Che sarebbe stato un weekend interessante, quello della Star Wars Celebration Europe 2023, lo sapevano un po' tutti gli appassionati, ma che sarebbe stato così interessante forse lo avevano previsto in pochi. Nessun leak aveva anticipato i colpi di scena che si sarebbero susseguiti sul palco della manifestazione, né gli annunci che hanno scosso i presenti e i fan a casa come colpi di blaster. Dave Filoni e Jon Favreau, assieme a Kathleen Kennedy, hanno sciorinato una serie di annunci che ripercorreremo nelle prossime righe.
Sarebbe bello dire che Star Wars è tornato ma rischieremmo di essere ridondanti. Star Wars non se n'è mai andato: continua a viaggiare a gonfie vele tra gli alti e bassi delle sue produzioni televisive, cinematografiche e multimediali, facendo sempre discutere sul web i suoi sostenitori e i suoi detrattori. E non dubitiamo che i nuovi annunci possano suscitare opinioni contrastanti, com'è giusto che sia quando si parla di un'opera tanto polarizzante nella cultura pop contemporanea: voi che ne pensate di queste novità?
Andor 2
Le danze si sono aperte con la seconda stagione di Andor, nel pieno delle riprese che si dovrebbero concludere entro agosto: l'autore Tony Gilroy, sul palco insieme al protagonista interpretato da Diego Luna e agli altri attori, ha stimato che la serie dovrebbe arrivare su Disney+ nell'estate del 2024. È stato mostrato un teaser a porte chiuse, composto da alcuni momenti della prima stagione e qualche scena inedita della seconda: Tony Gilroy ha confermato che la seconda stagione sarà anche l'ultima, e che la consapevolezza di essere entrati nell'arco narrativo finale ha garantito alla produzione un'enorme potenzialità creativa. Divisa in tre blocchi di episodi, comincerà un anno dopo la conclusione della prima stagione e ogni arco narrativo coprirà un anno di tempo nella vita dei protagonisti.
Sappiamo tutti come si conclude la storia di Cassian Andor - basta guardare Rogue One - ma la serie TV può svelarci ancora tantissimi retroscena sulla fondazione della Resistenza e sul ruolo che hanno avuto i suoi principali fautori. Andor è stata la serie TV rivelazione del 2022, un picco qualitativo incredibile che ha risvegliato l'interesse di tanti fan nei confronti di Star Wars dopo i mediocri The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi. L'opera di Tony Gilroy ha soprattutto confermato il bisogno di storie fresche, che raccontino qualcosa di nuovo che non sia necessariamente legato alla Saga degli Skywalker, e in questa direzione dovrebbe muoversi anche The Acolyte, la miniserie che uscirà nel 2024 sempre sulla piattaforma di distribuzione digitale Disney.
The Acolyte
Descritta come "Frozen che incontra Kill Bill" - qualunque cosa significhi! - The Acolyte ha cambiato logo rispetto all'annuncio originale: ora è più pulito, con una O sdoppiata che rappresenterebbe la duplicità della Forza. La storia si svolgerà all'epoca dell'Alta Repubblica, un periodo storico della galassia lontana lontana finora descritto solo nei fumetti e nei romanzi ufficiali, e racconterà il conflitto tra i Jedi e il Lato Oscuro dalla prospettiva dei Sith che a quei tempi erano in netta minoranza. Nel cast Amandla Stenberg, Dafne Keen, Jodie Turner-Smith, Charlie Barnett, Manny Jacinto, Joonas Suotamo - che dopo aver preso il posto di Peter Mayhew nel costume di Chewbacca interpreterà un altro Wookiee appartenente all'Ordine dei Jedi, forse Burryaga Agaburry? - e Lee Jung-jae, il protagonista del famosissimo Squid Game, nei panni di un Maestro Jedi.
I presenti hanno parlato di un teaser esclusivo in cui si intravede l'accademia dei Jedi su Coruscant e un duello tra la Stenberg e il personaggio interpretato da Carrie Ann Moss (Trinity in Matrix) che sembra essere molto più abile di lei nell'uso della Forza. Joedi Turner-Smith interpreterebbe una principessa, forse di Alderaan, mentre gli altri attori comparirebbero alla fine del trailer, armati di spade laser e pronti a lottare contro un nemico inquietante. The Acolyte dovrebbe rispondere a tutti coloro che chiedevano più spade laser e più poteri della Forza anche in TV: si parla di una messinscena spettacolare con coreografie elaborate e tematiche filosofiche, ma ne sapremo di più quando arriverà su Disney+ nel 2024.
