Con RoadCraft, Saber Interactive si appresta ad arricchire di un nuovo episodio quella che potremmo definire a tutti gli effetti una serie antologica, ovvero una manciata di videogiochi di fatto indipendenti l'uno dall'altro, persino con titoli diversi, che ruotano attorno a una formula arroccata attorno alcuni cardini che si ripetono immutati. Mezzi pesanti, ostacoli naturali da superare e un sistema di guida di per sé estremamente simulativo, tanto da costringere l'utente a prestare attenzione a ogni minimo avvallamento del terreno: sono questi, a conti fatti, gli ingredienti che hanno reso celebri MadRuner, SnowRunner ed Expeditions, simulazioni a bordo di veicoli tanto acclamate dagli appassionati del genere.
Dopo fango, neve e terre inesplorate, con RoadCraft il "nemico" da sconfiggere è rappresentato dalle calamità naturali, seppur in una declinazione diversa da quella che si aspetterebbero (e si augurerebbero) gli amanti di film catastrofici come Twister o The Day After Tomorrow. Annunciato durante l'Opening Night Live dell'ultima GamesCom, abbiamo assistito a una presentazione del gioco che ha chiarito quali saranno i punti di forza di questo nuovo capitolo.
Ricostruire il mondo
Come anticipato, le basi su cui poggia la serie tornano immutate. Ancora una volta si tratterà di guidare con estrema attenzione mezzi pesanti di ogni tipo attraverso terreni scoscesi, friabili, fangosi ed innevati. RoadCraft dovrebbe offrire otto diversi biomi, ognuno con caratteristiche e quindi ostacoli specifici, in modo da offrire sfide sempre nuove agli utenti che dovranno imparare a controllare i veicoli in ogni condizione.
Per chi fosse nuovo al genere, guai a prendere sottogamba il percorso da attraversare. Basta una minima disattenzione e si finisce in panne, impossibilitati a proseguire e costretti a ripartire da capo o a utilizzare un secondo mezzo per recuperare quello scivolato giù per una scarpata o bloccato nel fango. Tocca dosare il gas, calcolare con precisione la traiettoria da seguire, prevedere il comportamento delle sospensioni quando si tenta di superare una roccia o un avvallamento. La pratica e gli errori aiutano nel processo, ma va da sé che fallire faccia parte del divertimento, nonché del percorso di crescita personale.
Oltre a fuoristrada, camion e cingolati, faranno il loro debutto tutta una serie di nuovi veicoli intimamente legati allo spirito di questo episodio. Come anticipato, tutto ruoterà intorno alle calamità naturali che si sono abbattute sulle zone e mappe in cui sarete coinvolti in una serie di missioni volte a ricostruire strutture, strade, ponti ed edifici rasi al suolo da tornado, terremoti e altri fenomeni naturali estremi.
Anche il ruolo del videogiocatore sarà lievemente diverso rispetto al passato. Non si limiterà a guidare i mezzi, ma assumerà anche il ruolo di capi d'azienda, con la possibilità di gestire le rotte dei sottoposti che autonomamente svolgeranno alcuni compiti al vostro posto.
Durante la presentazione, il concetto ci è stato chiarito tramite una missione che lo sviluppatore incaricato si è preso la briga di completare davanti ai nostri occhi. Come sempre, tutto inizia dalla mappa, dallo studio del percorso da effettuare per raggiungere il luogo in cui recuperare le risorse con cui, in un secondo momento, avremmo potuto ricostruire un ponte crollato, collegamento necessario per completare l'obiettivo, certo, ma anche per consentirci di raggiungere nuovi luoghi d'interesse e quindi nuove missioni.
Ai comandi di un fuoristrada, lo sviluppatore ha così cominciato il suo lento, ma inesorabile tragitto. Il sistema di guida, così come il motore grafico e fisico, è in tutto e per tutto mutuato dagli altri capitoli della serie. Il livello di dettaglio grafico, invece, ci è parso lievemente superiore che in passato. Nulla di così rivoluzionario o evidente, beninteso, quanto un ulteriore affinamento di quanto già apprezzato in Expeditions.
Giocando con le marce, controllando costantemente l'assetto del veicolo, il nostro è giunto tutto d'un pezzo a destinazione. Qui, tramite pratici menù e con pochi passaggi, ha dato vita a una sorta di magazzino in grado di produrre cemento, pilastri e tutto ciò che serve per erigere un ponte. A questo punto, sempre con lo stesso veicolo, lo sviluppatore si è messo in marcia verso il luogo di costruzione vero e proprio. A metà strada, tuttavia, abbiamo fatto la conoscenza con una meccanica tutta nuova, introdotta proprio da RoadCraft.
