Iniziamo il nostro speciale di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom dalle pochissime certezze che abbiamo. Finalmente è stato comunicato il sottotitolo e, salvo improbabili ritardi, il gioco arriverà su Nintendo Switch il 12 maggio 2023. Tra otto mesi esatti. Nell'ultimo anno sono stati rimandati molti giochi, in particolare ad alto budget, e The Legend of Zelda è forse la serie simbolo delle dilazioni, un po' come Zeno Cosini con le sue ultime sigarette; allo stesso tempo, lo scriviamo a memoria ma con una certa sicurezza, nessun episodio della saga principale, una volta comunicata in modo così preciso la data ufficiale, è stato mai spostato.
Le certezze sostanzialmente finiscono qui. Questo è il quarto trailer del gioco che ci viene mostrato: i primi due sono stati corposi, i più recenti invece somigliavano più a dei teaser per placare il pubblico in attesa dell'uscita. Le migliori indicazioni sulle potenziali meccaniche di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom le abbiamo ricevute più dai brevetti - ne avevamo parlato in quest'anteprima - che dai filmati mostrati da Nintendo. La situazione è sostanzialmente opposta se confrontata con quella del predecessore.
Breath of the Wild apparve in anteprima mondiale nel 2014, mostrando i suoi intenti, e già una bozza dei suoi concetti fondamentali. Alla fine dello stesso anno, dimostrò di tenervi fede con un primitivo filmato di gioco. A otto mesi dall'uscita, quindi a una distanza temporale rapportabile a quella attuale, svelò a tutti il suo potenziale, all'E3 2016, palesando la sua libertà e la sua straordinaria interazione. A meno di due mesi dalla pubblicazione, venne mostrato uno dei trailer più belli mai realizzati, da Nintendo e non, per fomentare le aspettative in ogni maniera possibile.
Avvicinandoci all'uscita, sicuramente arriverà un trailer corposo anche per Tears of the Kingdom; tuttavia è buffo pensare a quanto Nintendo si sia mossa diversamente rispetto a Breath of the Wild, forse proprio in virtù del successo di quest'ultimo. Sembra quasi che, avessero potuto, avrebbero evitato di mostrarci alcunché; con questo gioco, tendono a nascondere più che a svelare. Abbiamo sostanzialmente due sole certezze: l'esplorazione "verticale" sarà al centro dell'esperienza - ne parleremo tra poco - e Link avrà il potere, in qualche maniera, di riportare indietro nel tempo alcuni oggetti.
Andiamo con ordine e ricapitoliamo tutto quello che sappiamo di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom.
Esplorazione verticale
Dopo il primo trailer, risalente addirittura al 2019, sapevamo soltanto che nel gioco ci sarebbero state delle isole volanti; forse solo in prossimità del Castello di Hyrule. Dopo il secondo, era chiaro quanto non fossero dei semplici sparuti isolotti, ma una sorta di mondo parallelo in cielo. In quell'occasione ci sono stati mostrati i primi modi per "scalare" questo territorio verticale, con la capacità di Link di attraversare le pareti dal basso all'alto (anticipato da una goccia... da una "lacrima"?). Nel terzo, il "secondo Link" (ma forse è lo stesso) dai capelli lunghi, era sempre - come nel precedente - sulle isole volanti. E ora arriva il quarto filmato, col "vecchio Link", quello coi capelli legati, mostrato per la prima volta tra le terre fluttuanti. Insomma, c'è più confusione che mai in termini narrativi: palesemente hanno voluto confonderci le idee.
Tuttavia, lo ribadiamo, sarà centrale la verticalità dell'esperienza, sia nell'esplorazione che nell'azione. Oltre alle meccaniche già anticipate, come la "caduta" in stile Skyward Sword, e la "risalita" del terzo trailer, nel più recente filmato si vede anche una struttura per volare. In una vecchia anteprima avevamo supposto ci sarebbe stato un qualche animale magico (un drago, un cavallo alato?), così da abbinare corsa a terra e fase area. Invece, pare - ammesso e non concesso che sia l'unico strumento a disposizione - che il mezzo volante di Link sia una specie di aereo tecnologicamente avanzato. Il filmato finisce nel momento stesso in cui si inginocchia sul veicolo, perciò del funzionamento non ci è dato sapere niente.