The Mandalorian 3
Si è poi passati a The Mandalorian 3, che sta per concludersi su Disney+ proprio in queste settimane, e infatti il pubblico in sala ha potuto vedere in anteprima il settimo episodio della stagione in corso: il primo dei due che la chiuderanno, e che saranno entrambi diretti dall'ottimo Rick Famuyiwa. Sul palco c'erano Giancarlo Esposito, Katee Sackhoff, Carl Weathers ed Emily Swallow; purtroppo Pedro Pascal non ce l'ha fatta, impegnato com'è in settecentomila ruoli diversi, e ha salutato con un affettuoso videomessaggio il cast e il pubblico.
Non c'era molto da aggiungere su quella che probabilmente è l'annata più controversa della prima serie TV live action ambientata nell'universo di Star Wars, ma Jon Favreau, che ha creato, scrive e produce la serie, si è compiaciuto del riscontro positivo nei confronti di Ahmed Best, tornato a interpretare un Maestro Jedi in un flashback dopo aver pagato per anni l'odio nei confronti di Jar Jar Binks, cui aveva prestato le fattezze all'epoca della trilogia prequel.
The Skeleton Crew
The Skeleton Crew è forse il progetto più misterioso e intrigante del nuovo corso televisivo di Star Wars. Jon Watts l'ha immaginato mentre lavorava con Jon Favreau a Spider-Man: Far from Home, poi la Kennedy ha subito autorizzato la produzione, precettando come Jedi nientepopodimeno che l'eccellente Jude Law, sul palco insieme ai creatori. La serie seguirà le disavventure di uno strambo equipaggio, composto da quattro ragazzini, alla ricerca di una nuova casa: per The Skeleton Crew la Kennedy ha parlato di atmosfere in stile "Amblin" che ricordano i film avventurosi degli anni '80 come I Goonies, E.T. o Explorers.
Al cast si è recentemente unita anche Kerry Condon, recentemente candidata a un Oscar per Gli spiriti dell'isola, che interpreterà la madre di uno dei bambini, e Watts ha svelato i nomi di alcuni registi che lavoreranno alla miniserie: David Lowery, i Daniels, Jake Scherier, Bryce Dallas Howard e Lee Isaac Chung. È stato poi mostrato un teaser trailer a porte chiuse - in cui si scorge anche Vane, il Nikto sopravvissuto alla fine dell'equipaggio di Goran Shard in The Mandalorian 3, confermando l'appartenenza di The Skeleton Crew al cosiddetto Mandoverso - che ha svelato la data di uscita: fine 2023.
Ahsoka
Il primo trailer di Ahsoka è stato senza dubbio il momento più emozionante dell'ora e mezza dedicata a Lucasfilm. Diffuso in contemporanea sul web, il trailer mostra per la prima volta in carne e ossa i principali comprimari che aiuteranno la Togruta protagonista nella sua missione: per molti spettatori saranno personaggi mai visti prima, mentre per altri sono semplicemente il cast di Star Wars Rebels, serie in computer grafica partita in sordina nel 2014 che ha rischiato la cancellazione nella prima stagione, salvo poi riconquistare i fan di Guerre Stellari con la brusca virata di Dave Filoni verso tematiche molto più adulte e avvincenti. In poco tempo, le quattro stagioni di Star Wars Rebels sono diventate un cult tra gli appassionati di Star Wars, e rappresentano un pilastro del suo moderno immaginario.
Il trailer ci ha quindi mostrato Natasha Liu Bordizzo e Mary Elizabeth Winstead nei panni, rispettivamente, di Sabine Wren e Hera Syndulla: Zeb lo abbiamo intravisto in un episodio di The Mandalorian 3, mentre il trailer mostra in primo piano anche l'adorabile astromecca Chopper. L'equipaggio della Ghost sembrerebbe quindi tornare in scena al gran completo, con l'eccezione di Ezra Bridger, che sarà interpretato da Eman Esfandi e che intravediamo sotto forma di ologramma in una scena: come suggerito sul palco da Rosario Dawson, che interpreta l'omonima protagonista, la storia vedrà Ahsoka e i suoi vecchi compagni di battaglia mettersi in cerca di Ezra, scomparso nello spazio profondo alla fine della quarta stagione di Star Wars Rebels insieme al pericolosissimo Grand'ammiraglio Thrawn.
Il trailer, montato ad arte sulle note di una colonna sonora incalzante, fa sfoggio di effetti speciali di altissimo livello e mette tantissima carne al fuoco. Ahsoka recluta Sabine - col quale non sembrerebbe essersi lasciata esattamente in termini amichevoli - che per chi non lo sapesse è una Mandaloriana che, per di più, ha impugnato la Spada Oscura per qualche tempo, mentre Hera lavora di concerto con Mon Mothma (sempre la Genevieve O'Reilly di Rogue One e Andor) alla ricostruzione della Repubblica: la Ghost, del resto, compariva anche nelle battaglie spaziali di Rogue One e L'ascesa di Skywalker, quindi questo risvolto non dovrebbe sorprendere nessuno, specialmente perché Cham Syndulla, il padre di Hera, ha sostenuto la Resistenza fin dal principio.
