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Siren

Siren arriva dalla nebbia del passato su PlayStation 2. Un po' survival horror, un po' stealth action, godetevi le nostre hands on direttamente dalla PlayStation Experience e i nostri filmati in esclusiva!

ANTEPRIMA di La Redazione   —   03/09/2003
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Il primo episodio, che funge da tutorial, ci mette nei panni di un giovane a cui hanno appena sparato in pieno petto, ma il mare che circonda la cittadina si è trasformato nel fluire sinistro di una magica acqua rossastra, che non permette che la vita se ne vada da noi. La salvezza consiste nel lasciare il villaggio raggiungendone una strada, armati di una torcia elettrica e accompagnati da una dolce, quanto spettrale, fanciulla che ci insegna i primi passi nel mondo di Siren. Il fulcro del gameplay sembra essere quella che viene chiamata "JackSight", ovvero la capacità esp del nostro protagonista di collegarsi telepaticamente con gli esseri che si trovano nelle vicinanze, siano essi amici od ostili, permettendoci di vedere con i loro occhi. Uno dei sussulti più frequenti che la demo provoca avviene quando, per un solo istante, si passa nella visuale soggettiva di uno zombie che ci avvista, il tutto sottolineato da un sordo rimbombo delle casse. L'azione, anche se un po' lenta e tipica dei survival horror soprattutto nelle fasi iniziali, sembra mutuare anche diversi aspetti dagli stealth action game: per non farsi sorprendere è meglio camminare accucciati, facendo meno rumore, ed è meglio spegnere la torcia per non farsi scorgere nella nebbia. Un'altra caratteristica interessante sembra essere costituita da alcuni elementi che ricordano, alla lontana, Ico. I due personaggi si muovono attraverso la città collaborando fra loro e la demo si chiude con noi che aiutiamo la ragazza a salire su di una cassa, sporgendoci dalla sua estremità. C'è anche la possibilità di urlare, anche se non sappiamo se solo per chiamare aiuto, per cercare qualcuno o per chi sa quale altra diavoleria, ma sicuramente varrà la pena di esplorare più a fondo questa cittadina carica di sacrale spettralità per scoprirlo.

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Un po' survival horror, un po' stealth action con spruzzate di Ico e tradizione popolare e manga a condire il tutto, Siren sta per arrivare su PlayStation 2 e sembra avere le carte in regola per smuovere le acque di un genere ormai stantio. Seguite Multiplayer.it per tutti i nostri aggiornamenti e gustatevi i nostri filmati in esclusiva, direttamente dalla Playstation Experience 2003!

Una notte spettrale avvolge un piccolo paesino giapponese, dieci storie si intrecciano senza apparente logica, un solo gioco incombe su PlayStation 2 portando oscuri presagi. Siren, titolo non ancora definitivo, era in mostra alla PlayStation Experience, un survival horror dall'apparenza inquietante e dai contorni non ancora ben definiti che promette di portare le angosce di Silent Hill in una dimensione simile a quella di Project Zero, inserendo, però, alcuni elementi originali. La demo consentiva di giocare a tre stage, tutti in ambienti chiaroscuri e claustrofobici, ma di sicuro fascino e ispirazione: una scuola, una vecchia miniera e le strade del paesino infestate da zombie. La grafica di Siren è sporca, inquietante come quella di Silent Hill, ma l'atmosfera è tipicamente giapponese come quella del titolo Tecmo. Pochi colori, texture non al massimo ed un'interessante idea per realizzare i dialoghi tra i personaggi. I primi piani, che si soffermano su volti decisamente disturbati, ci mostrano modelli poligonali piuttosto semplici dove labbra, occhi e gli altri dettagli facciali sono resi con delle semplici, seppur definite, texture. Questa scelta però paga, perché i programmatori hanno legato le diverse espressioni dei protagonisti con un lievissimo effetto di blur motion che rende l'idea dei sussulti dei muscoli facciali, quasi a non voler distogliere il giocatore dalla pesante atmosfera del gioco con elementi superflui alla narrazione della vicenda.