Riflessioni sull'E3
Devo ammettere di aver penato un po’ per trovare un titolo adatto alla nostra nuova rubrica: volevo essere brillante, e mi usciva fuori niente di più che un orrido “Modestamente me N’intendo”, volevo essere cool, aggressivo e alla moda e non riuscivo a pensare a niente che non fosse già stato pensato da altri, tipo “N-Gage”, “N-Line”, “N-Query”… Alla fine l’ispirazione è arrivata ascoltando un vecchio, delizioso CD, una compilation di rock alternativo dedicata ad X-Files: Songs in the Key of X. Ecco il titolo perfetto: esplicativo, esauriente senza voler andare a cercare stili forzatamente catchy e trendy, e allo stesso tempo gradevole, quasi poetico; lo leggi e sai subito cosa ti trovi davanti, e allo stesso tempo sei attratto, affascinato… Chissà se adattando questo titolo alle mie esigenze otterrò lo stesso effetto, mi son chiesto… Beh, io ci provo, poi mi fate sapere.
Cos’è Thoughts in the Key of N lo spieghiamo poco sopra, nel preambolo in corsivo: un semplice spazio che la redazione di Nintendo Gen si mette a disposizione per dire la propria, per estrinsecare in forma coerente e corretta l’ammasso di pensieri, a volte confusi, a volte anche contrastanti, che vivere nel mondo Nintendo crea nei nostri poveri inconsci. Dicono che faccia bene estrinsecare, gli americani ne vanno pazzi, e allora ci proviamo, magari poi saremo più felici e sereni con il mondo…
Primo volume, esaurite le presentazioni l’argomento è quasi d’obbligo: circa un mese fa si è tenuta a Los Angeles la più grande fiera dell’intrattenimento elettronico, l’Electronic Entertainment Expo. Per una settimana siamo stati letteralmente bombardati da centinaia e centinaia di notizie, informazioni, immagini, video, prove, conferenze, opinioni… Un ambiente fertile e splendidamente adatto alla nascita del primo Thoughts, quindi, senza ulteriori indugi, andiamo a incominciar…
Non è raro andare in giro per siti e per message boards ed imbattersi nell’opinione di chi è rimasto deluso dall’E3 di Nintendo. Per certi versi, non gli si può dar torto, bisogna stabilire per bene quali sono i requisiti per sbalordire alla fiera americana. Hype, sorpresa, potenza grafica del progetto, pubblicità, sono tutte caratteristiche che un gioco presentato all’E3 deve avere pompate al massimo per guadagnarsi una nomination agli E3 Awards, e un posto nella lista dei giochi più attesi di tutti i videogiocatori del mondo. Vogliamo dare un’occhiata alle nominations degli E3 Awards? Ci troviamo, e ben presenti, Half-Life 2, Halo 2, Fable, Resident Evil 4… Tutti titoli dalle potenzialità enormi, ma che sullo showfloor non erano neanche giocabili!
Dal canto suo Nintendo non ha presentato alcuna novità graficamente impressionante, ha presentato per l’ennesima volta un F-Zero ormai completo e in arrivo sugli scaffali, ha portato un MGS remake e neanche impressionante, e un paio di titoli creati attorno al linking GCN- GBA, incentrati puramente sulla giocabilità, dalla grafica per niente sfarzosa. Il moderno videogiocatore da message board e la moderna testata videoludica non possono permettersi di spingere più di tanto prodotti del genere.
E quindi, come confermato dalla lista completa dei vincitori agli E3 Awards, dove per Cubo non c’è neanche un titolo first party, Nintendo non ha vinto l’E3, e su questo possiamo essere tutti d’accordo. Ma il passaggio successivo, quello dal particolare della fiera all’universale del futuro del mercato videoludico, è un passaggio senza fondamento.
Andiamo a spulciare le edizioni precedenti della fiera, dal ’95 ad oggi: qualcuno si ricorda di un anno nel quale Nintendo non abbia “vinto” l’E3? Forse solo lo stesso ’95, e qualche anno fa quando a farla da padrona era l’asprissima battaglia tra Dreamcast e PlayStation 2; in tutti gli altri anni c’era il progetto first party definitivo, che fosse Mario 64, Ocarina of Time o Metroid Prime, e che permetteva alla Grande Enne di fare incetta di premi e splendide impressioni. Tutto molto bello, ma ha significato qualcosa per il mercato? La risposta è semplice ed irrevocabile: no.
Quest’anno, Nintendo ha scelto un’altra strada, una strada che consta di umiltà nell’ammettere i tanti errori commessi finora, di una lineup ampia, varia e completa, di rapporti con le terze parti finalmente degni di un hardware manufacturer e non più le sospettose, presuntuose concessioni di chi si sente di poter guardare tutti dall’alto in basso.
