Se siete appassionati di Warframe e avete dato una possibilità alla beta di The First Descendant in queste settimane, siamo sicuri che avrete provato un certo senso di familiarità, che va oltre il fatto che siano entrambi sparatutto in terza persona ad ambientazione futuristica basati sul loot. Preso come gioco a sé stante, l'ultimo MMOTPS di Nexon non è così male: le armi sono solide tra le mani di chi gioca, la grafica è un bel vedere e i personaggi si difendono bene in fatto di abilità e stili di combattimento. Certo ha anche non pochi difetti come un grind estremamente monotono e delle missioni assolutamente poco ispirate, esattamente come vi abbiamo raccontato nel nostro provato di The First Descendant.
Adesso, invece, vogliamo concentrarci sulle molte cose che gli sviluppatori di Nexon hanno preso a piene mani da Warframe. La familiarità che menzionavamo prima, infatti, non è dettata da atmosfere o suggestioni, ma dal fatto che sia nei personaggi sia, soprattutto, nei sistemi di gioco, questo titolo coreano usa la stessa struttura, la stessa suddivisione, la stessa progressione e gli stessi meccanismi del prodotto di Digital Extremes. Per alcuni componenti come il Livello di Maestria, per esempio, non si sono nemmeno presi la briga di cambiargli nome, è la stessa cosa e si ottiene nello stesso modo.
Un inizio molto simile
Proprio come in Warframe, quando inizierete a giocare a The First Descendant vi verrà chiesto di scegliere tra uno di tre personaggi che non potrete più cambiare. Questi sono Ajax, un tank con mobilità migliorata e uno scudo (che ricorda molto il Warframe Volt), Viessa, un personaggio che usa abilità congelanti molti simile a quelle di Frost, e Lepic, un soldato che usa le sue abilità per raggruppare insieme i nemici e danneggiarli, proprio come il Warframe Mag. Subito dopo la fine della prima missione, poi, farete conoscenza della vostra Guida, una voce femminile suadente che vi "ha risvegliato perché in questo momento di crisi ha proprio bisogno di voi". Sarà lei a spiegarvi molti dei vostri obiettivi all'inizio delle missioni e interagendo con lei che scoprirete molti segreti sul mondo di gioco che il resto dei personaggi non vi vogliono dire: inutile sottolineare le incredibili somiglianze con il Lotus.
Terminata la prima missione, le similitudini con Warframe iniziano a diradarsi leggermente perché al posto di un sistema di pianeti dovrete liberare dalla presenza nemica una serie di regioni di un continente. Non appena il gioco vi chiederà di aprire il vostro inventario, però, ricomincerete ad avere una serie di dejà vu. Tanto le armi quanto i discendenti hanno degli slot per equipaggiare dei modificatori passivi (mod) di rarità variabile. Questi potenziamenti possono essere smantellati per ottenere le due diverse risorse necessarie a potenziarli o combinati tra loro per essere migliorati; esattamente come in Warframe. L'unica differenza è che al posto di interagire con una parte della vostra nave dovrete sorbirvi le linee di dialogo di un fastidioso personaggio del quartier generale. I due sistemi sono esattamente identici al punto che tanto le armi quanto i Discendenti hanno dei livelli di potere all'aumentare dei quali crescono anche i punti che avrete a disposizione per equipaggiare le modifiche negli otto slot disponibili.
I discendenti e i Warframe
Nonostante le tante similitudini delle abilità elencate prima, possiamo dire che almeno nove dei dieci Discendenti disponibili nella beta hanno un'identità visiva abbastanza unica. L'unica eccezione è Frenya che è praticamente la copia del Warframe Sarin. Le abilità di entrambi questi personaggi, infatti, ruotano intorno a una meccanica di avvelenamento che nasce da un attacco primario e poi si diffonde ai nemici con cui entra in contatto. L'unica differenza tra i due è che la ultimate di Sarin è un'esplosione tossica mentre quella di Frenya è un'arma che potenzia gli effetti del suo avvelenamento. Tutti gli altri personaggi del gioco non sono nulla di rivoluzionario ed è facilmente intuibile dove abbiamo già visto molte delle abilità presenti, ma almeno la loro identità grafica è un qualcosa di unico e originale.
Ci sono altri due aspetti dove The First Descendant è letteralmente una copia di Warframe: il sistema dei livelli di maestria (e come si ottengono) e l'intero comparto di grind e crafting di nuovi personaggi e armi uniche. Proprio come nel gioco di Digital Extremes, ogni arma e ogni discendente ha un livello che aumenta con l'utilizzo. Separato da questi parametri c'è il grado di maestria, un numero che indica l'esperienza complessiva del giocatore e che può essere aumentato completando le missioni del mondo di gioco per la prima volta e facendo aumentare di livello gli oggetti del gioco. Questo è l'esatto metodo in cui viene gestita la progressione dei giocatori in Warframe, e si chiama persino nello stesso modo. L'unica differenza tra i due è che su Warframe c'è una mini-missione da completare per accedere al grado successivo, assente in The First Descendant.
Finite le missioni introduttive inizierete ad interfacciarvi con il sistema di crafting per sbloccare nuovi Discendenti e le armi più potenti del gioco. Ci sono altri dieci discendenti da sbloccare e undici armi leggendarie da ottenere e se i conti non vi tornano è perché The First Descendant ha preso da Warframe anche il sistema dei Prime, ovvero la riedizione potenziata di un personaggio già uscito, in questo caso Lepic e Viessa. Per ottenere tutto questo il processo è esattamente identico tra i due giochi: ogni armamento e ogni discendente è suddiviso in quattro componenti, ciascuno dei quali può essere fabbricato solo mettendo assieme una quantità più o meno alta di tre o quattro risorse ottenibili come ricompensa delle missioni. Questi materiali, poi, vanno portati da uno specifico personaggio che li assemblerà mettendoci dalle quattro alle dodici ore ti tempo, esattamente come nella fucina della propria astronave su Warframe. Ognuno di questi passaggi, poi, può essere saltato spendendo soldi reali. Quello ideato da Digital Extremes è un modello di business che funziona, le decine di migliaia di giocatori che da dieci anni popolano il titolo ne sono la conferma. L'industria non è estranea all'ispirarsi ai lavori altrui ma è buona pratica investire un po' di risorse per dare una parvenza di unicità ai propri sistemi, personaggi e narrativa. Nexon, invece, sembra abbia scelto di usare la stessa struttura di Warframe per il suo modello di progressione e crafting. Se uniamo questa scelta al fatto che le missioni da farmare per ottenere tutte queste risorse sono decisamente banali e che tanto gli ambienti quanto i nemici sono spogli e anonimi, ci troviamo tra le mani un titolo che non eccelle in niente ed è decisamente dimenticabile. Possiamo solo sperare in una decisa rielaborazione di tutto quello di cui abbiamo discusso qui quando il gioco uscirà dalla beta e verrà lanciato in forma definitiva.