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TRON: Catalyst, abbiamo provato la nuova avventura dello studio di Thomas Was Alone

L'universo di TRON si confronta con lo stile dello studio di Thomas Was Alone e Volume per consegnarci un'avventura dal sapore inedito: abbiamo provato TRON: Catalyst.

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   25/04/2025
La protagonista di TRON: Catalyst

TRON: Catalyst segna il ritorno di una saga iconica, nata all'inizio degli anni '80 e capace di anticipare per molti versi quella che sarebbe stata l'evoluzione del medium videoludico, con la nascita della realtà virtuale e dei mondi digitali che negli ultimi anni alcune grandi aziende stanno cercando di creare.

Certo, si tratta di un'operazione peculiare: pur con il nuovo film TRON: Ares in arrivo nelle sale cinematografiche a ottobre, Disney ha voluto seguire un percorso diverso dal solito, affidando la licenza di questa proprietà intellettuale a Big Fan Games, un'etichetta di Devolver Digital nata appositamente per creare tie-in alternativi rispetto alla tradizione. Considerando poi che dello sviluppo del gioco si è occupato uno studio talentuoso e indipendente come Bithell Games, già autore di Thomas Was Alone e Volume, eravamo davvero curiosi di scoprire quali sarebbero stati i frutti di questa insolita commistione: in attesa dell'uscita prevista per il 17 giugno su PC e console, ci siamo fatti una prima impressione provando una versione del gioco in anteprima.

Trama e ambientazione

Forti degli eccellenti risultati ottenuti in termini di narrazione e atmosfera con la visual novel TRON: Identity, gli sviluppatori di Bithell Games hanno potuto realizzare questa nuova trasposizione dedicata all'universo di TRON partendo da basi già piuttosto solide e da uno stile grafico accattivante, che tuttavia in Catalyst viene declinato secondo le regole di una visuale isometrica.

È in questo contesto così particolare che si svolgono le vicende di Exo, un programma corriere che rimane coinvolta nell'esplosione di un pacco durante le sequenze iniziali della campagna e si ritrova confinata all'interno di una struttura, rendendosi però conto che quell'evento le ha consegnato il potere di controllare un glitch che azzera il loop, riavvolgendo di fatto il tempo.

In una maniera vagamente ispirata a ciò che si vede nel film Edge of Tomorrow, la protagonista di TRON: Catalyst può dunque affrontare diverse situazioni e sfide con la consapevolezza di poter tornare indietro, conservando la memoria e le esperienze acquisite al fine di poter progredire molto più rapidamente e porre le basi perché determinate situazioni si verifichino o meno.

Una delle bizzarre architetture del mondo di TRON: Catalyst
Una delle bizzarre architetture del mondo di TRON: Catalyst

Quando però uno dei signori digitali della rete Arq, Conn, si rende conto di cos'è successo, dà il via a una caccia spietata che vedrà Exo alla disperata ricerca di un modo per fuggire dalla metropoli virtuale che fa da sfondo all'avventura, puntando a raggiungere luoghi perduti e periferici a bordo della sua scattante moto-ciclo.

La demo e i suoi presupposti

Abbiamo avuto modo di provare una demo di TRON: Catalyst relativamente breve, ma sufficiente per fornirci un assaggio di quelli che sono i presupposti dell'avventura sviluppata da Bithell Games, le sue meccaniche principali e l'approccio alla narrazione, che avviene tramite dialoghi che è possibile gestire talvolta in maniera diretta, scegliendo la risposta da dare, oppure sequenze statiche in stile fumetto.

Uno dei personaggi e dei dialoghi di TRON: Catalyst, rigorosamente in inglese
Uno dei personaggi e dei dialoghi di TRON: Catalyst, rigorosamente in inglese

Purtroppo il gioco non possiede alcuna localizzazione in italiano e ciò costituisce inevitabilmente un limite rispetto all'immediatezza e al coinvolgimento che il racconto punta a stimolare, attraverso i suoi numerosissimi riferimenti alla lore di TRON e agli elementi narrativi che lo stesso studio di Mike Bithell ha creato per la trama del già citato TRON: Identity.

Nel momento in cui questo aspetto viene a mancare o passa in secondo piano, magari perché avete deciso di mandare avanti veloce determinati dialoghi, la struttura di gioco rivela forse un'eccessiva semplicità, legata al raggiungimento di determinati luoghi (indicati da un puntatore che talvolta viene nascosto da alcuni elementi dell'interfaccia) e all'interazione con specifici personaggi.

È possibile esplorare gli esterni di TRON: Catalyst a bordo del moto-ciclo
È possibile esplorare gli esterni di TRON: Catalyst a bordo del moto-ciclo

A fare da collante alla progressione del racconto troviamo un mix di azione ed esplorazione (eventualmente anche a bordo del moto-ciclo, che compare magicamente alla bisogna per coprire lunghe distanze) che tuttavia, quantomeno nell'ambito della demo, non lascia granché il segno. Il sistema di combattimento, in particolare, ci è sembrato un po' inconsistente e ripetitivo: si finisce per utilizzare sempre le stesse manovre, la resa degli impatti poteva essere migliore e, in generale, ci si diverte poco.

Tecnica e sensazioni

Sul piano puramente tecnico, TRON: Catalyst si presenta come un'esperienza minimale, che su PC offre di conseguenza ben poche regolazioni visive. Gli sviluppatori hanno giocato un po' con alcune tonalità di colore per costruire un minimo di varietà, ma il mondo digitale è quello che i fan della saga ben conoscono e non si presta a sostanziali variazioni sul tema, anzi.

I dialoghi di TRON: Catalyst consentono talvolta di dare risposte diverse
I dialoghi di TRON: Catalyst consentono talvolta di dare risposte diverse

Ben più interessante risulta essere la colonna sonora, rigorosamente elettronica, firmata da Dan Le Sac, che aveva già realizzato le musiche di TRON: Identity e ha dunque avuto l'opportunità di portare avanti il suo approccio, accompagnando in maniera puntuale ed efficace le diverse sequenze di una campagna che, ne siamo sicuri, ha senz'altro molti assi ancora da giocare, specie in merito all'impiego di determinati meccanismi.

La demo di TRON: Catalyst probabilmente non rende giustizia al gioco completo, che punta a miscelare determinate meccaniche (vedi il "riavvolgimento" del loop, qui solo accennato) con i suoi preponderanti elementi narrativi e chissà, magari anche a mettere sul tavolo sequenze action più interessanti di quelle che abbiamo avuto modo di provare, un po' troppo ripetitive e banali per ambire ad aggiungere davvero qualcosa all'esperienza.

CERTEZZE

  • Mondo e atmosfere molto ben rappresentati
  • Alcune meccaniche interessanti e dall'indubbio potenziale
  • Tanti riferimenti alla tradizione delle avventure dinamiche

DUBBI

  • Combattimenti ripetitivi e inconsistenti
  • Strutturalmente appare molto semplice
  • La mancanza dell'italiano può essere un problema