Lo State of Play di giugno 2022 si è rivelato incredibilmente fitto di annunci, e sebbene il palcoscenico sia stato conteso da grandi nomi e attesi ritorni, uno dei momenti più caldi della diretta ha visto migliaia di spettatori in tutto il mondo tenere il fiato sospeso per circa due minuti, nel tentativo di non cogliere l'attenzione delle aberranti creature che calcavano lo schermo in quel preciso frangente.
Spesso è difficile per un prodotto horror, in qualsiasi campo dell'intrattenimento, comunicare in modo adeguato l'angoscia e il terrore attraverso un semplice trailer, ma The Callisto Protocol, apparso durante l'evento estivo di Sony, ha avuto il merito di convogliare adeguatamente tutte queste sensazioni, diventando indiscutibilmente uno dei protagonisti di spicco della serata.
Il trailer, culminato con una data d'uscita fissata al 2 dicembre 2022, si è concentrato sulle cupe e spaventose atmosfere della prigione di Black Iron e, sebbene le sequenze non abbiano dato adito a nuove speculazioni sugli orpelli che impreziosiranno il gameplay del gioco, l'emergere di alcune informazioni inedite rappresenta l'occasione perfetta per fare il punto su tutto quello che c'è da sapere sul nuovo horror sci-fi di Glen Schofield, il papà del primo Dead Space.
Del resto, il lancio di The Callisto Protocol è dietro l'angolo e trovarvi a esplorare la luna di Giove impreparati potrebbe essere a dir poco spiacevole. Per questo motivo vi diciamo tutto quello che sappiamo di The Callisto Protocol, così da arrivare preparati all'appuntamento.
L’ingegnerizzazione dell’orrore
Come dicevamo, il breve spazio dedicato a The Callisto Protocol è stato capace di trasmettere fin troppo bene le cupe atmosfere del gioco e questo perché il trailer, più che sul gameplay, ha voluto innanzitutto porre l'accento sull'opprimente ambientazione che ci troveremo a esplorare a partire dal prossimo dicembre. Come già sapevamo, il nuovo titolo di Glen Schofield si svolge in una claustrofobica colonia penitenziaria situata sulla superficie di Callisto, e come ha potuto spiegare lo stesso autore in un post apparso ieri sul PlayStation Blog, è proprio l'ambientazione a rappresentare un elemento chiave nella costruzione di un'esperienza horror convincente.
Schofield ci parla dell'"ingegnerizzazione dell'orrore", una tecnica che lui e il suo team hanno utilizzato con l'obiettivo di rendere The Callisto Protocol un videogioco capace di "spaventare a morte" i suoi giocatori. Per creare terrori e paure difficili da dimenticare, secondo il creatore di Dead Space è necessario amalgamare sapientemente atmosfera, tensione, brutalità e senso d'impotenza, facendo largo uso dei jump scare, che vanno però dosati con attenzione alternando fasi di gioco più tranquille a sequenze da incubo. Non che i terrificanti biofagi non rappresentino in realtà l'elemento portante dell'esperienza horror, ma per Schofield l'atmosfera è tutto, e non è un caso che le similitudini tra la prigione di Black Rock e la USG Ishimura di Dead Space siano molteplici: entrambi sono luoghi separati dalla civiltà, dove non esiste un'immediata via di fuga, due opprimenti e claustrofobici labirinti sci-fi colmi di ogni genere di mostruosa aberrazione.
Sempre nell'ottica di favorire l'atmosfera e un certo senso d'immersione, Schofield sostiene di aver lavorato tantissimo con il team al design dell'illuminazione e a quello del suono, poiché come potete ben immaginare non c'è nulla di più spaventoso che percorrere un corridoio buio mentre si è circondati dalle urla e dai rumori emessi dai biofagi, che rimbalzano grazie all'audio 3D tra le fredde pareti della prigione.
Nelle parole dello stesso autore, il comparto audio di The Callisto Protocol cercherà sempre di farci sentire "in trappola, isolati e soli", e tendiamo a credergli senza alcuna fatica.
