Editoriale
Di cosa parliamo quando parliamo di videogiochi? Questa è una domanda che dovremmo cominciare a porci, dal momento che il mezzo (video)ludico diviene sempre più spesso una piattaforma per affrontare, con un approccio diverso, tematiche fino ad ora mai sfiorate da mezzi diversi rispetto ai media tradizionali. E' il caso di PeaceMaker, un gioco realizzato da un gruppo di programmatori americani, palestinesi ed israeliani. Il vostro compito è quello di vestire i panni del presidente della Palestina o del primo ministro israeliano, nel tentativo di arrivare ad un accordo che porti la pace tra le due fazioni. Al di là del valore intrinseco del gioco, quello che dovremmo considerare è l'aspetto anche educativo di un titolo che consente di mettere giocatori magari molto giovani di fronte ad una tematica scottante e attuale, dando loro la possibilità di superare la partigianeria in favore di una visione più equilibrata e sopra le parti. Siamo naturalmente lontani da un approfondimento che consenta di comprendere situazioni estremamente complicate, ma questo è il compito al quale dovrebbero assolvere saggi e quotidiani, mentre i videogiochi potrebbero occupare un ruolo diverso e complementare. Il demo di PeaceMaker lo potete scaricare qui, ma prendetevi prima il tempo di considerare che il coraggio di affrontare un argomento controverso lo hanno avuto un team di sviluppatori indipendenti.
di Andrea Rubbini
Deluxe Pocmon
Sviluppatore: EMV Software
Tipo di distribuzione: Sharewhare
Sito di riferimento: Sito ufficiale dello sviluppatore - Sito ufficiale del gioco
Download del file: Il gioco è disponibile sia in versione PC che in versione MAC. Trovate entrambe sul Sito ufficiale del gioco
Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare
Di cloni di Pac-Man se ne sono visti a centinaia, se non migliaia. Ancora oggi il titolo originale continua a riproporsi sulle console di ultima generazione grazie ai vari servizi online (ad esempio Pac-Man: Championship Edition per Xbox 360), sulle console portatili con titoli completamente nuovi o sotto forma di spin-off (pensiamo a Pac-Pix per Nintendo DS, ad esempio) ma, soprattutto, è la scena indie PC ad essere ricchissima di cloni dalle alterne fortune. Uno dei migliori è probabilmente questo Deluxe Pocmon realizzato da Edgar M. Vidal, autore di quattro giochi di cui gli ultimi due sono cloni dei primi due che aveva sviluppato per Amiga (del suo Warblade, clone di Deluxe Galaga che era a sua volta un clone di Galaga vi abbiamo già parlato in un precedente Underground).
Ora, lo schema di gioco non ve lo sto neanche a spiegare, perché se non sapete come funziona Pac-Man potete anche darvi all’uncinetto spinto, come hanno fatto molti divi americani e come ha fatto il Rubbini, che probabilmente aprirà un negozio di biancheria intima fatta a mano. Si è specializzato in tanga maschili. Per il resto, cos’ha di speciale questo gioco?
se non sapete come funziona Pac-Man potete anche darvi all’uncinetto spinto
Deluxe Pocmon
All’apparenza nulla, solo che è realizzato dannatamente bene. I livelli sono tanti (un centinaio), ma molti di più sono i bonus ed i segreti scopribili. Il poco prolifico Vidal, sempre attento a riempire di feature i suoi giochi, ama curare i dettagli e sviluppa costantemente i suoi lavori, fornendo un ampio supporto anche dopo il rilascio, partendo dai feedback degli utenti. È per questo che riesce a creare sempre dei piccoli capolavori di giocabilità (i suoi giochi shareware per Amiga sono finiti nella top 100 dei videogiochi usciti per quel computer, posizionandosi sopra a moltissimi titoli più blasonati). Peccato per il mediocre lavoro svolto a livello di restyling grafico, lavoro che con Warblade gli era riuscito molto meglio. Ovviamente ve lo raccomandiamo, soprattutto se state cercando un Pac-Man degno dell’originale.
