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Ryzen 5000, tutte le novità e un primo assaggio delle Radeon 6000

Tra cenni sull'architettura e benchmark, AMD ha presentato la nuova serie di CPU Ryzen 5000, in arrivo il 5 novembre.

SPECIALE di Mattia Armani   —   09/10/2020

L'attesa conferenza AMD dedicata ai nuovi processori Zen 3, presentata dall'inarrestabile Lisa Su, ci ha regalato parecchie conferme, a partire dal cambio di nomenclatura che, a differenza di quanto accaduto con le serie precedenti, non riprende il numero 4000 dai recenti Ryzen con grafica integrata, ma segna la nascita della nuova serie Ryzen 5000 mettendo in chiaro che si parla di un salto prestazionale notevole.

Amd Ryzen 5000 1

Un balzo prestazionale importante

I nuovi Ryzen, compatibili con schede madri della serie 500 che sembrano essere destinate a restare in campo e con alcuni modelli della serie 400, condividono inevitabilmente gran parte della tecnologia con le CPU dell'architettura precedente, compreso il processo produttivo a 7 nanometri, l'ovvia interfaccia PCIe 4.0 e il numero massimo di core e thread rispetto ai modelli analoghi della serie 3000. Ma l'evoluzione comporta comunque un notevole incremento dell'efficienza che, almeno secondo AMD, è arrivata a superare di 2,8 volte quello della CPU di punta della concorrenza. Inoltre è bene tenere a mente che la serie Zen 3 non è un semplice upgrade ma il frutto di un redesign che include cambiamenti importanti tra cui il passaggio a CCX da 8 core anziché 4. Questo significa che i modelli da 6 e 8 core hanno un solo CCX (o Core Complex) con ovvi vantaggi per le latenze, mentre quelli da 12 e 16 passano da 4 a due CCX, beneficiando comunque del cambiamento che comporta anche un passaggio da 16 a 32 MB di cache unificata L3 per ogni CCX. Si parla tra l'altro di accesso diretto proprio alla cache L3 e di una nuova tecnologia Zero Bubble dedicata alla branch prediction per processori che promettono un incremento nell'IPC del 19%. Siamo quindi sopra al 17% promesso inizialmente e vicini al 20% indicato dai rumor che hanno trovato conferma anche nell'aumento del boost clock primo responsabile di un incremento prestazionale netto che secondo i test interni garantisce un salto netto, consentendo al Ryzen 9 5900X, erede a 12 core e 24 thread del 3900X, di superare un 10900K non solo nel rendering, con un picco del 59% in più in V-Ray, ma anche nel gaming, ovviamente in 1080p laddove il freno della CPU è ancora rilevante.

Nei giochi scelti da AMD il vantaggio del 5900 sulla CPU di punta Intel che va dal 5 all'11% in titoli come PUBG, Far Cry Down e Shadow of The Tomb Raider. Non una differenza disarmante, esclusi League of Legends con un +21% e CS:GO con un +19%, ma un aumento netto rispetto al 3900X, escludendo Total War Three Kingdoms, con un 6% che vale un vantaggio trascurabile sul 10900K, e Battlefield V che vede AMD annunciare lo differenza in negativo, probabilmente per dare anche un tocco di credibilità ai test, in Battlefield V, più veloce del 3% con la CPU Intel. Ma nel caso di Shadow of the Tomb Raider parliamo di un 28% sul Ryzen 9 3900X, con un incremento di 40fps rispetto al predecessore che indica un cambiamento netto, anche in alcuni titoli in cui i processori AMD avevano qualche difficoltà come League of Legends, dove il guadagno prestazionale arriva addirittura al 50%, e CS:GO che fa segnare uno spunto del 46%. Abbastanza da renderci ansiosi di mettere le mani sui primi modelli, in arrivo a novembre, di una serie che promette parecchio. Certo, i numeri andranno confermati in sede di recensione, ma il preambolo è senza dubbio interessante nonostante un aumento di 50 dollari da modello a modello. D'altronde parliamo di un picco, sempre per il Ryzen 9 5900X, di 631 punti nel test single thread di Cinebench che evidenzia un salto importante laddove le CPU Ryzen 3000, forti in multi-thread, avevano ancora qualche problema.

