L'Anno 4 di Rainbow Six Siege è alle porte e gli utenti possono aspettarsi il consueto processo di arricchimento del gioco su due binari distinti: da una parte ci saranno le novità delle singole stagioni, quattro come sempre, dall'altra il progetto targato Ubisoft subirà una serie di modifiche e aggiornamenti volti a rendere il gioco nel suo complesso un luogo d'incontro e di sfida migliore. Sia per gli utenti già esperti sia per chi, e qui risiede un'importante novità, vorrà mettersi alla prova per la prima volta. In Canada per il Six Invitational 2019 ci siamo potuti sedere all'interno degli studi di Ubisoft Montreal, un enorme complesso di uffici che ospita 3'000 dipendenti circa, per capire la nuova direzione intrapresa da Siege e provare con mano le novità di Burnt Horizon.
Le tante novità dell’Anno 4
Nel corso dei prossimi dodici mesi accadranno diverse cose nell'universo di Rainbow Six Siege, tutte più o meno collegate a una grossa sterzata relativa al modello di sviluppo. Dall'Anno 4 in poi, infatti, il team impegnato sul gioco non sarà più un unico monolite, ma si dividerà in diverse "cellule", ciascuna dedicata ad uno specifico aspetto dell'esperienza. Ci sarà un team costantemente al lavoro sul bilanciamento, uno sull'esport, uno sulle migliorie dedicate agli strumenti sviluppati per far crescere la community e così via. In questo modo, nei piani di Ubisoft Montreal, le modifiche saranno più rapide e i giocatori avranno un titolo in grado di migliorare più in fretta. All'atto pratico, in termini di contenuti, il piatto sembra essere ricco come al solito: otto nuovi operatori ispirati alle forze armate di diversi Paesi, dall'Australia alla Danimarca, dagli Stati Uniti fino al Perù e all'India, quindi una nuova mappa e tre rifacimenti di mappe già pubblicate. Nei prossimi giorni pubblicheremo le nostre interviste al team di sviluppo a cui abbiamo chiesto le ragioni dietro a questa scelta di diminuire l'inserimento di nuove ambientazioni in favore del "rework" di quelle già presenti, ma l'idea di fondo è quella di avere un prodotto sempre più rifinito e gratificante per i pro ma anche accessibile per chi si volesse mettere alla prova per la prima volta. A tal proposito sarà molto interessante l'introduzione della Newcomer Playlist e di una serie di tutorial.
Questi ultimi non richiedono grandi introduzioni mentre la prima è una modalità di gioco specificatamente pensata per accompagnare i novizi nel processo di apprendimento: una sola modalità di gioco, Bomb, tre mappe a rotazione per non confondere troppo le idee e un matchmaking che prenderà in considerazione solo i giocatori con livelli d'esperienza tra l'1 e il 50. Altre modifiche più marginali, come la possibilità di scegliere il punto di spawn solo in attacco, completeranno un quadro che nell'idea di Ubisoft dovrebbe lanciare un messaggio molto chiaro: se vi piacciono gli FPS competitivi non avete scuse per non provare Rainbow Six Siege. Anche le partite Ranked avranno alcune aggiunte interessanti come il Pick & Ban, che non sarà più esclusiva dei match custom e intende rendere l'esperienza più simile a quella delle vere competizioni e-sport.
Sul fronte della qualità della vita (e della community) è interessante la scelta di punire il fuoco amico con un sistema abbastanza deciso: al secondo colpo in direzione dei propri compagni si viene atterrati, una sorta di avvertimento, mentre al terzo si viene direttamente uccisi. Le novità non finiranno qui e comprendono almeno un evento speciale a stagione, in maniera simile a quanto fatto ad esempio per Halloween, e alcune modifiche al modello di business che ora renderà gli operatori più "vecchi" meno costosi. Chiudiamo con l'e-sport: la struttura della lega competitiva non verrà stravolta ma migliorata rispetto a quella dell'Anno 3. La grossa novità è che la Pro League di maggio si terrà a Milano, per la prima volta in Italia. I migliori team di Siege saranno quindi presenti nel capoluogo lombardo per un evento che, per la scena e-sport nostrana, è forse senza precedenti. Potete trovare le informazioni e i biglietti per la Pro League di Milano a questo link. Risolta la questione Anno 4, possiamo addentrarci in Burnt Horizon...
Viaggio in Autralia con Burnt Horizon
La prima stagione dell'Anno 4, Burnt Horizon, porterà come detto due nuovi operatori e una mappa inedita. Il tema è l'Australia e la mappa, Outback, è un ottimo biglietto da visita: come anticipato nello speciale di alcuni giorni fa si tratta di un complesso di tre edifici posti nel bel mezzo del deserto australiano. Gli spazi sono di medie dimensioni ma ci sono diverse opzioni strategiche in ciascuno spazio del ristorante, del garage e del motel. Tra l'altro è interessante la scelta di usare una palette cromatica leggermente differente per ciascuno dei tre spazi, in modo da renderli più riconoscibili e aiutare la coordinazione di squadra. Abbiamo giocato una dozzina di round sulla mappa e, per quanto magari non rivoluzionaria, sembra inserirsi perfettamente nell'offerta di Siege.
Molto interessanti i due nuovi operatori, Gridlock e Mozzie, entrambi appartenenti alle forze speciali australiane. Gridlock è un'attaccante atipico non tanto per le sue statistiche, tre di armatura e uno di velocità, quanto per un gadget che sembrerebbe più adatto a un difensore: le sue trappole a spuntoni possono essere lanciate come una granata e, una volta al suolo, riempiono il terreno di tagliole in grado di ferire, rallentare e fare rumore. Se scagliate nella direzione di un avversario arroccato in difesa possono costringerlo ad uscire dalla posizione risultando molto, molto fastidiose. Se Gridlock punta più sull'azione, Mozzie ha delle opzioni strategiche interessanti: con due punti di armatura e due di velocità dispone di buone statistiche di base, potendo contare anche su due armi come il P10 e il Commando 9. L'abilità speciale è invece rappresentata da una pistola in grado di sparare un piccolo gadget elettronico che gli garantisce il controllo dei droni avversari. Tra l'altro questi gadget possono anche essere piazzati sul terreno e andare a intercettare i dispositivi dell'altro team automaticamente, un po' come se fossero delle trappole.
Abbiamo potuto giocare Burnt Horizon per una manciata di partite, ce ne vorranno di più per farsi un'idea complessiva di quello che ha da offrire la nuova stagione. Di certo i contenuti non mancano, la mappa è divertente e i due operatori offrono ciascuno opzioni strategiche interessanti. Più in generale sembra che l'Anno 4 di Rainbow Six Siege possa essere il momento della maturità per un gioco che non ha mai smesso di crescere e che ora è più completo e attraente che mai. Anche per i nuovi utenti.
CERTEZZE
- Mappa e operatori interessanti
- L'Anno 4 sembra essere denso di contenuti e attività
- La Pro League arriva in Italia e attirerà parecchio interesse verso il gioco
DUBBI
- Il lavoro di rifacimento delle mappe è insidioso
- Curiosi di provare i contenuti per i nuovi utenti