Curve sinuose
In questo gestionale marcatamente ispirato al capolavoro Maxis, The Sims, prenderemo le veci del personaggio che in molti sono pronti a definire genio e luminare: Hugh M. Hefner, nientemeno che fondatore e Editor-in-Chief di Playboy. Chiamati amichevolmente ‘Hef’ per tutto il corso del gioco, dovremo partire da zero e percorrere ogni tappa necessaria per edificare ed emulare l’impero costituito dalla rivista cartacea. Ci ritroviamo dunque all’inizio armati di pochi spiccioli e del solo charme per dar vita al nostro sogno editoriale.
...prenderemo le veci del personaggio che in molti sono pronti a definire genio e luminare: Hugh M. Hefner
Curve sinuose
Per mettere in piedi una rivista, si sa, serve un’equipe di giornalisti e fotografi, nonché i soggetti giusti, che nel nostro caso null’altro sono che donne tutte curve e sex-appeal. Per pubblicare mensilmente la rivista bisogna avere qualche servizio scritto dai giornalisti, un paginone centrale con la playmate del mese, oltre che da una copertina costituita da una splendida vip, uno speciale su di una star ed un’intervista ad una celebrità. Per finalizzare il centerfold e la copertina potremo così improvvisarci fotografi, (s)vestire la bellona di turno a piacimento ed immortalarla nelle più eccitanti pose. Più complesso il procedimento per ottenere speciali ed interviste dai personaggi famosi, in quanto è necessario organizzare party ed invitare la gente ‘giusta’ per fare conoscenze e quindi accalappiare i servizi più bollenti. Ogni servizio è quindi valutato con un numero di coniglietti a sottolinearne la qualità, fino a formare così il risultato complessivo della rivista. Una volta andata in stampa, la nostra testata venderà seguendo piuttosto fedelmente la sua qualità, e noi guadagneremo più o meno fama e dollari di conseguenza. Con i soldi incassati possiamo così impreziosire la famosa magione del coniglio incravattato, oltre che assoldare persone sempre più valide al fine di migliorare fama personale e successo della rivista.
Relazioni peccaminose
A costituire parte predominante e fondamentale del gioco è l’interazione con i NPC. Importante, per non dire vitale, sarà capire la pur semplice iconografia legata ai bisogni dei personaggi con cui agganceremo bottone. Le possibilità di dialogo spaziano dalla conversazione amichevole, a quella romantica, fino ad arrivare a discorsi imprenditoriali.
Addentrarsi in un determinato contesto comporta l’apertura d’ulteriori possibilità di scelta, come audaci approcci amorosi, soffiate sull’andamento della borsa oppure le più comuni barzellette sparate come cartucce per rompere il ghiaccio. Senza fare eccessiva fatica si può anche coronare, se pur virtualmente, il sogno di fare sesso con una procace ragazza-coniglietto. Comici ed un po’ grotteschi i siparietti che s’apriranno nelle scene di sesso, con le belle playmate in rigoroso topless ad esibirsi in evoluzioni a dir poco bizzarre. La peculiare differenza fra questo Playboy: The Mansion ed il colosso targato Maxis sta nella gestione del tempo, essendo nel primo un fattore quasi cosmetico e nel secondo pressoché fulcro. Per quanto presente, la possibilità di rallentare ed accelerare lo scorrere del tempo risulta accessoria ai fini del gioco, vuoi per l’assenza dei bisogni primari del protagonista, vuoi per la mancanza di effettive scadenze o precisi orari da rispettare; in questo titolo Cyberlore Studios s’avverte semplicemente il cambio diurno/notturno e nulla più. Essenziale ai fini del gioco ma nulla più il comparto tecnico, che, se pur privo d’accenti particolari, riesce lo stesso a facilitare l’esecuzione del gioco con trasparenze opportune ed una camera libera che ben si presta alle esigenze ludiche. Sonoro contraddistinto dai ‘doppiaggi slang’ tipici dei Sims e da una soundtrack variegata.
Senza fare eccessiva fatica si può anche coronare, se pur virtualmente, il sogno di fare sesso con una procace ragazza-coniglietto.
Le ore passate in compagnia di Playboy: The Mansion sono state piacevoli e diverse dal solito, se si considera quello che passa su schermo nelle sessioni pad alla mano. Ci restano dei dubbi sulla tenuta a lunga distanza, dato che la ripetitività alla base di questo titolo potrebbe minare il risultato finale, soprattutto se si tiene in considerazione l’eccessiva semplicità che s’avverte sin dalle fasi iniziali. Questa semplificazione, però, se da un lato farà storcere il naso agli appassionati del genere, dall’altro potrebbe attirare chi di norma non si filerebbe uno strategico/gestionale e che non ha voglia di impazzire dietro a mille statistiche e necessità del proprio alter ego virtuale. Senza sottovalutare la presa che una coniglietta di Playboy può avere sul pubblico maschile e su quello femmile in vena di passare serate all'insegna dell'ironia pungente che pervade tutto il gioco. A presto sulle pagine di Multiplayer.it per una bollente recensione...
Certe cose danno da pensare, c’è poco da fare. Ti ritrovi all’interno di un contesto redazionale in cui ognuno ha i suoi pezzi forti e punti deboli, come in ogni settore del resto. Fino ad un freddo giorno invernale, in cui scopri di essere il prescelto o, come preferisci definirti, l’eletto, per la prova esclusiva di un titolo quale Playboy: The Mansion. La domanda che a questo punto s’insidia nella corteccia cerebrale è la medesima che affliggeva Neo in Matrix: perché io? Certo, la fama di sciupa femmine che si porta in spalla chi vi scrive è onerosa almeno quanto lo è la sua grandezza, e questo poterebbe essere il motivo principe. Playboy si nasce, non si diventa, ed anche Multiplayer.it può essere orgogliosa di averne uno fra le sue fila. Finita questa farsa di bassa lega, non resta che mettersi seri e parlare della nostra esclusiva prova alla versione semi definitiva del titolo Cyberlore Studios. Un gioco che non ha mancato di stupirci, o forse sono state le morbide curve delle sue protagoniste a farlo?