Deluxe Pocmon
di Simone Tagliaferri
Guxt
Sviluppatore: Pixel
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Il sito ufficiale del gioco
Download del file: Link
Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare
Guxt è uno sparatutto verticale dallo stile visivo molto particolare. Il suo autore, Pixel, è un amante della pixel art e delle vecchie console portatili. Chi segue questa rubrica avrà sicuramente letto del suo Cave Story, probabilmente il più bel platform freeware mai prodotto, che oltretutto sta per godere anche di una versione commerciale. Ecco, cambiando genere non è cambiato il modo romantico di Pixel di approcciarsi ai videogiochi; ma lì dove Cave Story era un capolavoro di giocabilità ispirato ai platform delle console a 8 bit, con una grafica semplice ma ottimamente caratterizzata e con una storia travolgente, Guxt sembra essere un tributo al Gameboy Color.
il pensiero che sta dietro al gioco è del tutto contemporaneo e non mancano le armi extra e i segreti
Guxt
Sono otto, infatti, i colori su schermo e gli sprite, così come gli scenari, ricordano moltissimo alcuni sparatutto dell’epoca classica, sia al livello di design che di schemi di movimento, ovvero un'epoca di nemici che non sparavano ondate di colpi a forma di fiori, ma seguivano schemi rigidi e pensati per rendere dura la vita del giocatore senza, però, arrivare a frustrarlo (chi ha giocato ad Ikaruga sa cosa voglio dire). Ovviamente il pensiero che sta dietro al gioco è del tutto contemporaneo e non mancano le armi extra e i segreti ben nascosti, come, ad esempio, un intero livello extra.
Nel ruolo di un pilota spaziale dovremo farci largo tra ondate di agguerriti nemici eliminando i boss alla fine dei vari livelli. Come ai bei tempi bisognerà studiare i vari stage per capire come approcciare le diverse situazioni (non è richiesta la laurea, non vi preoccupate) e non basterà premere furiosamente il pulsante di fuoco per arrivare alla fine. Insomma, un altro grande gioco da uno dei più accreditati sviluppatori indie che non mancherà di appassionarvi. Non è al livello di Cave Story, ma è comunque ottimo.
Guxt
di Simone Tagliaferri
MineBot Arena
Sviluppatore: Zauron
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Sito Ufficiale
Download del file: Link
Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare
MineBot Arena è un gioco di abilità che ricorda alcuni classici per C64 in quanto ad immediatezza e coinvolgimento. Nei panni di un bot, controllato tramite il mouse, bisogna riuscire a ripulire i livelli a colpi di mine/trappole da piazzare per distruggere i nemici. Contemporaneamente bisogna evitare di essere colpiti e distrutti. Oltre alle mine, il nostro bot può lanciare palle di fuoco e può rilasciare un’aura di energia di grande potenza. il I primi livelli scorrono tranquilli, ma sono i successivi che riservano le sorprese maggiori e che richiedono dei riflessi fulminei per essere domati e superati.
ci si trova a giocarlo con la faccia attaccata allo schermo, imprecando per ogni colpo ricevuto
MineBot Arena
In nostro aiuto ci sono dei bonus, acquistabili in un negozio posto tra un livello e l’altro, che consentono di aumentare la potenza delle mine, di aumentare il raggio dell’esplosione dell’aura, di poter piazzare più mine e di ricaricarle più velocemente. Gli avversari da distruggere sono molto differenti tra loro: si va dai semplici missili telecomandati, passando per delle sfere di energia dotate di lame immuni alle mine, arrivando a strani robot veloci e letali che non lasciano scampo.
Se cercate un gioco veloce, dinamico che lascia senza fiato, MineBot Arena è quello che fa per voi. Alla prima partita non sembra un granché, ma già alla seconda ci si trova a giocarlo con la faccia attaccata allo schermo, imprecando per ogni colpo ricevuto. Una droga imperdibile. A riprova della bontà di questo gioco, va menzionata la piccola comunità online che gli si è formata intorno e che potete raggiungere dal sito ufficiale.
MineBot Arena
di Simone Tagliaferri
And Yet It Moves
Sviluppatore: Autori vari
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Sito Ufficiale
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Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare
Se non è la montagna a venire verso di voi, anziché fare come il profeta, potete sempre ruotare lo schermo e trasformare la salita in una discesa. A questo punto il dubbio che io abbia perso l’ultimo barlume di ragione sarebbe pure legittimo, se non fosse che sto parlando proprio di And Yet It Moves, un titolo che vive di un approccio nuovo ad un genere dagli schemi obsoleti. Il vostro scopo é molto semplice e si riduce al raggiungere la porzione seguente dei livelli (due per la precisione). Quello però che rende l’esperienza un’intrigante escursione tra le piattaforme, è proprio la possibilità già menzionata di ruotare lo schermo di gioco attorno al personaggio: dovrete modificare in tempo reale l’assetto del paesaggio e riuscire a superare così gli ostacoli, anche se nella realtà dei fatti si rivela molto più complicato che sulla carta.
And Yet It Moves è un titolo che vive di un approccio nuovo ad un genere dagli schemi obsoleti
And Yet It Moves
A proposito di cellulosa vale la pena di spendere due parole sugli schemi di gioco, realizzati come sfondi sovrapposti su piani diversi, simili ad un materiale che ricorda il cartoncino colorato. I difetti principali di And Yet It Moves sono altri, come i numerosi bug e l’impossibilità di sapere con certezza se state proseguendo nella direzione giusta, finendo il più delle volte a ripercorrere la medesima strada. Nonostante tutto comunque, un gameplay brillante e un tocco di stile lo rendono appetibile per chiunque abbia voglia di volgere lo sguardo verso orizzonti diversi dai soliti.
