I survival sono giochi subdoli: il loro loop sembra lento e tedioso inizialmente, ma il curioso mix di raccolta materiali e lotta per la sopravvivenza ci mette davvero poco a diventare una routine capace d'incollare per ore un giocatore allo schermo. Certo, questo accade prevalentemente in esponenti di qualità del genere, di norma sandbox straordinariamente flessibili o semplicemente in grado di distinguersi dalla massa per via di qualche caratteristica unica, eppure l'elemento "droga" è parte integrante quasi di ogni gioco di questa tipologia ed è plausibilmente per questo che a oggi i loro utenti potenziali sono milioni
Ovviamente, in un campo sempre più popolare e adattabile con facilità all'online, la concorrenza non manca e spiccare richiede non solo buone competenze tecniche, ma anche una discreta dose di creatività. Gli Stunlock Studios - team attivo ormai da parecchi anni - hanno quindi optato per dare un tono marcatamente più dark al loro nuovo pargolo: lo hanno chiamato V Rising e hanno deciso di mettere i giocatori nei panni di spietati vampiri desiderosi di ristabilire il loro dominio sull'intera razza umana.
La revisione del survival in chiave "vampiresca" è indubbiamente un punto di partenza interessante, tuttavia gli Stunlock non si sono limitati a questo... parliamo pur sempre del team che creò Battlerite e Bloodline Champions - competenti, ma sfortunati titoli competitivi in rete con visuale dall'alto - e dunque di un gruppo di specialisti nelle meccaniche di combattimento con decenni di pratica alle spalle. V Rising quindi non si limita a proporre una marginale variazione del loop classico dei survival e mette in campo sistemi nettamente più rifiniti della media quando si tratta di scontri e progressione. Il tutto, ovviamente, da giocare con una comoda visuale a volo d'uccello.
Abbiamo provato la beta di V Rising per qualche giorno e oggi siamo pronti a offrirvi la nostra analisi preliminare.
Ci riprendiamo tutto quello che era di Dracula
V Rising parte, come buona parte dei giochi del suo genere, con un tutorial abbastanza striminzito: un mix di obiettivi che portano il giocatore a sperimentare col sistema di crafting, lo spingono a costruire un primo rifugio e gli insegnano lentamente a recuperare le risorse fondamentali per completare tutti i primi passi. Superato il cimitero introduttivo, verrete subito abbandonati in una grossa mappa ricca di vegetazione e avamposti di vario tipo, normalmente popolati da umani o bestie varie pronti ad attaccarvi a vista. E, lasciatevelo dire, tutta questa aggressività è quanto mai giustificata: in quanto vampiro, il vostro alter ego è un predatore incredibilmente potente, in grado di brutalizzare pressoché chiunque e di succhiare il sangue dei suoi nemici per poi sfruttarlo in vari modi (principalmente curarsi), tanto che la sua natura di assassino è legata a doppio filo alla progressione del gioco.
Diversamente da buona parte degli altri survival, che sono prevalentemente esplorativi, in V Rising l'avanzamento e il vostro equipaggiamento vanno di pari passo con quante creature viventi (o non morte) decidete di sterminare. Il vostro quartier generale e tutti i "banchi da lavoro" infatti vengono attivati da un nucleo che consuma le essenze vitali, e oltre a ciò il titolo presenta anche dei boss in modo simile al popolare Valheim, che vanno gradualmente trovati ed eliminati per sbloccare ulteriori strumenti, o poteri mistici equipaggiabili a piacere (per un massimo di due poteri attivi per volta, in aggiunta a una abilità ultimate, a una schivata e a una tecnica dell'arma).
E no, se ve lo state chiedendo, questi boss sono troppo utili per venir ritenuti facoltativi. Il vostro obiettivo primario in V Rising infatti è la costruzione di un maestoso castello gotico - invero piuttosto intuitivo da mettere in piedi, almeno se si punta alla semplicità - e per avere a disposizione facilmente molti dei materiali necessari alla creazione di ogni cosa avrete spesso proprio bisogno dei banchi da produzione sbloccabili uccidendo questo o quell'altro avversario élite.
