La serie Exit di Taito, nata su PSP, è riuscita nel tempo a guadagnarsi un discreto gruppo di estimatori grazie alla combinazione tra lo stimolante puzzle solving e uno stile grafico decisamente originale. I maggiori limiti delle versioni per il portatile Sony erano stati riscontrati nel sistema di controllo, poco preciso se non addirittura frustrante in numerose occasioni. In occasione del debutto su Nintendo DS, i programmatori hanno tentato di risolvere il problema grazie alle peculiarità della console, delegando ogni movimento e azione dell’eroe all’accoppiata pennino e touch screen. Purtroppo, perlomeno per quanto riscontrato con la versione preliminare provata sullo showfloor, il risultato è clamorosamente ancora peggiore rispetto all’originale.
Una soluzione di questo tipo, ovvero con un controllo totalmente legato allo stilo, funziona bene in prodotti più action oriented (vedi Ninja Gaiden Dragon Sword), in cui la precisione non è un aspetto assolutamente primario. Al contrario in Exit ogni movimento sbagliato può causare il game over, e quando questo avviene a causa appunto dell’interfaccia ciò risulta enormemente frustrante. Sì perchè Exit per DS resta fedele in tutto ai suoi esordi per quanto riguarda le meccaniche di gioco: si tratta appunto di un puzzle game in cui si prende il controllo di Mr. Exit all’interno di livelli di diversa grandezza disseminati di pericoli di ogni tipo, da superare interagendo con gli oggetti presenti ed eventualmente salvando le malcapitate vittime. Per spostarsi, è necessario toccare il protagonista e poi il punto che si vuole raggiungere; per abbassarsi, strisciare verso il basso, per saltare verso l’alto. Per salire o scendere delle scale allo stesso modo bisogna strisciare il pennino nella direzione degli scalini, ma spesso e volentieri la console rileverà un movimento diverso, facendo magari compiere all’eroe un salto o un passo fatale. Anche l’interazione con gli oggetti è macchinosa, e richiede sempre il doppio passaggio “tocco su Mr. Exit e sulla cassa” (per esempio). In generale quindi la sensazione durante il playtest è stata di continua frustrazione a causa di un sistema di controllo impreciso e ingiustificabilmente bloccato sull’interfaccia tattile. I tasti su Nintendo DS ci sono, e nessuno vieta di usarli se l’esperienza di gioco ne può giovare. La componente grafica è quindi l’unico aspetto che si mantiene su buoni livelli, pur con qualche semplificazione; lo stile stilizzato, colorato e fumettoso è assolutamente piacevole, le animazioni buone, e l’inclusione sullo schermo superiore della mappa risulta decisamente utile. Ma ovviamente questo non può bastare per cambiare la nostra opinione su Exit per DS; Taito deve sicuramente lavorare ancora parecchio e modificare un bel po’ di cose se non vuole che la sua serie faccia un grosso buco nell’acqua sul portatile Nintendo.