Se dunque la presenza di Sabine, Hera e Chopper ha assolutamente senso in una serie che vuole essere, a tutti gli effetti, il sequel di Star Wars Rebels in salsa live action, è stato molto più sorprendente intravedere Thrawn di spalle in una scena, mentre Ahsoka parla del suo ritorno in qualità di "erede dell'Impero". Si tratta di un importante riferimento a L'erede dell'Impero, primo romanzo nella trilogia firmata da Tymothy Zahn che per anni i fan hanno considerato come un sequel vero e proprio dei film storici.
Oggi quei romanzi di Zahn non sono più canonici ma le produzioni Lucasfilm e Marvel più recenti hanno attinto sempre più spesso alla cosiddetta etichetta Legends in cerca di spunti narrativi. Lo stesso Thrawn ha fatto il suo esordio ufficiale in Star Wars Rebels, ma certe parti della sua vecchia storia letteraria degli anni '90 sono state reinterpretate in un romanzo più recente dello stesso Zahn che, in questo modo, ha svecchiato e ricontestualizzato il personaggio che aveva creato molto tempo prima. Ahsoka ci racconterà che fine ha fatto dopo il finale di Rebels e come mai non lo abbiamo rivisto nella trilogia sequel a capo del Nuovo Ordine insieme a Kylo Ren e Snoake/Palpatine.
Se risalire a Thrawn è insomma più semplice, diventa molto più complicato inquadrare i nuovi antagonisti con cui dovrà vedersela Ahsoka. Sappiamo che sono utilizzatori della Forza, ma non è detto che siano Sith visto che impugnano spade laser arancioni invece che scarlatte. Nella mitologia di Star Wars, le lame arancioni indicano un equilibrio nella Forza, e questo suggerirebbe che il barbuto Baylan, interpretato da Ray Stevenson, e la sua discepola ancora senza nome, interpretata da Ivanna Sachno, possano appartenere a una fazione completamente nuova.
La miniserie incentrata su Ahsoka promette scintille. È chiaro che si tratta del pargoletto che Dave Filoni si è cullato per anni, in attesa delle circostanze ideali: la tecnologia, il cast, il momento giusto per dare un seguito all'opera che ha amato e curato anche meglio della più famosa The Clone Wars. Quello che abbiamo visto fa ben sperare che oltre a un trionfo di fanservice - nel trailer abbiamo scorto anche il Loth-gatto di Sabine e il droide Huyang, doppiato da David Tennant in lingua originale - ci sia anche una narrativa solida, un lavoro di caratterizzazione degno di questo nome e una cura per i particolari e per la mitologia di Star Wars sopra le righe: la conferma l'avremo soltanto ad agosto, quando la serie arriverà su Disney+ per la gioia dei fan e dei detrattori grandi e piccini.
I nuovi film
Cavalcando il comprensibile momento di entusiasmo che ha suscitato il trailer di Ahsoka, la Kennedy ha svelato il futuro cinematografico di Star Wars. Quello nuovo, quantomeno, visto che tutti i film che sono stati annunciati anni fa, come la trilogia di Ryan Johnson e il film sulla Squadriglia Rogue di Patty Jenkins, sono stati più o meno cestinati. All'orizzonte, dunque, ci sarebbero tre film che raccontano tre momenti diversi nelle ere che conosciamo di Star Wars.
Il primo racconterà la cosiddetta Alba dei Jedi: in pratica svelerà la nascita dell'Ordine e la storia del primissimo Jedi nell'universo di Star Wars. Alla regia troveremo James Mangold, al quale facciamo i migliori auguri dato che in estate arriverà al cinema sempre per Lucasfilm con Indiana Jones e il Quadrante del Destino, del quale è stato mostrato un nuovo e bellissimo trailer a fine conferenza.
Mangold, che sta anche lavorando al film di Swamp Thing per il nuovo corso del DC Universe di James Gunn, si trova ora in una posizione delicatissima, perché se Indy 5 dovesse floppare al botteghino, il suo film di Star Wars farebbe una brutta fine: è già successo a Colin Trevorrow, al quale la Kennedy voleva affidare Episodio IX per il successo di Jurassic World, ma che è stato silurato dopo i risultati disastrosi del suo Il libro di Henry. Il suo film sulla nascita dei Jedi, tuttavia, promette di essere un vero e proprio kolossal epico che il regista ha paragonato addirittura a I dieci comandamenti e Ben Hur.