Non bastasse, alcuni di questi boss offrono anche forme alternative, come una trasformazione in ratto o in lupo, con quest'ultima importantissima per muoversi rapidamente per la mappa nelle prime fasi (ove non si hanno cavalcature a disposizione).
Ne resterà soltanto uno. Quello coi canini più affilati.
Questa formula obbliga a spostarsi costantemente, guidati da un comodo altare del sangue ove è possibile selezionare gli obiettivi, e funziona alla grande per via di un sistema di combattimento semplice, ma ben congegnato, preso di peso dai precedenti giochi della casa. I vampiri che popolano ogni server (massimo 40, sembrerebbe) hanno pur sempre a disposizione proiettili magici, mine velenose, schivate con cloni esplosivi e tutta una serie di altre abilità divise per elementi, che ricordano da vicino i poteri visti in Battlerite. Quasi ogni magia è da direzionare manualmente o presenta un'area precisa, e molte sono utili barriere difensive o abilità in grado di stordire temporaneamente i nemici, ordinaria amministrazione di qualunque titolo arena competitivo, insomma.
Questo mix di possibilità è correlato ai boss, certo, visti i loro set di mosse complessi e la generale pericolosità degli stessi, ma anche nel fatto che il gioco contiene dei server PVP, dove i vampiri possono riunirsi in clan o cercare di sterminarsi a vicenda, con tanto di possibilità di distruggere o conquistare i castelli altrui (a patto di costruire costose chiavi mistiche) e di derubare di tutto l'inventario chiunque venga ucciso. Insomma, già nei server PVE V Rising tende a essere un survival marcatamente più teso e competitivo della norma, dove può capitare di competere per l'eliminazione di un boss di zona specifico prima del prossimo respawn, ma in mancanza di regole di non aggressione le cose si fanno davvero caotiche e brutali, per il godimento di chi adora la competizione costante. La strada scelta per lo sviluppo dei vampiri e per il combattimento sopra descritta, peraltro, rende il tutto marcatamente più spassoso e solido rispetto alla stragrande maggioranza della concorrenza, elemento davvero non sottovalutabile sul lungo periodo.
Difficile dire se tutto funzionerà in maniera impeccabile al lancio, ma dobbiamo ammettere di essere rimasti impressionati dalla solidità della beta. Il crafting del gioco è già ricchissimo, i boss ci hanno stupito con la loro varietà, i poteri disponibili sono variegati e bilanciati degnamente, e in generale V Rising ci sembra aver ben pochi punti deboli per un appassionato di questa tipologia di giochi. A voler cercare il pelo nell'uovo, abbiamo notato alcune impennate della difficoltà in certi momenti (prevalentemente tra il livello 30 e 36), un ciclo giorno notte fin troppo rapido (a dir poco fastidioso se si considera che di giorno il sole può danneggiarvi se non vi muovete nelle ombre) e una gestione un po' povera dei teletrasporti sparsi per la mappa (rari e inutilizzabili se si trasportano materiali). Nel complesso, però, gli Stunlock sembrano avere per le mani un potenziale vincitore. Chissà se riusciranno anche a conquistare una community nutrita e appassionata.
V Rising ci ha impressionato, distinguendosi in un genere già saturo grazie a una maggiore enfasi sul combattimento, a server PVP ricchi di potenziale per chi ama la competizione, e a una solidità generale già più che degna di lode durante la beta. Considerando la concorrenza è difficile dire al momento se possa conquistarsi realmente una community degna, ma ci sono indubbiamente basi granitiche se si fa un paragone con buona parte della concorrenza.
CERTEZZE
- Gran varietà di abilità e combattimenti ben più rifiniti della media
- PVP brutale e ricco di potenziale
- Progressione ben gestita e crafting ricchissimo
DUBBI
- I teletrasporti nella mappa potevano tranquillamente essere più numerosi
- Alcune fasi della progressione sono marcatamente più ripide di altre