In seguito al comunicato ufficiale di Sony riguardo l'imminente chiusura dei negozi digitali dedicati a Playstation 3, PS Vita e PSP, si è creata una situazione indubbiamente spiacevole. Molti utenti si sono infatti lamentati di questa scelta e hanno iniziato a porsi qualche dubbio sui videogiochi distribuiti in formato digitale. La notizia ha fatto parecchio rumore, tant'è che Sony ha deciso di tornare sui propri passi, scegliendo di sospendere solamente il funzionamento dello store PSP. Se da una parte possiamo gioire per tale scelta, dall'altra ci potrebbe essere qualcos'altro che bolle in pentola per il futuro di questo software. La questione richiede un approfondimento abbastanza dettagliato e non avendo altre informazioni ufficiali sui futuri piani di Sony, dobbiamo lanciarci nel campo delle ipotesi, facendo del nostro meglio per cercare di delineare quella che sarà la futura politica dell'azienda giapponese riguardo la gestione del software digitale. In particolare ci siamo fatti la seguente domanda: Sony in futuro vuole riportare i videogiochi di vecchia data, come quelli PS3 e PS Vita, sulle piattaforme moderne?
Ancora una volta: digitale vs fisico
Uno dei commenti più frequenti pubblicato in calce alla notizia sull'argomento in questione è stato indubbiamente quello sulla superiorità del formato fisico rispetto al digitale. Molti utenti si sono scagliati contro la decisione di Sony, difendendo a spada tratta le loro sacrosante copie digitali dei giochi, preziosamente custodite sullo scaffale della propria camera. Ed è probabilmente grazie a questi commenti ed alcuni articoli della stampa specializzata, che Sony ha deciso di tornare sui propri passi, decidendo di mantenere il supporto per gli store Playstation 3 e PS Vita.
Non possiamo negarlo: la copia fisica di un videogioco essendo un bene tangibile, non potrà esservi sottratto in alcun modo contro la vostra volontà. Ci teniamo subito a chiarire che tale condizione è riservata anche ai possessori delle copie digitali dei giochi acquistati su Playstation 3, PS Vita e PSP. Sony infatti garantisce la possibilità di scaricare ogni titolo acquistato nei rispettivi negozi online delle varie piattaforme, anche in seguito all'eventuale chiusura degli store. Tutti i vostri acquisti dunque non verranno persi per sempre, anzi, sarà possibile scaricarli anche a distanza di anni dalla chiusura (ad esempio dello store PSP). Inoltre, sempre in difesa delle copie digitali, vogliamo sottolineare come queste siano effettivamente delle "copie perfette", che non possono rompersi o rovinarsi con il tempo. Anche se trattate i vostri videogiochi in modo maniacale, è probabile che con il tempo il supporto fisico si rovini, perdendo per sempre l'uso di quel software.
Il digitale dall'altra parte dipende sì dalle scelte fatte dal proprietario di tali contenuti, che può decidere di chiudere i server da un giorno all'altro, ma allo stesso tempo non si rovina con il tempo e può essere sempre trovato in maniera facile ed accessibile, senza troppa difficoltà. Capiamo perfettamente il fascino e spesso anche l'orgoglio di possedere la copia originale di un vecchio titolo della primissima Playstation, ma dovete ammettere che recuperare ad esempio l'originale Metal Gear Solid in formato fisico sia una spesa abbastanza inutile, se non per collezionismo. Nel negozio digitale è possibile trovare, acquistare e scaricare la copia per una decina di euro, mentre procurarsi una copia fisica originale e funzionante è senza dubbio un'impresa più ardua e soprattutto costosa. Non vogliamo ridurre l'importanza dei vantaggi legati alle copie fisiche dei videogiochi, ma ci sentiamo in dovere di difendere il mercato digitale, nonostante le recenti vicende fortunatamente concluse in modo positivo.
Un problema dovuto all'hardware
Con ogni probabilità il fattore determinante per la scelta intrapresa inizialmente da Sony non è stato semplicemente il costo di mantenimento dei server dedicati ai giochi Playstation 3, PS Vita e PSP. Sony sa che ha tra le mani uno dei migliori cataloghi di videogiochi, secondo forse solamente a quello del personal computer per ovvie ragioni. Avendo la possibilità di monetizzare questi contenuti, sicuramente non punterà a farlo tramite un hardware così vecchio e poco diffuso.
