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PS5 e Xbox Series: i problemi di comunicazione di Sony e Microsoft

Sembra che Sony e Microsoft continuino a mescolare le carte in tavola e a cambiare idea con le loro strategie di comunicazione e marketing riguardanti PS5 e Xbox Series...

VIDEO di Pierpaolo Greco   —   18/09/2020

Siamo ancora un po' tutti ubriachi per il PS5 showcase. Una bordata dietro l'altra, titoli nuovi di zecca, parecchio gameplay, prezzo, data di uscita e un bel po' di esclusive. Esclusive, questa parola strana su cui da mesi Microsoft e Sony ci stanno distruggendo l'anima e su cui si sta basando non solo gran parte della console war, ma anche buona parte della comunicazione dei 2 produttori di console.

A dirla tutta, una comunicazione che non è proprio chiarissima, per usare un eufemismo, ma sembra più che altro un mix di numerose teste pensanti che ogni mese cambiano idea.

E non sto parlando solo del pastrocchio dello showcase tra giochi che appaiono e scompaiono su PC, ma soprattutto della questione dei giochi che arrivano su PS5 e su PS4. Notate anche voi che qui, un po' tutti, si stanno rimangiando quello che avevano detto pochissimo tempo fa?

Gli albori di PS5 e Xbox Series

Facciamo un piccolo passo indietro.

C'erano una volta, poco tempo fa, Microsoft e Sony. La prima, americana, in affannoso inseguimento, dichiara che per lei la questione del cambio di generazione e delle esclusive per le nuove console non ha senso. "È meglio fare un ecosistema dove tutti, anche chi ha la Xbox One più vecchia del mondo, o persino chi proprio non ha Xbox, possa accedere ai giochi next-gen." Dicevano loro.

Poi c'è Sony, giapponese, che gongola dall'alto del suo meritato monopolio, che dichiara invece di credere fermamente al passaggio di generazioni, al distacco forte e netto tra la current-gen e la next-gen. "La community deve provare qualcosa di nuovo, diverso, che possa essere goduto solo su PS5." Dicevano quegli altri.

E poi è arrivato il PS5 Showcase. Anzi sono arrivati un mare di comunicati, interviste, precisazioni, annunci e smentite. Vi ricordate di quel Marvel's Spider-Man utilizzato come banco di prova delle potenzialità del nuovo hardware di PS5? Persino Mark Cerny lo ha sbandierato a lungo come una sorta di demo tecnica di PS5, utile per mostrare le capacità della nuova GPU in grado di gestire agilmente il ray tracing e dell'incredibile SSD talmente veloce da garantire caricamenti istantanei e soprattutto una velocità di navigazione tra i palazzi di New York praticamente tendente all'infinito grazie alla possibilità di aggirare i limiti attuali dello streaming dati.

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Ecco, su quella base sarebbe nato Miles Morales: un po' DLC, un po' spin-off, un po' espansione stand-alone, ma soprattutto primo titolo next-gen che ci aveva fatto impazzire con un semplice teasing durante il primo PS5 showcase di giugno. E invece abbiamo scoperto che Miles Morales arriverà tranquillamente anche su PS4.

Ma vabè dai, alla fine ci può anche stare. In fondo la base di partenza sono un gioco e un engine nati su PS4. Avrebbe poco senso non sfruttare la base installata di questa console.

Horizon Forbidden West su PS4???

Sony ha un bel po' di altre bombe a mano da lanciare: Gran Turismo 7, Ratchet & Clank: Rift Apart, ma soprattutto Horizon Forbidden West. E invece a pochissimi minuti dalla fine dello showcase, attraverso un aggiornamento sul blog di PlayStation scopriamo che sia Sackboy: A Big Adventure (a cui comunque stavamo pensando in pochi) che proprio il nuovo Horizon, arriveranno anche su PS4.

Proprio quell'Horizon su cui Guerrilla sta lavorando da anni e che, lo speravamo tutti, sarebbe potuto diventare il nuovo punto di riferimento degli action adventure open world soprattutto sul fronte tecnico e di gameplay.

