Sam Fisher is back
La breve demo è focalizzata su parte di una delle prime missioni del gioco, in cui Sam Fisher (il protagonista nonché nostra incarnazione poligonale) è sulle tracce del generale cinese Kong Feirong, sospettato di traffico illecito di materiale nucleare. Occorrerà dunque infiltrarsi nell’ambasciata cinese nei pressi di Myanmar ed eludere l’esigua sorveglianza per accedere al computer di Kong Feirong, al fine di scaricare prove a sufficienza per incastrare quest’ultimo. Per quanto Fisher sia il migliore a lavorare nell’ombra, di certo non manca un equipaggiamento di prim’ordine, che in questa demo consiste in: un visore termico ed uno a raggi infrarossi, un pistola dotata di silenziatore, un fucile militare Sc-20K ed un cavo ottico (utile per guardare attraverso le serrature). I controlli sono adattati realmente come meglio non si poteva, in quanto assimilabili dopo una breve sessione di gioco, e vedono sui quattro tasti frontali i comandi base, mentre ai quattro dorsali è affidata la gestione delle armi da fuoco. Con la croce direzionale è possibile selezionare il tipo di visore o l’arma che si vogliono adoperare; e gli stick analogici per guidare il personaggio e gestire la camera. Inoltre con L3/R3 sarà possibile riportare la camera alle spalle di Sam Fisher ed appoggiarsi a pareti per scorgere oltre di esse. Il gameplay rimane dunque invariato anche grazie alla ormai celeberrima barra di luce/ombra che segnala costantemente ed in tempo reale la visibilità di Fisher; nel corso di questa mini-missione si hanno pochi nemici da abbattere, ma sarà indispensabile giocare con la testa più che con l’istinto, in quanto la IA dei nemici è decisamente evoluta e buttarsi in mezzo alla mischia porterà solamente ad una scritta fastidiosa quanto brutale: Game Over. Sarà dunque necessario cercare i punti più “in ombra” ed usare al meglio il proprio equipaggiamento, decurtato per questa versione dimostrativa, per portare a termine con successo le missioni di questo Tom Clancy’s Splinter Cell.
Deep shadows and brilliant highlights
I dubbi riguardanti questa conversione puntavano il dito soprattutto sul lato tecnico, in quanto il gioco è stato concepito e sviluppato per Xbox, ed in considerazione del fatto che l’hardware Ps2 non digerisce facilmente le conversioni. Se a livello di struttura il gioco tiene fedelmente lo stesso appeal della versione targata Microsoft, sul lato tecnico “pecca” in più di una circostanza. Analizzando biecamente questa demo, il primo difetto a saltare all’occhio riguarda sicuramente il frame rate incostante e con qualche titubanza di troppo. Partendo proprio dall’inizio di questa demo, dove il nostro protagonista si trova all’esterno e nelle vicinanze dell’ambasciata, si noterà un passaggio dove costantemente il gioco mostra un tedioso “scattino” ogni qual volta si passi per quest’ultimo; errore questo sicuramente imputabile al fatto che la versione non è quella definitiva. Qualche maggore perplessità è dovuta ai cali di frames precedentemente citati; infatti il gioco si attesta sui 30 fps solo ed esclusivamente in situazioni in cui il carico per l’engine poligonale è piuttosto leggero, calando decisamente appena un nemico entra su schermo. Qui non è possibile apportare lo stesso discorso assolvendo la conversione con la scusante della versione ancora incompleta, anche se la speranza è che Ubi Soft riesca a rappezzare questo difetto in tempo per l’uscita, peraltro imminente. Anche le textures lasciano alquanto a desiderare, al di sotto in tutto e per tutto alla versione Xbox, essendo poco dettagliate e con dei colori piuttosto scialbi, così come la pulizia dell’immagine. Dunque solo dolori per l’utenza Sony? Calm down. Partire citando i difetti a volte è indispensabile per marcare maggiormente i pregi, che in questa versione sicuramente non mancano. La componente più importante per il gameplay di Splinter Cell è sicuramente il fattore luce-ombra, e qui si potrebbe tranquillamente fare una standing ovation a Ubi Soft, che ha portato sul monolite degli effetti di altissima qualità: vedere spiragli di luce che s’intrufolano attraverso ogni spiffero possibile, illuminando parte del corpo del protagonista e dei nemici, è una visione eccitante e riuscitissima. Buona anche la riproduzione del modello poligonale di Sam Fisher, dettagliato e dotato di buona parte delle animazioni che fecero impazzire l’utenza Microsoft; qualitativamente calano i personaggi secondari, sia per animazioni che per numero di poligoni di cui sono costituiti.
Cosa aspettarsi
Una conversione dalle grandi aspettative, forse eccessivamente esose se si tiene conto della differenza che intercorre fra l’hardware di sviluppo e quello Ps2. Sicuramente con qualche accorgimento mirato nei punti deboli del gioco si potrebbe pure pensare al miracolo, ma considerando l’uscita ravvicinata le perplessità sono grandi. Resta comunque una versione più che apprezzabile in virtù anche del fatto che si sta pur sempre parlando del gioco premiato in più di una sede come miglior titolo dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle. Uno dei migliori giochi del 2002 dunque sta per incontrare la console con la più vasta base installata, alla vostra immaginazione il compito di calcolarne le conseguenze.
Da qualche mese a questa parte uno dei giochi Xbox più acclamati dalle utenze degli altri sistemi è sicuramente Tom Clancy’s Splinter Cell, titolo questo che da solo ha sorretto e preso per mano il Natale ormai trascorso della macchina Microsoft, ovviamente con successo. Ora è finalmente arrivata a scadenza l’esclusiva temporale, e noi abbiamo avuto modo di provare una versione dimostrativa di ciò che andremo a giocare su PlayStation 2. Una piccola demo, tanto per assaporare quello che il titolo di punta di casa Ubi Soft avrà da offrire.