Al timone del secondo film ci sarà invece Dave Filoni. Le tre pellicole svelate oggi non sono in alcun modo collegate tra loro, come già detto, e quella di Filoni servirà invece a chiudere tutte le sottotrame cominciate in quello che loro stessi ormai chiamano Mandoverso. In pratica, il film diretto da Filoni collegherà The Mandalorian, Ahsoka e The Book of Boba Fett in un gran finale esplosivo: questa rivelazione potrebbe confermare le ipotesi secondo le quali The Mandalorian 3 e la futura Ahsoka stiano solo spianando la strada a una narrativa congiunta - la riconquista di Mandalore e il ritorno di Thrawn - che potrebbe avere senso proprio in una specie di crossover come potrebbe essere questo film. Il problema sarà portare al cinema, e quindi in un ambiente molto diverso dal salotto di casa, una storia iniziata in TV, in serie diverse e in annate così distanti.
Nel mentre, Sharmeen Obaid-Chinoy si occuperà di un'altra faccenda delicatissima: proseguire la storia di Rey Skywalker. A sorpresa, infatti, è arrivata sul palco anche Daisy Ridley in persona. L'attrice è amatissima in generale, ma il personaggio che ha interpretato nella trilogia sequel è sempre stato visto con molto scetticismo dalla comunità dei fan di Star Wars: c'è chi la ama, chi la odia e chi si trova nel mezzo, ma in ogni caso Rey tornerà in scena per ricostruire l'Ordine dei Jedi in un film ambientato quindici anni dopo la conclusione de L'ascesa di Skywalker.
Se anche John Boyega (Finn) e Oscar Isaac (Poe Dameron) saranno della partita è ancora presto per dirlo, ma a nostro avviso è assai probabile. Chissà, forse questa volta la loro storia, svincolata dagli obblighi della nostalgia, potrà davvero spiccare il volo come avrebbe dovuto nelle sceneggiature originali di Episodio VIII e IX: tenete presente che Lucasfilm non sta pubblicizzando il nuovo film come Episodio X e che questo è il progetto che stavano scrivendo Damon Lindelof e Justin Britt-Gibson prima di abbandonarlo lo scorso mese, quindi siamo ancora all'inizio della lavorazione e ci vorrà del tempo per avere maggior informazioni.
Le serie animate
L'ultimo giorno della Star Wars Celebration Europe 2023 - che poi si è scoperto tornerà nel 2025 in Giappone - ha riservato alcune sorprese per quanto riguarda le serie televisive animate. Dave Filoni ha infatti presentato la terza e ultima stagione di The Bad Batch con un teaser a porte chiuse, di cui ovviamente sono trapelate alcune indiscrezioni: nella nuova annata, prevista per il 2024, la Clone Force 99 se la dovrà vedere con svariate minacce, tra cui lo stesso Imperatore Palpatine, che nel filmato visita una struttura su Weyland, e un Sarlacc che tenterà di divorare la Marauder dei nostri eroi.
La stagione vedrà tornare in scena anche un altro clone famoso, Cody, e Fennec Shand, la cacciatrice di taglie interpretata da Ming-Na Wen in The Mandalorian. Sembra, invece, che non tornerà Tech: a giudicare dai toni e dalle affermazioni del suo doppiatore originale, Dee Bradley Baker, parrebbe che il clone sia scomparso definitivamente. The Bad Batch era partita sottotono, ma nella seconda stagione ha fatto un salto di qualità enorme - come spesso accade con le storie imbastite da Dave Filoni, del resto - e siamo curiosi di scoprire come si concluderà.
Infine è stata annunciata la seconda stagione di Star Wars: Visions, che arriverà su Disney+ prima del previsto: il prossimo 4 maggio, in occasione per l'annuale Star Wars Day. Perché "may the Force" (be with you, che la Forza sia con te) suona un po' come "May the 4th", casomai non lo sapeste. In ogni caso, la prima stagione di Visions aveva esplorato l'animazione giapponese nella narrativa e nello stile visivo, raccontando storie completamente slegate dal canone ufficiale: qualcuna godibile, qualcuna meno, ma comunque davvero nipponiche e caratteristiche.
La seconda annata di cortometraggi, invece, farà il giro del mondo: i nove episodi sono stati prodotti da El Guiri ("Sith"), Cartoon Saloon ("Screecher's Reach"), Punkrobot ("Tra le stelle"), Aardman ("Io sono tua madre"), Studio Mir ("Viaggio nella testa oscura"), Studio La Cachette ("La spia ballerina"), 88 Pictures ("I banditi di Golak"), Triggerfish ("La canzone di Aau") e D'art Shtajio in collaborazione con Lucasfilm ("The Pit"). Il trailer dà una vaga idea delle particolarissime scelte stilistiche nella stagione, che guarderemo per voi non appena sarà disponibile: tornate su queste pagine per la nostra recensione.