Criptovalute, blockchain, metaversi, NFT, play-to-earn. Questi termini, fino a poco tempo fa piuttosto misteriosi per la stragrande maggioranza dei giocatori, sono diventati, volenti o nolenti, sempre più centrali. Non solo nell'ambito della tecnologia o dei social, oltre che, ovviamente, della speculazione economica, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Nell'ultima settimana Bitcoin e colleghi sono tornati alla ribalta per via del ruolo che stanno rivestendo nel drammatico scontro tra Russia e Ucraina: il governo di Volodymyr Zelens'kyj, infatti, non solo sta usando BTC ed Ethereum (le due principali Crypto sul mercato) per raccogliere velocemente e direttamente un gran numero di donazioni da parte di tutto il mondo, ma ha offerto anche ai soldati russi una ricompensa in Bitcoin in caso di resa.
Stavano persino organizzando un Airdrop per ringraziare i sostenitori e hanno messo in vendita degli NFT anche in questo caso per raccogliere fondi coi quali sostenere le spese belliche e umanitarie.
Questa finestra su argomenti più grandi di noi serve solo per far capire come queste tecnologie siano sempre più intrecciate con la società moderna, a tutti i livelli, e il gaming è solo una piccola parte del quadro complessivo. Quindi è inevitabile che queste nuove tendenze arriveranno con forza anche nel mondo dei videogiochi. Anche perché, come dice il fondatore di Valve e Steam Gabe Newell, la tecnologia è interessante e dai risvolti potenzialmente rivoluzionari, ma quello che spesso è sbagliato è il modo in cui questa è stata utilizzata.
Per questo motivo abbiamo provato l'Alpha Season 2 di The Sandbox, uno dei videogiochi che prova a riunire tutti i concetti coi quali abbiamo aperto questo articolo nella maniera più convincente.
Cos’è The Sandbox
Non è la prima volta che parliamo di The Sandbox, ma cos'è esattamente? La risposta è più complessa del previsto, perché questo gioco è contemporaneamente tutto e niente. Come il suo nome lascia intendere, si tratta di una vasca di sabbia come quelle che si trovano nei parchi giochi. È uno spazio virtuale nel quale chi ha l'accesso può fare pressoché quello che vuole.
La libertà, perlomeno per il momento, non è totale per due fattori principali: uno tecnico e uno economico. Il primo è legato al motore di gioco, costruito con Unity, che garantisce una certa flessibilità e strumenti di sviluppo piuttosto potenti, ma non è adatto a tutto. In altre parole, per il momento è complesso creare esperienze che siano più complesse di un (semplice) action in terza persona. La fisica nella gestione degli oggetti e nelle interazioni tra i personaggi e ambiente, per esempio, rendono virtualmente impossibile creare un gioco sportivo di qualità non diciamo comparabile con FIFA o NBA 2K, ma anche a esperienze più semplici e arcade.
Il limite economico è dato dal fatto che ognuna di queste esperienze occupa una LAND, ovvero un terreno virtuale il cui costo è lievitato enormemente nel corso degli anni. Quindi per creare uno Skyrim in The Sandbox non solo bisognerebbe spingere il motore fisico al limite per creare il complesso sistema di gioco del GdR di Bethesda, ma bisognerebbe comprare anche appezzamenti di terreno virtuali del valore di decine di migliaia, se non milioni di dollari per avere "fisicamente" lo spazio disponibile per ricreare una mappa così vasta.
Fatte queste premesse The Sandbox vuole essere un vero e proprio metaverso, ovvero un luogo nel quale entri col tuo avatar e spostandoti da una LAND all'altra decidi cosa fare, dato che ognuna ha un tema e uno sviluppo unico e indipendente da tutto il resto. Per il momento si può visitare un museo di NFT, ballare in un club o esplorare un labirinto fantasy, ma in futuro ci saranno spazi dedicati a The Walking Dead, ai Rabbids di Ubisoft o a Dungeon Siege di Square Enix, laboratori artistici come quello di Snoop Dog o deadmau5, ma anche vetrine virtuali come gli spazi comprati da Adidas o da Hell's Kitchen.