Per consentire il passaggio di mezzi pesanti, difatti, sarà necessario asfaltare i tratti di strada più pericolanti e instabili. Agendo su un altro menù, lo sviluppatore ha richiamato velocemente, alternandosi poi al controllo, una betoniera, un'asfaltatrice, un rullo compressore, mezzi con cui ha steso il manto stradale, trasformando un sentiero precario, in una via sicura e praticabile per qualsiasi mezzo.
Questa fase, a dire la verità, ci ha lasciato sensazioni contrastanti. Da una parte, questa nuova meccanica ludica è di per sé assolutamente intrigante, soprattutto perché renderà ancora più tangibile la progressione del giocatore che, all'occorrenza e in via facoltativa in certi casi, potrà letteralmente strappare alla natura porzioni dello scenario che verrà progressivamente domato e reso più sicuro. Dall'altra, l'estremo automatismo con cui è avvenuto il tutto, ha parzialmente mortificato l'anima simulativa che da sempre contraddistingue la serie. Guidare un'asfaltatrice per interminabili minuti potrebbe essere noioso per chiunque, certo, ma il terreno risponde fin troppo meccanicamente e automaticamente all'attività dei vari mezzi coinvolti, rendendo l'operazione di stesa del manto stradale poco entusiasmante e coinvolgente.
Molto più che un autista
Liberata la strada e raggiunta la sponda del fiume, lo sviluppatore ci ha mostrato un altro menù con cui ha avviato istantaneamente la costruzione del ponte. Un po' come in un qualsiasi RTS, erano necessarie determinate risorse e toccherà a noi trasportarle una a una per vedere la costruzione completarsi progressivamente in totale autonomia. Per chi lo desiderasse, quindi, si tratterà di armarsi di pazienza e alternarsi al controllo dei mezzi pesanti necessari per trasportare cemento, ferro, piloni e tutto il necessario. RoadCraft, tuttavia, consente una strada alternativa, altra novità di questo capitolo.
Come anticipato, difatti, sarete i capi d'azienda incaricati della ricostruzione. Ciò significa che avrete alle vostre dipendenze una serie di autisti che faranno al posto vostro questi trasporti in automatico. Richiamando la mappa, quindi, dovrete tracciare la rotta da seguire, indicando di volta in volta il mezzo da utilizzare e la risorsa da recapitare. Tramite tappe intermedie potrete gestire puntigliosamente il percorso, onde evitare che i mezzi finiscano in panne o cerchino vie alternative a quelle precedentemente e opportunamente asfaltate.
Anche in questo caso il tutto ci è sembrato fin troppo automatizzato e snello. Non un difetto per chi ritiene la simulazione di guida il cuore dell'esperienza, ma ancora una volta abbiamo avuto la sensazione che la meccanica desse buoni risultati con poca applicazione e gestione da parte del videogiocatore. Non ci è dato a sapere se verranno coinvolte altre incognite nel processo, il nostro giudizio è in parte sospeso proprio per questo motivo, ma nella demo mostrataci filava tutto fin troppo liscio, un fattore che alla lunga potrebbe rendere poco intriganti queste sezioni del gioco.
RoadCraft è pronto a riproporre la formula ormai classica e rodata della serie di Saber Interactive, ulteriormente inspessite da alcune novità. La stesura del manto stradale, per strappare alla natura e al disfacimento porzioni di mappa è una meccanica interessante che renderà palese la progressione del videogiocatore. Allo stesso tempo, inventarsi capi cantiere e gestire la logistica nella ricostruzione di varie strutture in giro per lo scenario è un plus non da poco. Da quanto abbiamo visto nella demo, tuttavia, entrambe queste aggiunte sembrano procedere fin troppo sui binari, ma non è detto che nel gioco finale non si inseriscano altre incognite tali da rendere il tutto più incerto e quindi emozionante. RoadCraft è ancora privo di una data di pubblicazione definitiva, ma gli sviluppatori ci hanno confermato la volontà di farlo debuttare entro la fine del 2025. Non ci resta che aspettare e vedere se Saber Interactive regalerà agli appassionati di mezzi pesanti un'altra grande simulazione.
CERTEZZE
- L'ottimo sistema di guida è lo stesso di sempre
- Asfaltare le strade amplifica il senso di progressione
- Gestire la logistica dei trasporti farà la gioia di molti
DUBBI
- Tramutare un sentiero in una strada asfaltata avviene fin troppo in automatico
- Da valutare le incognite che si inseriranno nella gestione della logistica