Sono stato il primo a sperare che il passaggio agli SSD avrebbe permesso di cambiare completamente il paradigma degli spostamenti e delle interazioni con l'ambiente in un open world. E quale progetto migliore per dimostrare la forza della next-gen se non il sequel di un titolo di successo realizzato da uno dei team PlayStation più forti sul fronte tecnologico? E invece, purtroppo, non potrà essere così se quello stesso gioco dovrà girare anche sulla PS4 liscia di 7 anni fa.

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Ora non ci resta che sperare il tutto per tutto sul nuovo God of War. Sì, è vero che non si tratta di un open world, però almeno in questo caso Sony si è già affrettata a dire e sottolineare che sarà un'esclusiva PS5. Almeno questo. E dovrebbe arrivare sul mercato nel 2021, il prossimo anno. Ce la faranno a non cambiare idea nel frattempo?

Clamorosi dietrofront

Siamo infatti già davanti a un clamoroso dietrofront che sembra avvicinare in modo paradossale l'idea di next-gen di Sony ai progetti originali di Microsoft e non credo sia un caso che Jim Ryan, l'amministratore delegato della divisione PlayStation, si sia concesso a una lunga e interessante intervista con Gamesindustry.biz per dichiarare quanto la community PS4 sia importante per la sua società e che per questo l'azienda continuerà a supportare quella console per i prossimi 3 o 4 anni. Persino più a lungo dei 2 anni dichiarati da Phil Spencer alcuni mesi fa, quando per questa sua uscita fu criticato aspramente da tutti perché avrebbe tenuto al palo la forza bruta di Xbox Series X pur di continuare a supportare Xbox One.

Ve la ricordate sicuramente quella dichiarazione perché arrivò pochi giorni prima del doloroso fail della presentazione di Halo Infinite, causa scatenante, a mio parere, di un altro clamoroso dietrofront. Quello fatto da Microsoft.

Halo Infinite 2

In questo caso purtroppo ci dobbiamo muovere maggiormente in funzione delle speculazioni. C'è infatti chi dice già che Halo Infinite non arriverà più su Xbox One e, quando tra chissà quanti mesi lo potremo rivedere in movimento a causa del suo rinvio a tempo indeterminato, magari lo troveremo iper pompato e completamente sganciato dalla old-gen. E come non pensare a State of Decay 3 e al nuovo Forza Motorsport, rivelati in modo furbetto, senza mai scendere nei dettagli della loro release al punto tale che per moltissimi sarebbe stata scontato il loro arrivo anche sull'attuale generazione proprio in funzione delle dichiarazioni di Phil Spencer. D'altra parte si tratta di sequel di giochi così ben posizionati sulla Xbox attuale, quindi perché non dimostrare l'idea di continuità e di assenza di generazioni, proprio con questi? E invece ora sono ben confinati all'interno delle uscite next-gen.

Insomma non abbamo più alcuna certezza neanche in casa Microsoft: quanti giochi vedremo ancora uscire su Xbox One prodotti dagli studi prime parti? Riuscite a pensare a 5 giochi? 3? Io faccio un po' di fatica.

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Ora voglio che sia chiaro che qui non c'è un colpevole o un innocente. Oppure uno più bravo dell'altro. Qui ci sono 2 aziende che, probabilmente, non hanno le idee molto chiare. O, più semplicemente, non riescono a decifrare il mercato odierno così pieno di contraddizioni e difficoltà anche a causa del periodo eccezionale che stiamo vivendo. E il risultato è che comunicano e annunciano e poi cambiano idea a seconda delle reazioni. Solo che prima o poi anche noi ci stuferemo a stare dietro a questi continui cambi di bandiera.

Qual è il vostro punto di vista su quello che stiamo leggendo e ascoltando in questi giorni? Siete soddisfatti degli annunci di Sony e Microsoft? Fatemelo sapere qui sotto, tra i commenti!