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Syphon Filter - The Omega Strain

Anteprima: Quando aggirarsi furtivi non era ancora considerato routine, quando eliminare un cecchino con un colpo mirato alla testa provocava un enorme appagamento, quando le console non sembravano la testata di un vecchio Atala 3… Syphon Filter regnava supremo!

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   13/01/2004
Syphon Filter: The Omega Strain
Syphon Filter: The Omega Strain
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Syphon Filter - The Omega Strain
Syphon Filter - The Omega Strain
Syphon Filter - The Omega Strain
Syphon Filter - The Omega Strain

Squadra che vince…?

Il team Eidetic, responsabile della serie fin dagli albori, ha deciso di introdurre qualche cambiamento importante per The Omega Strain. Be’, più di qualcuno, in effetti. Innanzitutto non c’è più Gabriel “Gabe” Logan come protagonista, sostituito da un giovane poliziotto con tanta voglia di fare carriera: voi. All’inizio del gioco, infatti, bisogna creare un proprio alter ego tramite editor, per guidarlo attraverso le varie missioni. Missioni che vanno affrontate in sequenza, come al solito, ma scegliendo tra due modalità di pari importanza: quella “classica” e quella “online”. A quanto pare, il gioco normale e quello online si completano a vicenda, dandovi la possibilità di accedere a elementi extra.
La caratteristica peculiare della modalità online è rappresentata dalla possibilità di interagire con tre giocatori reali, formando un quartetto che deve completare le missioni in modo collaborativo. L’idea di quattro scalmanati che devono aiutarsi a vicenda ha un suo fascino, soprattutto quando bisogna muoversi silenziosamente…
Sia il gioco normale che quello online hanno regole diverse rispetto a ciò che i fan della serie ricordano. Il numero di armi diverse a disposizione, cavallo di battaglia di Syphon Filter da sempre, ora sfiora le tre cifre. Ma ogni personaggio può portarne con sé solo quattro, tra l’altro divise per tipologia: un solo tipo di fucile, un solo tipo di pistola, un solo tipo di granate… e via dicendo. Una componente strategica benvenuta, a mio avviso.
Per il resto, c’è poco da dire: diciassette livelli da rigiocare a piacere (la posizione dei nemici cambia da partita a partita), ambientazioni estremamente ampie, una nuova mappa tridimensionale e una trama che, ancora una volta, verte sulla minaccia del bioterrorismo.

Syphon Filter - The Omega Strain
Syphon Filter - The Omega Strain

Impressioni tecniche

Lo stile grafico di Syphon Filter – The Omega Strain riporta alla mente i precedenti episodi della serie per PlayStation. Cambiano, naturalmente, le possibilità tecniche: i personaggi appaiono piuttosto definiti e ricchi di particolari, con buone texture ed effetti di luce convincenti. Anche gli scenari danno una buona impressione, per quanto un giudizio definitivo potrà essere dato solo in fase di recensione: bisogna vedere come il motore grafico riuscirà a muovere i poligoni, se sarà convincente o meno.
Passando alla struttura di gioco, sorprende la decisione di sollevare il buon vecchio Gabe Logan dal ruolo di protagonista: si tratta di un personaggio poco originale ma con un certo carisma, e toglierlo in favore di una creazione ex novo (del giocatore, peraltro) non so quanto possa essere azzeccato. La dotazione di armi nel gioco è ormai da record, e limitarne l’uso mi sembra una buona scelta, fin quando l’abbondanza non diventa solo apparente.
L’idea di puntare in modo massiccio sulla modalità online è una scelta che prima o poi bisognava fare, anche se qui da noi non so quanto potrà incidere sulla decisione di acquistare o meno un titolo che in precedenza ha goduto quasi di un’esclusiva su determinati risvolti dell’esperienza videoludica, ma che ora si trova a fare i conti con avversari di una certa caratura.

Syphon Filter - The Omega Strain
Syphon Filter - The Omega Strain

Possiamo parlarne quanto vi pare: Tenchu ha inventato il genere stealth nel videogioco moderno e Metal Gear Solid ha presentato i medesimi elementi con uno stile del tutto differente, ma è stato Syphon Filter a proporre l’idea dell’agente speciale che deve introdursi di soppiatto nel covo dei cattivi e svolgere il proprio compito in assoluto silenzio. O, quantomeno, eliminando senza rumore eventuali scocciatori.
L’arte dell’assassinio (virtuale, occhio) è una scoperta recente per i videogame, che spesso stride con la voglia di “fare casino” che contraddistingue i giocatori novizi. Completare con successo una missione che prevede l’azione stealth come punto principale è un’esperienza a mio avviso superiore rispetto al distruggi-tutto-quello-che-vedi. È un’operazione che richiede pazienza, nervi saldi, riflessi pronti e l’edizione aggiornata del calendario di Padre Pio. Far fuori burattini malvagi a colpi di fucile e spada non ha nulla a che fare con questo, per quanto possa risultare “figo”.
Dopo tre episodi su PlayStation, Syphon Filter si prepara finalmente a fare il proprio debutto su PS2, e si mormora che finalmente la storia legata al potente virus troverà una conclusione. Definitiva o meno, credo dipenderà dal successo del titolo… come al solito.