Perché se da una parte è vero che sarà sempre più difficile trovare copie fisiche dei giochi di vecchia generazione è altrettanto vero che non sarà semplice trovare delle console datate ancora perfettamente funzionanti. Avere un catalogo di videogiochi digitali fruibile solamente su Playstation 3, PS Vita e PSP per colpa dell'incompatibilità con le piattaforme moderne, non porterebbe certamente ad un guadagno concreto per Sony. Da una parte infatti sono pochi gli utenti a possedere ancora queste piattaforme e soprattutto ad usarle frequentemente. Dall'altra chi desidera recuperare una vecchia console, avrà sempre più difficoltà a trovarne una ancora in buono stato. Questo ha portato a considerare altre strade, cosa che probabilmente Sony ha già fatto, vista la sua intenzione iniziale di chiudere gli store, e forse presto vedremo i primi frutti di tale scelta.
Playstation Now
Tralasciando i software di emulazione, particolarmente popolari nel settore del retrogaming (anche per le piattaforme Sony sopra citate), ci sono effettivamente delle scelte alternative da poter intraprendere per monetizzare l'ampia libreria dei videogiochi Playstation di vecchia data. Sony è consapevole di poterlo fare, sfruttando l'effetto nostalgia e la passione dei videogiocatori più anzianotti, oltre a poter incuriosire qualche nuovo acquirente che vuole recuperare le perle uniche del passato. Per questo motivo i videogiochi iconici della prima Playstation, ma anche i successivi titoli usciti per le console Sony più recenti, presto potrebbero godere di una seconda giovinezza. Anche se non fossero più disponibili su Playstation 3, PS Vita e PSP, non sarebbe meglio poterli avere su Playstation 4 e Playstation 5, due piattaforme ampiamente più diffuse e con un supporto garantito per il futuro. Come possono fare ritorno i grandi classici sulle piattaforme moderne che non supportano tali software?
La prima banale risposta è rappresentata chiaramente dal servizio Playstation Now. Tramite questo abbonamento di gioco in streaming sarebbe possibile accedere ad un costo fisso mensile all'intera libreria dei giochi Playstation. Oltre ad essere una scelta economicamente molto vantaggiosa per il cliente, potrebbe essere anche un ottimo cavallo di battaglia per Playstation Now nella lotta contro il Game Pass di Microsoft e l'ottimo servizio di retrocompatibilità offerto dalla concorrenza. Andando proprio sul sito ufficiale del servizio Sony già al giorno d'oggi è possibile leggere il seguente slogan: "Centinaia di giochi per PS4, PS3 e PS2, pronti da giocare on demand". In futuro potrebbe arrivare il supporto anche per i giochi PS1, PS Vita e PSP, comprendo così l'intera "legacy" (come piace chiamarla ai vertici di Sony) dei videogiochi Playstation. Senza considerare il fatto che Playstation Now, oltre ad essere disponibile sulle piattaforme Playstation, è compatibile anche con il PC e Mac con il probabile arrivo della versione mobile per iOS e Android in futuro. Insomma, una mossa sicuramente più remunerativa e conveniente, che mantenere i software disponibili sulle obsolete console come Playstation 3, PS Vita e PSP già difficili da reperire nel mercato dell'usato al giorno d'oggi.
Soluzioni alternative
Ci sono infine delle altre strade percorribili, sicuramente interessanti, anche se meno probabili. Playstation 5 (parzialmente anche PS4) sono console sufficientemente potenti per poter riprodurre i videogiochi delle precedenti Playstation con un emulatore software. Con un po' di lavoro da parte di Sony forse potremmo riprodurre direttamente sulla nostra console un software datato come quello dell'originale Final Fantasy VII e perché no, anche di un titolo portatile come Metal Gear Solid Peace Walker.
Recentemente Sony ha anche depositato un interessante brevetto sull'implementazione dei trofei in maniera automatica all'interno dei videogiochi nei quali non sono mai stati aggiunti ufficialmente dagli sviluppatori. Questo potrebbe implicare che anche titoli datati come quelli dell'era Playstation 2 o precedente potrebbero essere in un certo senso aggiornati per supportare i trofei. E a cosa servirebbe questa implementazione se non per portare tali videogiochi sulle console di nuova generazione, dove i cacciatori di questi obiettivi virtuali potrebbero fiondarsi per sbloccarli tutti? Come accade con molti brevetti depositati, non è da considerare certa la loro effettiva implementazione, però rappresenta sicuramente una speranza per il futuro. Siamo felici della contromossa di Sony riguardo la sospensione dei negozi digitali, continuiamo però a sperare che i titoli legati alle scorse generazioni Playstation non rimangano legati esclusivamente alle vecchie piattaforme, ma che possano ritornare, probabilmente in una forma migliore di quella attuale.