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Tempest Rising abbiamo provato il nuovo strategico in tempo reale

Abbiamo provato Tempest Rising, uno strategico in tempo reale apparentemente dinamico e ben radicato nel genere, ambientato in un futuro distopico.

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   15/08/2023
Tempest Rising abbiamo provato il nuovo strategico in tempo reale
Tempest Rising
Tempest Rising
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Ci sono dei team di sviluppo che hanno fatto della concretezza il loro marchio di fabbrica. Invece di impelagarsi in mega progetti fuori dalla loro portata, si sono scavati delle nicchie che provano a soddisfare in ogni possibile modo, con titoli diversi ma tutti ben riconoscibili nella loro essenza, lanciati a cadenza regolare. Niente deviazioni, nessuna contaminazione eccessiva e le giuste ambizioni all'interno dei relativi generi. Prendiamo ad esempio Slipgate Ironworks, una software house con molti giochi già lanciati, alcuni anche di buon successo come Graven o l'edizione rimasterizzata di Kingpin, e molti in sviluppo, come l'attesissimo Phantom Fury, seguito di Ion Fury o questo Tempest Rising, di cui abbiamo provato una breve demo.

La missione della demo

Tempest Rising non sembra male, tecnicamente parlando
Tempest Rising non sembra male, tecnicamente parlando

La demo di Tempest Rising che abbiamo avuto modo di giocare comprendeva soltanto la prima missione di una delle due campagne single player, quella della Global Defence Force. Nella versione definitiva si potrà giocare anche controllando la fazione avversa, la Tempest Dynasty. Anche le modalità online erano completamente bloccate, quindi possiamo definire l'esperienza avuta tutt'altro che esaustiva, nonostante fosse basata su di una build considerata semi completa dagli sviluppatori stessi. Considerate che per portare a termine la missione, di fatto un'introduzione al gioco, ci sono voluti circa 25 minuti, quindi siamo lontanissimi dall'esserci fatti un'idea definitiva.

Dopo un breve filmato una manciata di unità di fanteria, dotata di semplici fucili, viene paracadutata in un'area del tutto inesplorata. Come accade in molti altri strategici in tempo reale, dobbiamo scoprire la mappa passo passo, perseguendo gli obiettivi che ci vengono indicati e che vengono segnati sulla classica mini mappa laterale. L'interfaccia è abbastanza chiara, con le truppe che vengono mostrate nell'angolo in basso a sinistra e altre informazioni, tra le quali quelle relative alla base (che entreranno in gioco nella parte finale della mappa), posizionate sulla destra.

Il sistema di controllo è quello classico del genere, con le unità che possono essere selezionate singolarmente o raggruppate e fatte muovere a colpi di click sul mouse. Da questo punto di vista non c'è davvero molto da segnalare, nel senso che gli sviluppatori sembrano aver adottato tutti gli standard del genere per rendere la vita il più facile possibile ai giocatori.

Comunque sia, fucili in spalla e dopo un brevissimo tragitto raggiungiamo i primi nemici, che abbattiamo rapidamente grazie alla nostra superiorità numerica. Qualche altro passo e la situazione inizia a farsi più incandescente, con più avversari da affrontare e con la discesa in campo di alcune truppe di rinforzo (dei soldati armati di droni). Nel giro di pochi minuti raggiungiamo il primo avamposto, dove una torretta lanciafiamme fa carne alla brace di alcuni nostri soldati. Quindi notiamo un dettaglio: intorno ha dei pratici barili esplosivi, evidentemente posti lì dai designer per farci capire che è possibile sfruttare alcuni oggetti ambientali a nostro vantaggio. Invece di mirare alla torretta colpiamo i barili, che esplodono trasformando la postazione difensiva in un'opera d'arte contemporanea. Sfruttiamo lo stesso sistema per distruggere almeno altre due postazioni, quando ci rendiamo conto che già padroneggiamo quasi completamente il sistema di gioco. L'esperienza aiuta.