Ambientazione
Il titolo Tears of the Kindgom, che dovrebbe significare "Le Lacrime del Regno", non abbiamo idea a cosa alluda di preciso. Anche Breath of the Wild rappresentava una scelta strana, perché si riferiva più all'atmosfera del gioco, alla sua vocazione, che a un oggetto centrale dell'avventura, come invece era prassi in passato. Qui, allo stato attuale, non sappiamo davvero fornirvi delle coordinate sensate per interpretare il titolo. Il logo del gioco è una sorta di uroboro, un uroboro che ricorda lo stile degli Zonai - l'antica tribù i cui monumenti adornavano la giungla di Breath of the Wild. Già in passato avevamo supposto che questa civiltà potesse avere un ruolo più centrale in questo seguito, e questo filmato, con l'annuncio del logo, sembrerebbe confermarlo. All'inizio del video ci sono delle incisioni raffiguranti uno strano soggetto, che sembrerebbe uno stregone o un regnante, sicuramente non troppo simile a Ganon(dorf), assente dal trailer. Questa stessa figura, poco dopo, appare circondata da sette incisioni che potrebbero ricordare delle lacrime. Che indichino il numero dei dungeon da affrontare? Ancora, la spada nel logo della serie, perché è per metà "tecnologica"?
Anche sulla porta varcata da Link c'è lo stesso simbolo, un cerchio, sebbene le teste di serpente sembrino scontrarsi piuttosto che unirsi in un circolo senza fine. Per parlare di cose più pratiche, e contenutisticamente rilevanti, mentre Link risale in cielo con una roccia, rimandata indietro nel tempo, si vedono delle minacciose nubi ricche di fulmini: vista l'anticipata verticalità del gioco era normale attendersi novità sulle nuvole, e questo filmato ce ne dona un assaggio. A proposito, se sarà davvero possibile portare indietro nel tempo qualsiasi oggetto del mondo di gioco, o comunque non solamente elementi prestabiliti dagli sviluppatori, si tratterebbe di una meccanica talmente complessa e articolata che da sola, immaginiamo, giustificherebbe il dilatarsi dei tempi di sviluppo. Le implicazioni sono letteralmente inimmaginabili: speriamo soltanto di non avere aspettative troppo alte. Visto il mistero attorno a questo gioco e visti i sei anni di sviluppo (!) sfruttando il vecchio engine (!!), non sarebbe necessariamente colpa nostra.
Ebbene, siamo arrivati alla fine del nostro speciale, avendo probabilmente le idee più confuse di prima su questo Tears of the Kindgom, di cui almeno conosciamo il nome. Arriverà il 12 maggio 2023 e, prima di quella data, sicuramente ci forniranno ulteriori notizie. Al momento, Nintendo ci richiede una specie di atto di fede, conscia del potere esercitato da Breath of the Wild.
Adesso conosciamo il nome del seguito di Breath of the Wild, cioè The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom. E conosciamo anche la data di uscita, che stando ai precedenti non sarà rimandata: 12 maggio 2023. Per tutto il resto, il gioco rimane una completa incognita. Ci sono due sole certezze: il titolo avrà una forte componente di esplorazione/azione verticale, e Link sarà in grado di riportare indietro nel tempo determinati oggetti. Non è chiaro quanti protagonisti ci saranno, se l'eroe dai capelli legati sia lo stesso dalla chioma sciolta. Non è chiaro nemmeno quanto sarà importante l'esplorazione "orizzontale" delle isole volanti, la cui natura ci è stata solo parzialmente svelata, e se esista o meno il famigerato mondo sotterraneo. Ci dovrebbe essere un veicolo aereo per esplorare i cieli, quello mostrato appena prima della fine del trailer. Nintendo ci sta sostanzialmente chiedendo di fidarci di loro, mostrandoci il meno possibile: con Breath of the Wild, probabilmente se ne sono guadagnati il diritto.
CERTEZZE
- Sarà importante l'esplorazione area
- Un veicolo tecnologico per spostarsi in aria
- Alcuni oggetti si potranno inviare indietro nel tempo
DUBBI
- Il Link coi capelli lunghi è lo stesso personaggio?
- A cosa si riferisce il titolo?
- Qual è il fulcro del gioco? Sempre l'esplorazione, o altro?