And Yet It Moves
di Andrea Rubbini
R
Sviluppatore: Michal Marcinkowski
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Sito Ufficiale, navigate la colonna di link sulla sinistra, R è l'ultimo della lista
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Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare
R non è il genere di nome che si presta per aprire una frase in italiano, ma la stravaganza del gioco consente anche questa introduzione poco ortodossa. L’idea che stiamo rubando spazio all’articolo vero e proprio perché a corto di contenuto non è del tutto infondata, ma davvero R lascia spaesati e proprio per come inizia. La presentazione è pretestuosa, i primi livelli sembrano un omaggio poco riuscito all’epoca pre-moderna dei videogiochi, ma con pazienza e fede (dote innata del redattore, che spera sempre le cose vadano meglio nel livello successivo), scopriamo che questo R si pone ben oltre le nostre scarse aspettative della prima ora. Con l’avanzare del gioco si moltiplicano infatti le trovate e il gameplay passa dallo stealth al mini-gioco, tra bizzarrie di vario genere.
R si pone ben oltre le nostre scarse aspettative della prima ora
R
Anche se lo stesso programmatore ci mette al corrente che R può essere portato a termine nella sua interezza, non si può far finta di non vedere che spesso qualche elemento manca all’appello. E’ inoltre vero che l’aspetto grafico si mantiene a malapena sulla soglia della sufficineza, nonostante le animazioni siano divertenti e l’atmosfera da vecchio classico non manchi mai di affascinare. Il nostro consiglio è dunque quello di provarlo almeno fino al quarto livello, perché da lì in poi sarete presi dal ritmo del gioco, che si fa piu sostenuto col procedere della “storia” (e le virgolette non sono un florilegio grafico).
R
di Andrea Rubbini
The Battle for Wesnoth
Sviluppatore: David White
Tipo di distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Sito Ufficiale
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Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare
Quando si parla di giochi strategici su PC, se non ci sono i nazisti, allora ci sono i non-morti. Questo paradigma insuperabile della lotta ragionata vale anche per The Battle for Wesnoth e di fatti nel primo livello dobbiamo fare la pelle ad un mago che resuscita i morti. Non si capisce poi perché i morti escano dalle tombe con in mano le armi per combattere, ma la sospensione dell’incredulità vale nei videogiochi ancor più che nei film. Detto altrimenti, chi se ne frega, c’è ben altro da considerare, come per esempio che da uno strategico a turni con una mappa esagonale può venire fuori anche qualcosa di molto originale.
il download è raccomandato a chiunque
The Battle for Wesnoth
Quello che ha attirato maggiormente la nostra attenzione è la fase di combattimento, durante la quale le unità si affrontano in simultanea, calcolando il danno sulla base di un sistema di attacchi e di specifici contrattacchi associati ad essi. In questo modo siete costretti a ponderare attentamente la scelta delle armi da usare ed il tipo di attacco in base alle caratteristiche delle unità che si fronteggiano. La gamma bellica delle tattiche di offesa è inoltre vasta e articolata, e va moltipicata per un ampio assortimento di unità, tutte con qualità uniche e determinate abilità speciali. I pregi non si esauriscono comunque qui, perché oltre ad un intrigante sistema di crescita delle armate, basato sull’esperienza, The Battle for Wesnoth si riveste di una grafica strepitosa, curata in ogni dettaglio e molto, molto accattivante. La possibilità di giocare online contro altri giocatori o di scaricare nuove campagne per le sfide solitarie è solo il valore aggiunto finale che fa sollevare questo titolo verso i vertici del genere. A questo punto rammentarvi che non costa nulla dovrebbe essere superfluo, perché il download è raccomandato a chiunque.
The Battle for Wesnoth
di Andrea Rubbini
Avvertenze
Considerata la particolare natura di questa rubrica il voto assume un significato diverso rispetto a quello tradizionale: ogni mese saranno infatti proposti titoli considerati di per sé più che meritevoli. Per questo motivo il punteggio da 1 a 5 non rappresenta una scala di valore che parte dalla mediocrità più assoluta per giungere alll'eccellenza, perché ogni gioco trattato si pone già una spanna sopra la media. Si tratta invece di rendere conto di quel valore aggiunto che gli sviluppatori sono riusciti a infondere nella loro opera e fornisce al lettore uno strumento aggiuntivo per approfondire la valutazione. Per tutti i numeri precedenti della rubrica, seguite questo link.