Pur lentamente, inizia a delinearsi la parte finale della vita di Nintendo Switch. L'azienda giapponese ha ancora varie cartucce da sparare, a partire proprio dai suoi team interni. Come abbiamo scritto più volte, stiamo vivendo una situazione senza precedenti, e per questo è difficile prevedere il futuro: dopo tanti anni Nintendo sta gestendo una sola piattaforma, perciò l'ultima parte dell'esistenza di Switch sarà - salvo sgradite sorprese, e Covid permettendo - molto più ricca di quella dei predecessori. In breve: ogni team interno, da qui alla fine del ciclo vitale della console, avrà modo di lanciare almeno un altro grande progetto.
La prima squadra di cui abbiamo conosciuto il "secondo lavoro" su Nintendo Switch è stata la numero tre, quella di The Legend of Zelda: visto il successo di Breath of the Wild, era quasi scontato che si dedicassero alla realizzazione di un seguito. Tuttavia, capiremo solo tra qualche anno se questa decisione si sarà rivelata felice; avremmo potuto esperire una nuova IP, magari meno ambiziosa ma inedita, e un vero e proprio seguito sulla prossima piattaforma. Questo discorso si può estendere, in generale, a ogni altro team interno: speriamo che almeno uno di loro opti per un progetto originale. I principali indiziati ad essere "tagliati" come sequel - a nostro parere - sono Mario Kart 9 e Super Mario Odyssey 2; ma avremo modo di parlarne più dettagliatamente in futuro.
Per il momento, un altro team ha svelato come chiuderà la sua carriera su Nintendo Switch. E, a differenza del numero 3 e dei suoi tempi biblici, lo farà col suo terzo gioco per la console, che equivale anche al terzo sequel: dopo Splatoon 2 (2017) e Animal Crossing: New Horizons (2020), è stato presentato Splatoon 3, di cui parliamo in quest'anteprima. Uscita prevista: un generico 2022.
Il brand
Splatoon è stato il gioco maggiormente iconico di Nintendo Wii U; un nuovo brand ideato dalla geniale mente di Tsubasa Sakaguchi, che però non ha posato mano sul seguito, diretto interamente da Yusuke Amano. Nonostante il triste destino della piattaforma, Splatoon è riuscito a imporsi con forza: in Giappone è stato il titolo più venduto della console, con ben un milione e mezzo di copie.
In generale, è diventato una sorta di fenomeno di massa. Nonostante il povero Wii U appunto, di cui alla fine è stato quello a sfruttarne meglio le caratteristiche chiave: GamePad integrato alle scene sul televisore, comandi touch funzionali alla battaglia. In virtù di questo status privilegiato, Sakurai ha addirittura usato gli inkling, i calamari antropomorfi protagonisti del gioco, per presentare al mondo il nuovo episodio della sua saga: Super Smash Bros. Ultimate. Era scontato che, tuffandosi su una piattaforma di maggior successo, Splatoon avrebbe potuto vendere molto di più: a dire il vero, nessuno poteva razionalmente attendersi "quanto" di più.
Splatoon 2, su Nintendo Switch, è stato sviluppato piuttosto in fretta: è uscito solo due anni dopo il predecessore. A dispetto del rapido periodo di lavorazione, è riuscito a pizzare dodici milioni di copie (il capostipite si era fermato a poco meno di cinque). È diventato il quindicesimo gioco più venduto nella storia del mercato giapponese; finendo, oltretutto, perfino sugli yogurt e gadget vari. A dimostrare che il suo è stato un successo generale: non solo le sue meccaniche, anche il suo universo colorato e frizzante è riuscito a imporsi. Splatoon ha un DNA "molto Nintendo", ma allo stesso tempo ha anche, inevitabilmente, delle caratteristiche più giovanili e moderne delle IP classiche. Dalla musica ai cromatismi, senza trascurare le pose esibizioniste dei protagonisti.
Ma cos'è Splatoon? Detto in sintesi, uno sparatutto in terza persona, principalmente incentrato sul multiplayer competitivo online. I personaggi, gli inkling appunto, hanno a a loro disposizione un vasto campionario d'armi, diversificate non solo nell'aspetto e nelle statistiche, ma anche nelle funzionalità. Ognuna di esse, tuttavia, non spara/gestisce munizioni, bensì inchiostro colorato. Che si consuma. E può essere ricaricato da terra, trasformandosi in un... calamaro. Un calamaro che, nell'inchiostro dallo stesso colore dei suoi capelli, può nuotare e agire inosservato, e perfino scalare le pareti verticali. Insomma, un'idea davvero eccezionale, della cui genesi avevamo parlato qui.