Purtroppo abbiamo avuto modo di provare una sola missione
Purtroppo abbiamo avuto modo di provare una sola missione

Sulla mappa vengono quindi segnati diversi obiettivi, in realtà da affrontare tutti linearmente, nonostante sembrino sparsi. Incontriamo delle altre unità di rinforzo, dei granatieri, con cui diventa una pratica facile e veloce distruggere edifici e veicoli avversari. Colpiamo quindi la prima base nemica vera e propria, di cui distruggiamo le strutture produttive, delle raffinerie, impadronendoci dell'area. Qui possiamo costruire la nostra prima base, che ci servirà per accumulare risorse e costruire delle nuove unità.

Il sistema è molto veloce e in pochi click si riescono a tirare su diversi edifici. Va detto che avevamo parecchie risorse a disposizione, quindi non abbiamo dovuto faticare molto. Il piazzamento degli edifici sfrutta il classico sistema a griglia, molto facile da comprendere (anche perché lo abbiamo visto in decine di altri titoli). Purtroppo gli edifici costruibili nella prima missione erano davvero pochi, quindi non abbiamo potuto capire quanto il sistema vada a fondo in tal senso. Le stesse unità cui ci è stato dato accesso erano pochine (quattro), tutte a piedi. Quindi non abbiamo potuto costruire veicoli, nonostante ne abbiamo potuti usare alcuni durante la missione.

Tempest Rising sembra essere anche molto ricco di filmati
Tempest Rising sembra essere anche molto ricco di filmati

Da questo punto di vista sono mancate anche situazioni che ci permettessero di testare a fondo le varie unità, cercando di sfruttarne le caratteristiche uniche così da avere qualche vantaggio tattico. Le situazioni proposte si risolvevano infatti con il classico sfondamento diretto dopo aver ammucchiato più truppe possibili.

Ma torniamo a noi. Intanto che costruiamo la base, sfruttiamo il nostro medico, un'unità unica, per curare tutti i feriti e prepararci alla battaglia più dura del livello, quella finale. Ammassate un po' di truppe e fermato il contrattacco dei nemici, che ingenuamente ci hanno attaccato passando per uno stretto ponte, abbiamo continuato ad avanzare, fino a trovarci di fronte a uno sbarramento. Lo abbiamo debellato chiamando un attacco aereo, quindi ce la siamo vista con alcuni carri armati, che prima di esplodere hanno sfoltito parecchio le nostre fila e, infine, abbiamo distrutto la base principale della Tempest Dynasty, ponendo fine con successo alla missione.

Qualche considerazione

Tempest Rising sembra essere un RTS tradizionale
Tempest Rising sembra essere un RTS tradizionale

Ora, vi potremmo dire che il ritmo di gioco ci è sembrato abbastanza sostenuto e non sarebbe una menzogna, se non fosse che, essendo quella provata una missione introduttiva, potrebbe darsi che tutto sia stato parecchio accelerato, in termini di esperienza, per favorire il nostro ingresso in gioco. In linea di massima quello che abbiamo provato ci è piaciuto, anche se non abbiamo visto granché di nuovo o di particolarmente originale. In questo senso Tempest Rising sembra pensato per un pubblico già avvezzo agli RTS, in cerca di una certa esperienza ben piantata nella tradizione. Dal punto di vista tecnico il lavoro del team di sviluppo ci è sembrato molto buono, con unità ben modellate e ben animate (nei limiti di uno strategico, ovviamente), uno scenario ricco di dettagli e delle esplosioni spettacolari. Ribadiamo però sempre lo stesso punto: abbiamo visto davvero troppo poco per dare un giudizio definitivo, che rimandiamo all'eventuale recensione.

Tempest Rising è sicuramente un titolo promettente, che nella sola missione che abbiamo avuto modo di testare ha funzionato bene e ci ha lasciato una certa voglia di continuare a giocare. Sembra uno di quei giochi che non vogliono rivoluzionare nulla ma si propongono di soddisfare il più possibile gli appassionati, dandogli esattamente ciò che amano. In questo senso rimane da vedere se Slipgate Ironworks e 2B Games siano state troppo conservative o se abbiano in serbo qualche sorpresa per i giocatori.

CERTEZZE

  • Il sistema di gioco sembra essere ben rodato
  • Tecnicamente non sembra male

DUBBI

  • Abbiamo avuto modo di provarlo davvero poco