Si è discusso a lungo del perchè Riot Games fosse così timorosa nel portare Valorant su console. Si tratta, infatti, di uno sparatutto tattico cinque contro cinque che nasce nel solco di sua maestà Counter-Strike, già arrivato su PlayStation 3 e Xbox 360 con la versione Global Offensive. Tutto questo senza considerare Rainbow Six: Siege, altro esponente del genere che ha ottenuto sulle piattaforme di Sony e Microsoft un enorme successo. Eppure Riot Games ci ha impiegato anni prima di portare su Xbox Serie X/S e PlayStation 5 il suo shooter tattico. Per fortuna lo ha fatto adattandolo meravigliosamente alle peculiarità di queste piattaforme.
Le prime partite ci sono servite per orientarci; dopo due settimane abbiamo preso confidenza con la fauna di giocatori che hanno popolato la closed beta a partire dal 12 giugno. Il resto delle settimane ci è servito per provare i vari Agenti, testare la qualità dei server e dei comandi su pad e, diamine, è una delle cose migliori che potete giocare attualmente su console. Vi raccontiamo tutti i dettagli della nostra prova di Valorant su PlayStation 5 in questo articolo.
Informazioni generali
Per brevità non ci dilungheremo su cosa sia Valorant e come si gioca; vi basti sapere che parliamo di uno sparatutto tattico di squadra, cinque giocatori contro cinque. L'obiettivo è, a seconda che giochiate in attacco o difesa, posizionare un esplosivo in zone specifiche della mappa e proteggerlo o fermare la squadra avversaria dall'azione di piazzamento, in gergo plant della spike. Ogni giocatore sceglie un Agente, unico per abilità attive e passive, che può essere racchiuso in una di queste quattro macro categorie: Assassino, Stratega, Guardiano e Demolitore.
Le informazioni più importanti da conoscere prima di avviare la beta sono quelle relative alle particolarità della versione console. Il gioco, come su PC, è free to play, con la possibilità di pagare il pacchetto del pass stagionale per accedere a contenuti cosmetici da collezione. Ci sono un numero limitato di Agenti disponibili gratuitamente, ma si può sempre spendere valuta reale per comprarne altri. Se siete però possessori di un abbonamento PlayStation Plus o Xbox Game Pass è possibile collegarli al vostro profilo Riot e beneficiare dei bonus aggiuntivi.
Se avete già un account Riot e loggate con quello nel client console tutti i vostri acquisti saranno disponibili anche su PlayStation o Xbox. Il gioco, infine, non è cross-platform tra PC e console e si può giocare con mouse e tastiera solo su PC.
Tutorial e comandi
Il primo approccio che si ha all'avvio di Valorant Console è con un tutorial obbligatorio che spiega al giocatore le condizioni di vittoria dei match e lo introduce all'interfaccia comandi. Riot ha pensato a due mappature: una suggerita per chi gioca già ad altri sparatutto e che riprende uno schema già ampiamente usato dei tasti, e uno pensato per chi non ha dimestichezza con gli sparatutto console e inizia con Valorant.
Noi abbiamo testato entrambi, trovandoci molto bene con la prima soluzione, ma riusciamo a vedere la comodità anche della seconda. Nello specifico cambiano i tasti assegnati alle abilità, che per gli Agenti di Valorant sono sempre quattro. Con la mappatura comandi tradizionale, uno si sovrappone per forza all'utilizzo del mirino di precisione ed è quindi poco intuitiva. Per tranquillizzarvi vi possiamo dire che ci si abitua molto in fretta e che, nella peggiore delle ipotesi, lo schema comandi è completamente configurabile.
L'interfaccia grafica è ottimizzata in modo splendido, con l'aggiunta di un'icona assai gradita, posizionata nella porzione inferiore dello schermo, sulla destra delle icone abilità. Si tratta di una sagoma stilizzata che informa il giocatore della sua posizione, in piedi o accovacciato, e che proietta tutt'intorno un'onda sonora quando si corre e si emettono rumori. Questo è stato un modo molto efficace di compensare la presenza del tasto "cammina", che si somma ad una modalità di mira ibrida, tra la presenza del crossair libero, denominata "base" e il mirino di precisione dell'arma imbracciata.