Splatoon 3
Siamo giocatori di Splatoon, ma non siamo eccellenti giocatori di Splatoon; e tra le due categorie, visto che si tratta di uno dei titoli Nintendo più competitivi, vige una vasta differenza nella comprensione di certe meccaniche di gioco. Oltre all'ambientazione più arida e desertica, non sappiamo quanto dominante a livello di scenari, abbiamo notato che, al momento di entrare nell'arena, i giocatori - a differenza che in passato - possono spararsi in un punto preciso all'interno dello stage. Allo stesso modo, è stato impossibile non identificare una nuova arma, l'arco, e osservare che permangono - ovviamente - inchiostri colorati e scontri quattro contro quattro.
I giocatori più appassionati, come abbiamo letto su Reddit, hanno scovato qualcosa in più più all'interno del trailer (non molto per ora, a dire la verità). Delle nuove animazioni, un inedito Splattershot (una delle armi simbolo del brand), una nuova arma secondaria (quella specie di granchio), una mappa originale e il ritorno di Turbinator, una mosse speciale di Splatoon (assente nel secondo episodio, che le aveva alterate, in realtà, nella loro interezza). Ha fatto il suo ritorno, riarrangiato, anche l'iconico, aggressivo e pestifero tema di Splatoon (il primo): Splattack! Ascoltatelo: è perfetto per l'estetica del gioco.
La nuova ambientazione è molto, molto curata; Coloropoli sembra caduta, la sua Torre (o, almeno, quella che ci pare la sua Torre) è sprofondata all'interno delle sabbie del deserto. Un mondo sempre ittico ma arido e decadente: un mix cartoonesco tra Sergio Leone e Mad Max. A questo aggiungete un/a protagonista con un arco sparainchiostro, un consunto cappuccio testimone di battaglie passate, un treno sbilenco che viaggia sui rottami di una metropolitana, un nuovo centro, Splatville (a Splattonia), definito da Nintendo stessa "città del caos", ricco di calamari e polpi veterani di guerra (se siete riusciti a non ridere leggendo queste definizioni surreali, immaginiamo conosciate bene il gioco).
Inutile girarci intorno: la speranza donataci dal trailer è che, stavolta, Splatoon possa puntare tanto anche sul single-player. Si tratta dell'unica saga Nintendo che, potenzialmente, può eccellere - letteralmente eccellere - in entrambi gli ambiti. Il DLC del secondo capitolo, Octo Expansion, già approfondiva dignitosamente la questione: grazie alla creatività delle sfide, ma anche grazie al lavoro sugli scenari, donava all'opera un'atmosfera da Matrix cefalopode (e bambinesco, in senso positivo). Splatoon 3 potrebbe partire da lì, e approfondire il tutto attraverso una contestualizzazione, narrativa e interattiva, ancora più curata. I margini di miglioramento, a nostro parere, sono enormi.
Il tutto naturalmente senza sacrificare minimamente la parte che lo ha reso grande, e cioè il multiplayer online, che funzionava già magnificamente in passato. Parlando della personalizzazione del proprio avatar tentacolare, stavolta si potrà scegliere tra due razze (Inkling e Octoling), tra due stili (e non generi, ma di questo parleremo un'altra volta) e tra più tagli di capelli che in precedenza. Inoltre, ma forse solo in single-player, si potrà personalizzare anche l'aspetto di un aiutante: uno Smallfry (dallo sguardo gentilmente beota), tratto dalla modalità cooperativa Salmon Run.
Siamo rimasti un po' stupefatti che un altro team interno, al posto di dedicarsi a un progetto inedito, abbia optato per un ulteriore seguito come ultimo progetto su Nintendo Switch. Detto questo, Splatoon 3 sembra promettere molto, molto bene. A partire dall'ambientazione, un mix tra Sergio Leone e Mad Max in chiave cefalopode. L'attenzione per il multiplayer competitivo sembra immutata, mentre il trailer lascia presagire, e sperare, in un focus più marcato sul single-player: nella serie non è mai stato scadente, ma sempre secondario e, Octo Expansion escluso, mai al centro dell'esperienza. Insomma, abbiamo tanto su cui sperare, ma nutriamo anche il sospetto - anzi, il sospolpo - che per un anno potremmo non ricevere novità.
CERTEZZE
- L'ambientazione post apocalittica!
- Le nuove personalizzazioni del personaggio
- Il ritorno di Splattack e Turbinator
- Una ricca modalità single-player...
DUBBI
- ... vero? Vero?
- Quante novità sostanziali ci saranno?
- Quanto manca ancora? Un anno o quasi due?