La premessa è doverosa: come la grande maggioranza di voi, quest’anno ho seguito l’E3 da casa, quindi qui non entra in gioco la qualità dei singoli giochi presentati, ma solo le loro potenzialità. D’altra parte, le esaurienti e dettagliate anteprime che potete trovare su Multiplayer parlano di un quadro assolutamente positivo, fatte due importanti eccezioni per Kirby’s Air Ride e per The Twin Snakes. E non parleremo di GameBoy Advance, console e mercato dalle problematiche diverse, che meritano un discorso a parte.
Allora, non c’è stata la sorpresa, non c’è stato il progetto fine-di-mondo in grado di sbalordire tutti e di portarsi a casa decine di riconoscimenti, ma come si fa a non rimanere intrigati di fronte ad una tale lineup? Ce n’è per tutti i gusti, dalle corse futuristiche a quelle fantastiche, c’è lo stealth game, l’FPS, action e adventure come se piovesse, ci sono finalmente gli RPG giapponesi, dai classici agli innovativi agli strambi, tutta una serie di saghe e giochi che con un’altra Nintendo sarebbero rimasti confinati al Giappone e i titoli dedicati a multiplayer e connettività, vera manna dal cielo per i giocatori più hardcore. E laddove non arriva la Grande Enne, ci pensano le terze parti, con alcuni grandi titoli in esclusiva, altri multipiattaforma; certamente di meno rispetto alle console concorrenti ma mai come quest’anno presenti allo stand Nintendo e spinti dalla stessa Grande Enne come fossero progetti first party. E tutto ciò, insieme ai singolari discorsi durante la preconferenza, ci spingerebbe a tracciare il quadro del presente e del futuro di una Nintendo certamente diversa rispetto al passato, ma questo, se vorrete, sarà argomento di un altro Thoughts.
Nel frattempo, noi ci accingiamo a concludere questo primo appuntamento con un po’ di considerazioni finali: cosa conta davvero per il giocatore che segue l’E3? Esaltarsi di fronte a progetti fantasmagorici o pregustare i titoli che giocherà nel prossimo futuro? Fatevi questa domanda, magari lasciate rispondere al vostro portafogli (il mio chiede già clemenza, ma io sarò irremovibile), e scoprite da soli se “perdere” l’E3 equivale ad un anno videoludico di mediocrità.
E non lasciatevi trarre in inganno dalle apparenze: se F-Zero fosse stato presentato per la prima volta a quest’E3 saremmo di fronte ad un quadro completamente diverso. E non mancheranno i grandi progetti futuri per GameCube: Mario 128, un nuovo Donkey Kong, un altro Zelda, il progetto Game Zero degli Zoonami, sono tutti in sviluppo; se non sono stati presentati, vuol dire che non erano pronti per lo show. Se fossero stati presentati sarebbe forse cambiato il nostro presente di videogiocatori, ma il nostro futuro? Ne dubito fortemente, sarebbe rimasto lo stesso, eccitante futuro che ci aspetta ora…
Una grossa pecca nell’E3 di Nintendo c’era: una compagnia votata all’innovazione, allo sviluppo del videogioco non può assumere un atteggiamento così di basso profilo sul fronte del gioco online. Anche questo, sempre se vorrete, sarà argomento di un prossimo volume: le cose pare si stiano muovendo, magari ci sarà data la possibilità di parlare dei progetti online di Nintendo senza aver prima affrontato il problema della loro mancanza…
Nel frattempo, fino alla prossima, buon gioco!
Fermiamoci un attimo a pensare: da cosa è costituito il mondo Nintendo? Tanti giochi, tante storie, tanti personaggi, tanti mondi, tanti momenti indimenticabili. Ma anche avvenimenti, episodi, notizie, in un continuo passaggio dal piano fantastico e virtuale delle nostre console a quello reale e concreto della realtà quotidiana.
Essere un fan, o semplicemente un osservatore del mondo Nintendo vuol dire essere ogni giorno stimolato da tanti input diversi, siano essi l’emozione di trovare un nuovo frammento di cuore in Zelda o l’annuncio di un nuovo gioco: e di fronte a tutto ciò la cosa che viene più naturale è parlare, dire la propria, prendere spunto da un episodio per poi spingersi, chissà, fino ai massimi sistemi…
E’ quello che faremo in Thoughts in the Key of N, niente di più e niente di meno che semplici, talvolta piccoli, talvolta più lunghi, editoriali, che ogni redattore di Nintendo Gen scriverà senza deadlines, senza criteri precisi, semplicemente quando è stimolato da un particolare pensiero e sente assolutamente il bisogno di estrinsecarlo in forma scritta. Questo sarà il suo spazio, uno spazio di pensieri a ruota libera, un flusso di coscienza che, speriamo, troverete sempre intelligente, interessante e, perché no, pungolo tra i pungoli per la mente che popolano il nostro pazzo, spensierato, bellissimo mondo Nintendo!