Qualche spunto dal trailer di gameplay
Il post sul PlayStation Blog racchiude diverse informazioni preziose sullo sviluppo di The Callisto Protocol, ma non possiamo dimenticarci che un trailer è qui, sotto i nostri occhi e, sebbene non si esponga nel passare in rassegna le principali caratteristiche di gameplay del gioco, è particolarmente utile per farsi un'idea su cosa potremo effettivamente attenderci sul fronte dell'azione vera e propria.
Il gioco d'esordio di Striking Distance Studios si configura come un classico sparatutto in terza persona, che dà però un'enorme importanza al combattimento corpo a corpo, come visto in più di un'occasione durante il trailer dello State of Play. Il protagonista, Jacob Lee, in alcune fasi una grossa pistola in grado di neutralizzare piuttosto efficacemente i biofagi più piccoli, ma spesso lo abbiamo visto impegnato in violentissimi abbattimenti con una sorta di grosso bastone elettrificato, che si suppone lo accompagnerà durante gran parte dell'avventura.
Un altro elemento distintivo del gameplay di The Callisto Protocol, che però abbiamo solamente intravisto durante il trailer pubblicato ieri, è il GRP, un'arma gravitazione utilizzata dai secondini della Black Iron che Jacob potrà sfruttare per gestire in maniera squisitamente strategica la minaccia posta dai mostruosi biofagi. Con il GRP potremo liberare la nostra creatività durante i combattimenti, utilizzandolo ad esempio per bloccare un biofago che ci sta caricando per lanciarlo contro delle turbine o degli spuntoni acuminati. Non sappiamo al momento quanto sarà profonda questa feature, e non è chiaro se essa sarà limitata ai soli combattimenti, ma se dovessimo esprimere un desiderio ci piacerebbe tantissimo poter utilizzare il GRP per interagire a 360 gradi con il mondo di gioco, utilizzandolo magari per risolvere enigmi ambientali e sbloccare nuovi percorsi d'esplorazione.
Possiamo spendere qualche speculazione in merito all'interfaccia di gioco, che per tutta la durata del trailer non è mai apparsa a sporcare le terrificanti sequenze mostrate a schermo. I Dead Space erano caratterizzati dalla pressoché totale assenza di qualsiasi riferimento grafico, e la nostra speranza è che il team guidato da Schofield possa puntare ancora una volta su una soluzione capace di far schizzare alle stelle l'immersione del giocatore.
I fan più attenti di Dead Space, poi, avranno certamente notato il richiamo all'armatura d'Isaac nel piccolo indicatore colorato posto sul collo di Jacob, dedicato quasi certamente a segnalare in ogni momento la salute del protagonista. Se vogliamo prenderlo come un indizio, ci sono ottime possibilità che Striking Distance Studios raccolga l'eredità di Dead Space per offrire un'esperienza straniante, avvolgente e davvero spaventosa.
Proprio come un mostruoso e deforme biofago, The Callisto Protocol si è trascinato su tutto quello che rimaneva della serie Dead Space per pascersi delle influenze, delle atmosfere e di tutto l'orrore nato dai tre capitoli firmati da Visceral Games, in un sanguinario banchetto di cui non sappiamo se esserne gli ospiti o la portata principale. Non c'è che dire, il nuovo team di sviluppo guidato da Glen Schofield sembra aver fatto un lavoro straordinario nel riproporre quel tipo di formula, e con uno studio esordiente si appresta a lanciare con una puntualità sorprendente un survival horror sci-fi con ottime potenzialità.
Manca ancora diverso tempo all'uscita ed è prestissimo per sbilanciarsi, ma complice un comparto grafico apparentemente all'avanguardia, non vediamo l'ora di metterci nei panni di Jacob Lee per gettarci in un nuovo, vivido incubo sulla luna di Callisto. L'unica incertezza al momento è rappresentata dal supporto alla vecchia generazione di console, sulle quali The Callisto Protocol potrebbe uscire drasticamente ridimensionato sul fronte dell'impatto grafico. Glen, prima avevi la nostra curiosità, ma ora hai tutta la nostra attenzione.