Quando un nuovo MMO survival tutto incentrato sul crafting e il combattimento si presenta sul mercato deve fare affidamento su diversi fattori di unicità per differenziarsi all'interno di uno dei generi più affollati del panorama videoludico. Soulmask, almeno per quanto riguarda la sua demo di 20 ore, ci riesce non solo grazie alle sue rifiniture tecniche, ma anche a un elenco (non breve) di sistemi, elementi narrativi e opzioni di personalizzazione del flusso di gioco davvero niente male.
Sviluppato da CampFire Studio ed edito da Qooland Games, Soulmax è una sandbox che mette in primo piano l'elemento survival dando al giocatore anche uno sfondo narrativo intrigante e davvero tante opzioni per forgiare la propria strada. Visto che i progressi realizzati in questa demo non saranno trasferiti al gioco definitivo, la sperimentazione è apertamente incoraggiata: solo nelle prime cinque ore di gioco, i giocatori vengono messi davanti ad almeno tre diversi momenti pivotali, motivo per cui consigliamo di provare nuovi server e rifare le scelte in modo diverso.
In questa prova della demo di Soulmask resa disponibile in occasione dello Steam Next Fest, analizzeremo ciò che il gioco ha da offrire sia lato survival puro sia per quanto riguarda tutti gli aspetti ancillari del genere, che però contribuiscono all'unicità di ogni nuovo arrivato.
Ottime premesse
Soulmask è un survival che parte dal presupposto che il giocatore sia l'unico sopravvissuto a un rituale di guerra estremamente sanguinario e che, nella fuga, si sia imbattuto in una maschera, un artefatto potentissimo e misterioso. Dalla demo non apprendiamo nulla delle origini del manufatto, sappiamo solo che appare antico ed è molto diverso da ciò che il giocatore può costruire (anche perché all'inizio ha accesso a solo poche assi di legno): piuttosto, ricorda le rovine di alcune strutture in pietra sparse per il mondo, che sembrano relitti di un'antica civiltà.
La maschera, a livello di gameplay, non è altro che un grande albero delle abilità che fornisce potenziamenti, strumenti e migliorie, che tutte insieme danno un senso di progressione regolare. Nel mondo di gioco, invece, questa maschera significa che siete stati scelti e che siete destinati a diventare dei grandi leader. L'obiettivo del gioco è simulare l'epoca delle guerre tra tribù: ogni giocatore potrà decidere se restare nei server PvE, e quindi affrontare i nemici comandati dal computer e vivere la storia pensata dagli sviluppatori di Soulmask, oppure lanciarsi negli opzionali reami PvP, dove costruire la propria tribù per attaccare gli avamposti avversari.
Per svelare i segreti delle maschere, delle antiche civiltà perdute e del potere che vi si cela dietro dovrete farvi largo tra creature sempre più aggressive e sempre più minacciose fino ad affrontare delle bestie mitologiche che richiedono armi di alto livello, strategie e risorse per essere abbattute. Nel corso della demo, per darvi l'idea di quanto sia importante livellare nel modo giusto, mentre eravamo al livello 1 abbiamo provato ad affrontare un simil-tapiro di livello 6 pensando che fosse un semplice erbivoro inoffensive. Siamo morti nel giro di tre attacchi senza nemmeno riuscire a fargli calare la vita di un terzo. Soulmask è un survival che fa sul serio.
Progressione e gestione
Appena arrivati nel mondo di Soulmask dovrete iniziare a raccogliere risorse per avanzare nei primi gradini dello sviluppo dell'attrezzatura e dei talenti. Dovrete raccogliere sterpaglie, rocce e legna per potervi fabbricare i primi strumenti in pietra. Da qui inizia il percorso di caccia, raccolta e, soprattutto, costruzione di un avamposto per superare le notti in cui i predatori sono a caccia. Il dettaglio che farà più piacere ai fan dei survival è che non c'è un tavolo del crafting, tutto avviene tramite il menù dedicato con un sistema inizialmente un po' macchinoso ma a cui poi ci si abitua.
Se avete giocato a Valheim, avrete familiarità con Soulmask perché diversi sistemi sono simili, ma mai sovrapponibili. Il titolo di CampFire Studio ha come priorità assoluta l'essere un survival credibile, quasi un simulatore; non ci riesce fino in fondo a causa di alcuni compromessi necessari per non interrompere il flusso di gioco, ma riesce ad arrivare davvero vicino al suo obiettivo. Mentre esploravamo la giungla in cui si comincia l'avventura ci siamo ritrovati sempre e comunque sulle spine, come un sopravvissuto con due stracci e una clava dovrebbe sentirsi. Ogni avanzamento tecnologico è stato una benedizione, visto il nuovo potenziale estrattivo via via raggiunto, ma già dopo un'ora di gioco ci siamo ritrovati di nuovo in difficoltà perché il mondo intorno a noi si è fatto più pericoloso.
L'apprendimento di nuove tecnologie e lo sblocco di nuovi schemi per la costruzione avviene tramite menù dedicati che, al momento, risultano piuttosto legnosi sia in termini di navigazione sia di grafica, a causa di scritte molto piccole e immagini delle icone di bassa qualità. Questi, però, sono tutti problemi facilmente risolvibili prima dell'uscita quindi ci preoccupano molto poco. Un aspetto che ci è molto piaciuto è il sistema di gestione delle costruzioni che con (relativamente) pochi click ci ha permesso di costruire le prime basi rudimentali, destinate all'abbandono in fase di progressione.
Le incognite che restano a fine demo sono il combattimento più avanzato, con nemici ed equipaggiamento di alto livello che promette di trasformare il gioco e la gestione di grandi quantità di sudditi tramite l'intelligenza artificiale per quando controllerete una grande tribù. I combattimenti in cui ci siamo ritrovati sono stati piuttosto deludenti, complice la poca verità delle animazioni dei nemici e delle armi a nostra disposizione. Restano, infine, da vedere tutte le automazioni e i sistemi di gestione di grandi numeri di sudditi, una funzione su cui gli sviluppatori insistono e che potrebbe dare una decisa marcia in più al gioco.
Se avete amato Valheim, Soulmask saprà saziare lo stesso appetito di atmosfere e meccaniche survival avendo al posto dei Vichinghi degli pseudo-Aztechi con un'ambientazione mesoamericana precolombiana. Grazie a dei sistemi di progressione ben fatti, una cura ossessiva per l'autenticità del genere survival e un sottofondo narrativo intrigante, questo gioco promette davvero bene, ma restano alcune incognite importanti che in fase di demo non siamo riusciti a testare. Il combattimento avanzato e l'Intelligenza Artificiale alla guida dei propri sudditi sono solo alcuni esempi di quelle funzioni che solo una recensione approfondita potrà analizzare. Nel frattempo, non possiamo che consigliarvi di dare una possibilità alla demo attualmente disponibile su Steam sia per la sua potenziale durata di oltre 20 ore sia perché, se amate i survival, questa esperienza potrebbe avere molto da offrirvi.
CERTEZZE
- Il lato survival è al primo posto
- Progressione intuitiva e gestibile
DUBBI
- Incognita combattimento e sudditi AI
- UI da sistemare lato asset e font