Grazie agli editor gratuiti ognuno può, potenzialmente, contribuire alla crescita di The Sandbox. Si possono creare esperienza di gameplay e posizionarle nella propria LAND o dedicarsi alla creazione di NFT compatibili, ovvero oggetti digitali unici, che altre persone possono utilizzare all'interno dei propri mondi. E attraverso questo sistema si alimenta il concetto play-to-earn del gioco.
Alpha Season 2
Mouse e tastiera alla mano, le prime ore all'interno della seconda Alpha di The Sandbox ci hanno convinto, considerando la natura itinerante del progetto. Dal punto di vista ludico siamo ancora lontani dall'eccellenza, ma i passi in avanti rispetto alla proposta di alcuni mesi fa sono sensibili. Non solo le esperienze sono più belle da vedere e ricche di particolari, ma i comandi sono più reattivi e le interazioni tra il proprio avatar e l'ambiente sembrano più precise.
Dal punto di vista del design, nonostante il gioco mantenga lo stile che lo ha contraddistinto finora, si nota un miglioramento con elementi più ricchi di dettagli, architetture più complesse e forme di game design un po' più elaborate. Oltre alle quest per ottenere biglietti coi quali vincere l'Alpha Pass ce ne sono anche altre di raccolta, concettualmente molto semplici, ma che spingono a esplorare a fondo i vari livelli.
Per il momento, quindi, ogni esperienza di The Sandbox è una sorta di action-adventure in terza persona nel quale occorre esplorare i livelli per trovare degli speciali cristalli o sbloccare determinate aree. Nella precedente Alpha c'erano anche livelli sviluppati in verticale, nei quali mettere alla prova le proprie capacità di salto, e persino alcune esperienza ruolistiche con un abbozzato sistema di combattimento e di equipaggiamento. Questi elementi tornano in questa seconda alpha leggermente migliorati nella risposta dei comandi e nella precisione, anche se non ancora soddisfacenti, soprattutto nel caso dei salti, un po' troppo "scivolosi" e poco affidabili per via di una telecamera non sempre ballerina. In questo senso l'introduzione del gamepad potrebbe aiutare molto, dato che è un sistema di controllo perfetto per la terza persona.
Durante la Game Jam lo sviluppatore ha provato anche a chiedere che venissero realizzati giochi sportivi e probabilmente vedremo i risultati di questo concorso durante questo secondo periodo di prova.
Nel corso dei prossimi giorni, oltretutto, verranno sbloccati nuovi spazi, ognuno con le sue missioni e le sue peculiarità da esplorare. Ci saranno le esperienza create durante le recenti Game Jam, ma anche lo Snoop Dogg's Foreplay o il Castello di Dracula. La presenza di tanti cantanti e artisti diversi garantisce una marcia in più al lato sonoro del gioco, con diverse musiche azzeccate sulle quali ballare. I quadri degli artisti, invece, sono infilati un po' a forza nel contesto e avrebbero potuto essere proposti in maniera differente, soprattutto all'interno di ambientazioni fantasy.
Comunque la ricchezza e la varietà dei contenuti di questa seconda Alpha sembrano molto maggiori e speriamo che progressivamente anche le esperienze ludiche proposte diventino sempre più complesse e raffinate.
Da non sottovalutare anche il fatto che questa Alpha è in grado di girare anche su Mac, il primo passo verso l'essere un'esperienza multipiattaforma, uno dei requisiti fondamentali per creare un vero e proprio metaverso come quello raccontato da romanzi e film.
Davvero posso guadagnare giocando?
Uno dei concetti più interessanti di The Sandbox, ma anche uno dei più controversi e dai risvolti tutti da esplorare, è il lato play-to-earn del gioco. Alla base dell'esperienza, infatti, c'è un modello economico ben definito che si basa su di una moneta, i SAND, che viene utilizzata per effettuare tutte le transazioni, dal comprare una LAND all'acquistare un equipaggiamento speciale da sfoggiare nel gioco.
