Il Re dei giochi di calcio sta per tornare e al Tokyo Game Show abbiamo avuto modo di provare approfonditamente il titolo di “Seabass” Tsukasa. Sullo showfloor erano presenti moltissime postazioni dedicate a WE 2008, sia presso lo stand Sony che da Microsoft e ovviamente in quello Konami. Nei paragrafi seguenti le nostre impressioni.
In fiera era possibile giocare sia in singolo sia in organizzare match uno contro uno, e ammettiamo che in redazione WE 2008 è stato uno dei titoli più provati proprio grazie alle diverse sfide incrociate. Le squadre a disposizione erano solo una selezione di nazionali, per l’esattezza c’erano il Brasile, l’Argentina, il Portogallo, la Francia, la Spagna e la Turchia. I menu del gioco erano completamente in giapponese ed in pratica erano “bloccati” sulla modalità esibizione, come anche non era possibile modificare le impostazioni della telecamera, settata sulla visuale lunga predefinita. Vi diciamo subito che questa prova di PES 2008 è stata un po’ croce e delizia, la bontà del sempre vivo “feeling di calcio” che si assapora da ogni episodio della serie è stata decisamente rovinata da un comparto tecnico quanto mai disastroso. Il motore grafico è stato migliorato veramente poco rispetto al precedente capitolo. L’entrata in campo dei giocatori realizzata come sempre con un breve filmato scatta vistosamente, il frame rate cala in picchiata e se il buon giorno si vede dal mattino questo non può che essere un segnale d’allarme. Fortunatamente durante le partite la fluidità è buona e non abbiamo notato alcun tipo di rallentamento anche nelle situazioni più concitate. Rimanendo sempre in tema di filmati, durante il gioco i replay delle azioni ci sono sembrati anch’essi disastrosi, con un frame rate pessimo che riesce a rovinare la visione delle azioni più belle. Non parliamo poi del pubblico poligonale che è davvero ingiudicabile non scostandosi da quello già visto nel precedente episodio, restando così le cose siamo dell’idea che sarebbe meglio non inserirlo affatto e lasciare gli stadi vuoti. L’altro aspetto davvero negativo è quello riguardante il terreno di gioco, realizzato con texture che non si vedevano neanche sulla precedente generazione di console. Inoltre nella versione che abbiamo provato abbiamo pure notato un vistoso difetto nella visualizzazione di queste texture, in pratica sembrava come se queste comparissero dal nulla un po’ alla volta. Un evidente problema di lod (level of detail), e cioè quel sistema che rende più nitide le texture vicine alla telecamera e meno dettagliate quelle in lontananza, ma lo stacco in questa beta era davvero troppo evidente. L’unica vera nota positiva riguarda i modelli dei giocatori che sono migliorati evidentemente rispetto a PES 6, e hanno subito una buona iniezione di poligoni. Ci auguriamo che quanto provato sia una build di gioco davvero datata, perché i ritocchi devono essere parecchi prima di uscire sul mercato.
Dal punto di vista del gameplay invece non abbiamo assolutamente nulla da obiettare agli sviluppatori di Konami, le migliorie inserite saltano agli occhi fin dalle prime partite. Grazie al rallentamento della velocità di gioco le azioni riescono ad essere più corali, con i terzini che salgono sulla fascia sovrapponendosi ai centrocampisti. Di questa velocità “ridotta” ne ha beneficiato soprattutto il controllo di palla, ora più immediato, e finalmente è possibile senza eccessivi sforzi riuscire ad effettuare un dribbling. Ci è piaciuta molto la fisica della palla che è senza dubbio più “pesante” rispetto al precedente capitolo della serie ed i cui rimbalzi risultano essere davvero realistici. Ottima anche la I.A. dei portieri che in più di una sfida hanno messo la cosiddetta pezza su situazioni rischiose. Il numero di animazioni è stato incrementato notevolmente ed ora vedrete i giocatoti volare a terra dopo un fallo oppure dribblare in spicchi ridotti di terreno. Siamo riusciti ad effettuare un dribbling vincente sulla fascia sinistra saltando in velocità un avversario e spostando la palla verso la riga laterale e prima che uscisse dal campo il nostro calciatore è riuscito a controllarla di punta e continuare la corsa verso la porta avversaria. Una “numero” così in PES 6 non era possibile farlo. Anche gli arbitri hanno incrementato la loro I.A. ci sono sembrati più severi ma mai eccessivamente rigidi. Non possiamo negare che ci siamo divertiti parecchio nella prova su strada di Winning Eleven 2008, certo è che se in Konami si decidessero a sviluppare un motore grafico finalmente in grado di sfruttare PlayStation 3 e Xbox 360 non ci verrebbe neppure il più piccolo dubbio su quale sia la simulazione calcistica per eccellenza.