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I modelli di lancio della serie Ryzen 5000

I quattro modelli non includono ne Ryzen 7 5700, un Ryzen 7 5700X e neppure un Ryzen 5 3600, ma scommettiamo che almeno quest'ultimo arriverà in un secondo momento. Sembra invece completa la gamma di fascia alta con il trono che tocca al Ryzen 9 5950X, un processore da 16 core e 32 thread che pur mantenendo lo stesso TDP di 105W del suo diretto predecessore tocca la frequenza di boost più alta, con 4,9 GHz, arrivando a un totale di 72 MB di cache L3. Sfiora quindi i 5 GHz ma costa 799 dollari e fa l'occhiolino al segmento High End PC, lasciando il compito di scontrarsi con la concorrenza al Ryzen 9 3900X, il modello da con 12 core e 24 thread che, destinato a costare 549 dollari, arriva fino a 4,8 GHz. Guadagna quindi 200 MHz rispetto al suo predecessore ma come il 5950X perde 100 MHz dalla frequenza base, probabilmente per questioni di efficienza. Entrambe le CPU mantengono infatti 105W di TDP massimo, come i modelli precedenti e come il Ryzen 5 5800X anche se questo si accontenta di 8 core e 16 thread con 4,7 GHz di boost. Ma ha il vantaggio dell'avere un solo CCX e di costare 449 dollari che ne fanno una potenziale scelta di riferimento per chi cerca il massimo in gaming ma non ha bisogno di una potenza di calcolo mostruosa. Tra l'altro il numero di core e thread è lo stesso delle console di nuova generazione ed è possibile che diventi lo standard per lo sviluppo di determinate tipologie di gioco che sfruttano più di altre la CPU.

Modello Core / Thread Clock base Clock boost TDP Prezzo
Ryzen 9 5950X 16/32 3,4 GHz 4,9 GHz 105 W 799 dollari
Ryzen 9 5900X 12/24 3,7 GHz 4,8 GHz 105 W 549 dollari
Ryzen 7 5800X 8/16 3,8 GHz 4,7 GHz 105 W 449 dollari
Ryzen 5 5600X 6/12 3,7 GHz 4,6 GHz 65 W 299 dollari

Anche i 6 core e 12 thread del Ryzen 5 5600X entrano tutti in un singolo CCX, ma in questo caso la frequenza si ferma a 4,6 GHz di boost e pur risultando di 200 MHz superiore a quella del Ryzen 5 3600X, è anche di 100MHz inferiore. Ma in questo caso l'effetto sull'efficienza è più netto. Il TDP passa infatti da 95W a 65W per quello che potrebbe essere, in forza del prezzo, uno dei modelli più interessanti per il giocatore PC medio, almeno fino all'arrivo del Ryzen 5 3600. Come i modelli superiori risulta però più costoso di 50 dollari del suo predecessore, perdendo in convenienza.

Certo, il rincaro ha senso considerando il salto prestazionale e l'utilizzo dello stesso chipset della serie precedente, con le schede madri in circolazione probabilmente destinate a diventare più economiche, ma vedere un inversione di tendenza nei prezzi non è piacevole, proprio mentre il PC vive uno dei momenti migliori di sempre. Ma AMD fa leva proprio su questo e sul successo dei Ryzen 3000 per affondare i denti nel mercato e aumentare i dividendi in un momento che le è senza dubbio propizio. D'altronde si deve preparare ad affrontare pesanti controffensive da nemici massicci e pericolosi come Intel, un titano che si sta muovendo anche nel campo delle GPU, e NVIDIA, entrata d'improvviso nel mondo delle CPU con l'acquisto di ARM. Meglio incassare velocemente, quindi, mostrando sicurezza nei propri prodotti che potranno essere abbassati di prezzo in qualsiasi momento.

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Radeon Big Navi, un assaggio della nuova serie di GPU AMD

Ci aspettiamo invece prezzi aggressivi, anche in forza dei numerosi rumor, nel caso delle nuove GPU RDNA 2 che hanno avuto un piccolo spazio alla fine della presentazione dei Ryzen 5000. Lisa Su ha infatti mostrato la scheda, benché ci avesse già permesso di squadrarla attraverso immagini e modelli tridimensionali, lasciandoci anche intravedere una manciata di benchmark in 4K che sono piuttosto interessanti. Nel caso di Borderlands 3 e Gears of War 5 sono infatti di poco inferiori alle medie della RTX 3080 e sembrano girare intorno alla scheda NVIDIA, forse superandola, in Call of Duty Modern Warfare 3. Abbastanza da darci conferma di quella dichiarazione che dava la Radeon RX 6900 XT a distanza di un tiro di schioppo dall'ammiraglia consumer della serie GeForce RTX, nonostante un prezzo che potrebbe essere di soli 599 dollari. Anche qui però va detto che stiamo parlando di tre giochi, non sappiamo quali siano le capacità ray tracing delle nuove Radeon e NVIDIA può contare su tecnologie come il DLSS 2.0 che le da un bel vantaggio. Ma gli 88fps in 4K in Call od Duty: Modern Warfare ci hanno colpito senza alcun dubbio e non vediamo l'ora che arrivi il 28 ottobre per saperne di più.