A differenza delle tante altre monete virtuali esistenti (pensate ai FIFA Points o i V-Bucks di Fortnite) i SAND possono essere comprati non solo nel gioco, ma anche in decine di exchange diversi come Binance, Crypto.com o Coinbase. Questo rende il loro prezzo molto volatile e soggetto alle fluttuazioni di mercato. Pensate che adesso un SAND vale circa 3 dollari, ma nel giro di pochi mesi è passato da vette di oltre 8 dollari allo scendere fino a 2,5$. Capirete, quindi, che una spada che costa 20 SAND nel giro di poco tempo può passare dal costare 60$ (di per sé un valore altissimo per un singolo oggetto di gioco) a circa 170 dollari. Per la gioia di chi possiede quell'oggetto.
Questo fattore ha, ovviamente, spinto molti speculatori a lanciarsi sul gioco col semplice scopo di fare (tanti) soldi, mettendo in secondo piano il lato ludico. Quando il sistema arriverà a maturazione, però, potenzialmente si potranno vendere i tesori trovati nel gioco per soldi reali, oltre che creare di proprio pugno nuovi accessori da mettere in vendita su OpenSea, il più grande mercato di NFT al mondo. Questo perché gli oggetti trovati sono NFT che poi ognuno può vendere liberamente per ottenere altri SAND o normali euro.
Play-to-earn
Come abbiamo detto, siamo ancora agli albori e gli equilibri tra la parte ludica e quella economica sono ancora tutti da stabilire. Per mettere tutto in prospettiva, però, siamo di fronte a un progetto che non ha un prezzo di copertina e non solo deve autofinanziarsi come i classici free-to-play, ma offre anche agli utenti la possibilità di guadagnare attraverso la creazione e la vendita di oggetti, ma anche con forme di economia decentralizzata come lo staking dei SAND (ovvero gli interessi guadagnati solo per il fatto di lasciare i vostri token a disposizione del team per validare le transazioni o partecipare alla governance).
Inoltre, per incentivare la partecipazione a queste fasi iniziali e avere dei tester, il team di sviluppo ha deciso di donare a tutti coloro che partecipano anche a questa Alpha Season la possibilità di guadagnare fino a 1000 SAND. Per farlo bisogna possedere un Alpha Pass, ovvero un NFT dalla tiratura limitata (ci sono solo 10mila pass, contro i 5mila della prima Alpha).
Gli Alpha Pass possono essere comprati, ma possono essere anche vinti attraverso diverse iniziative, come una lotteria che si terrà il 31 marzo, contest social e iniziative in game. Il sistema con il quale è gestito questo processo è decisamente più variegato rispetto al passato e spinge i giocatori a esplorare tutte le esperienze che progressivamente saranno pubblicate, ma anche a utilizzare tutti gli strumenti di DeFi presenti nel gioco. Ovvero a spendere soldi reali per aumentare le proprie chance di vittoria. Come abbiamo già detto, l'aspetto morale ed economico dietro a questa iniziativa e i suoi risvolti legali (stiamo parlando di soldi veri e di concorsi) sono tutti da definire, come è da definire il genere di esperienza. Quello che vediamo è che il team di The Sandbox in questi mesi non ha solo portato avanti la parte economica (il passaggio da Ethereum a Polygon dovrebbe abbattere i costi fissi necessari per eseguire le diverse transazioni), ma anche quella ludica.
L'Alpha Season 2 di The Sandbox promette di mostrare un notevole passo in avanti rispetto al primo test di fine 2021. Il gioco è maturato sia sotto il profilo grafico che quello ludico, grazie a controlli più precisi ed esperienze più grandi, belle e colorate. La strada da fare, però, è ancora tanta, sia per avere tra le mani un vero e proprio videogioco e non solo un'esperienza, sia per creare un ambiente più sano, meno focalizzato sulla speculazione e più sul divertimento. The Sandbox si conferma, però, uno dei pionieri più credibili di questo nuovo modo di fare videogiochi, un modo che mescola gioco, economia e contaminazioni culturali varie. L'Alpha Season 2 è aperta a tutti senza nessun costo (se non l'apertura di un Wallet per le criptovalute), anche se solo i possessori dell'Alpha Pass possono provare a guadagnare qualcosa da questa esperienza.
CERTEZZE
- Il gioco è migliorato in questi mesi
- Tante nuove collaborazioni
- Sono gli albori di un progetto potenzialmente rivoluzionario
DUBBI
- Il modello play-to-earn è oggetto di speculazioni
- Il prezzo dei SAND è volatile
- Il gameplay è ancora debole