagno con l'incantesimo Belva feroce. Il sistema di combattimento nella demo ci mette a disposizione anche una Carta vincitrice, cioè un bonus speciale che possiamo "giocare" una volta soltanto durante lo scontro. Non sappiamo come si ottengano queste carte, e quante se ne possano portare in battaglia, ma rappresentano una sorta di asso nella manica da calare nei momenti disperati. In ogni caso, nonostante il livello di difficoltà più alto del normale promesso a inizio demo, abbiamo portato a casa la vittoria senza sudare troppo, ma abbiamo pagato la fuga a caro prezzo...
La votazione
Maxwell resta indietro per darci il tempo di fuggire e sfida a duello il comandante Avlora di Aesglast, una formidabile spadaccina. Gli artisti di ArtDink sono riusciti a inscenare uno scontro memorabile con pochi pixel e qualche bell'effetto particellare, ma nonostante tutto il suo impegno, Maxwell sembra perire per mano della rivale, lasciando dietro di sé, a galla nel fiume, solo la sua maschera in una pozza di sangue. Qualche tempo dopo, Gustaldov ordina la decapitazione del re di Glenbrook sotto gli occhi di sua figlia e dei sudditi, sconfinando definitivamente in un'atmosfera che rivaleggia con Il Trono di Spade. I nostri eroi, nel castello di Serenoa, vengono a sapere non soltanto della tragedia, ma anche che l'esercito di Aesglast si sta preparando ad assediarli. Roland, che già ha perso il padre, il fratello e il mentore, decide di consegnarsi al nemico per risparmiare i suoi amici... ma qui entra in gioco la bilancia rivelatrice.
Nel capitolo 7 abbiamo infatti un primo assaggio di una delle più importanti feature di Project Triangle Strategy, ovvero il meccanismo delle scelte. Serenoa si troverà a dover prendere difficili decisioni morali in più di un'occasione - e a dire il vero già all'inizio del combattimento nel capitolo 6 ci eravamo trovati a scegliere una risposta - ma alcune di esse richiederanno un maggior investimento di tempo: in questo caso, infatti, dovremo gironzolare per il villaggio e parlare con gli abitanti per conoscere le loro opinioni. Esse sbloccano un maggior numero di opzioni nel momento in cui dovremo conversare coi nostri compagni: la risposta giusta potrebbe convincerli a cambiare posizione riguardo alla decisione che la comunità dovrà prendere, in questo caso se consegnare o meno Roland alle forze di Gustaldov. Potremo quindi parlare con gli altri personaggi o passare semplicemente alla votazione: ciascuno di loro affiderà la propria opinione ai piatti di una bilancia e il risultato determinerà lo svolgimento della storia.
Nella nostra partita, siamo riusciti a convincere tutti i nostri compagni tranne uno: la maggioranza ha deciso di proteggere Roland e affrontare Avlora e le sue forze in battaglia. La seconda missione della demo, infatti, ci ha visti combattere nel villaggio sotto il castello, ma in questo caso abbiamo cominciato lo scontro solo dopo aver scoperto come funzionano le antiche trappole nascoste dalla casata dei Wolfhort: statue che, se innescate, intrappolano i nemici in un'area che esplode dopo pochi momenti, mettendo il campo di battaglia letteralmente a ferro e fuoco. L'idea è quella di sfruttare queste trappole per ribaltare le sorti dello scontro, apparentemente segnate dalla schiacciante superiorità numerica di Aesglast, ma per farlo bisogna disporre e muovere le unità con una certa furbizia, così da attirare i nemici nelle aree designate. Peccato solo che le trappole sforzino un po' troppo l'hardware: l'effetto delle fiamme ribollenti e dei tizzoni ardenti trascinati dal vento stressa Switch, causando qualche fastidioso rallentamento.
Un problema tecnico, nell'economia di un quadretto assolutamente splendido se amate la pixel art, che ArtDink avrà tutto il tempo di risolvere da qui al 2022. La demo di Project Triangle Strategy dovrebbe servire proprio a sondare il terreno e a capire cosa bisogna migliorare. Il nuovo titolo di Asano, però, sembra già promettere benissimo anche adesso: è uno strategico fortemente story driven - alcuni intermezzi, chiamati Storie collaterali, servono solo a dettagliare meglio il mondo e i suoi abitanti attraverso lunghi dialoghi - che ci ha riportato alla memoria alcuni titoli storici, ma che strizza l'occhio anche a prodotti più recenti. La maturità della narrazione, la qualità dei dialoghi e la realistica caratterizzazione dei comprimari ci hanno colpito e intrigato, e non vediamo l'ora di scoprire come questa storia ha avuto inizio e, soprattutto, come andrà a finire.
Project Triangle Strategy è uno di quei titoli che già dal trailer si capisce che è speciale, ma poi lo giochi e ti rendi conto che è ancora meglio di quanto sembrasse. Non è solo il fatto che si ispira fortemente a Final Fantasy Tactics e Tactics Ogre, capolavori di cui sentiamo la mancanza: tutto funziona a meraviglia, dal sistema di combattimento ricco e profondo alla narrativa adulta e sfaccettata che promette una storia avvincente e ricca di alternative. Ecco, se ArtDink saprà gestire come si deve questo aspetto cruciale dell'esperienza, Project Triangle Strategy potrebbe diventare uno dei titoli più attesi del 2022 con un anno di anticipo.
CERTEZZE
- La storia è adulta e sfaccettata già nei due capitoli della demo
- Il sistema di combattimento strategico è intuitivo ma ricchissimo
DUBBI
- Le decisioni cambieranno profondamente lo svolgimento della storia?
- Non sappiamo ancora come si articola al di fuori delle missioni principali