La modalità "concentrazione" è quindi una visuale intermedia che funziona principalmente con i fucili d'assalto che permette di zoomare con un po' più di cura, rallentare la velocità del puntatore e camminare senza emettere rumori. Si entra e esce mantenendo la pressione dell'apposito tasto mentre il mirino tradizionale deve essere attivato e disattivato. Questo è forse il compromesso definitivo che accontenta tutti e mette l'azione di uno shooter tattico nelle mani dei giocatori console.
Feedback e match online
Ogni sparatutto ha il suo sistema di compensazione agli errori di tiro, e anche Valorant non fa eccezione. Trattandosi di uno sparatutto tattico non esiste una modalità di mira assistita: il tutorial mette fin da subito le cose in chiaro, spiegando criteri di rinculo e messa a segno del colpo. L'unico aiuto che il gioco concede è un leggero rallentamento della visuale quando si è senza mirini attivi e si incrocia un nemico.
È qualcosa di impercettibile durante la partita, ma per un occhio allenato e con buoni riflessi sono quelle frazioni di secondo che fanno la differenza. Sempre parlando di mira, abbiamo davvero apprezzato il mantenimento della modalità di personalizzazione del crosshair e per chi volesse divertirsi suggeriamo di visitare questo sito e sperimentare un po'.
Nonostante il notevole lavoro fatto da Riot Games il punto debole dell'esperienza rimane la comunicazione, ma non per incompetenza dello sviluppatore. Ad oggi, Apex Legends è il miglior sparatutto online giocabile senza chat vocale attiva, per merito della ruota delle comunicazioni e segnalazione degli obiettivi davvero eccezionale. Valorant si avvicina molto all'esperienza di Apex, ma un battle royale con mappa aperta non ha le esigenze comunicative che comporta uno shooter tattico 5v5. Se volete solo farvi qualche partitella potete zittire tutto e usare il sistema di comunicazione integrato, ma se volete un'esperienza più completa e volete giocare in competitivo allora vi tocca parlare con altri esseri umani, e questo vale tanto su PC quanto su console.
In Valorant però, laddove non arriva la tattica, si può compensare con un pizzico di follia e sperimentazione. Ciò che ha sempre differenziato lo shooter Riot dal più tradizionale Counter-Strike è la varietà e sinergia delle abilità degli Agenti in squadra. E nonostante abbiamo vissuto diversi anni sulla versione PC di Valorant, alcune giocate viste nelle nostre partite su PlayStation 5, per intuizione e creatività dei giocatori, hanno dimostrato che il pubblico console ha già assimilato le meccaniche di gioco. Abbiamo visto cecchinate (lecite e probabili, non da cheater) di una pulizia inaudita, usare i muri di Sage in modo bizzarro, ma efficace, e Jett librarsi in aria con una scioltezza talvolta mai vista in una partita su Personal Computer.
Il porting di Valorant Console è così ben fatto che quasi non ci si crede. Tutto funziona a regola d'arte e quello che abbiamo avuto è solo un assaggio in fase di aggiornamento. La cura riposta nel portare l'esperienza di mira e shooting su console è invidiabile, avvicinandosi molto alla piacevolezza dell'originale su PC pur riuscendo a dire la sua su console. Rimane l'annoso problema legato alla comunicazione tra giocatori, più legato però alla tipologia di gioco in sé che non al lavoro fatto dagli sviluppatori. Attualmente la beta di Valorant su console, se vi interessa il genere, è davvero la cosa da giocare in questa estate videoludica.
CERTEZZE
- Comandi e menù tradotti splendidamente
- Compromessi validi per la mira
DUBBI
- C'è sempre bisogno di un po' di comunicazione in più