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Viaggiando nella singolarità

Al GamesCom di Colonia abbiamo finalmente giocato con Singularity!

PROVATO di La Redazione   —   22/08/2009
Singularity
Singularity
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Versione testata: Xbox 360
Singularity era atteso per il prossimo Ottobre e, in un anno molto prolifico per lo sviluppatore Raven, dopo Wolverine e l'imminente Wolfenstein, avrebbe dovuto esserne il titolo di punta, visto che si tratta del primo IP originale sviluppato in anni. Per avere il tempo di mettere insieme tutti gli elementi di un gioco che è più complesso della media degli fps, però, Activision ha concesso al team del tempo ulteriore e quindi Singularity non arriverà sugli scaffali dei negozi sino al prossimo anno, ma qui al GamesCom di Colonia abbiamo potuto finalmente giocare pad alla mano e assaggiare la sensazione che si prova a far invecchiare e ringiovanire le cellule che compongono oggetti e soldati.

A vederlo, Singularity sembra un gioco del tutto completo. L'Unreal Engine è implementato senza problemi di frame rate e con risultati, anche grazie a texture molto definite e ad un uso d'effetti tutt'altro che banale, che riescono a differenziarlo dai giochi che fanno uso del motore sviluppato da Epic con un indiscriminato utilizzo di Normal Mapping. Insomma, il risultato è ottimo da vedere e riesce a rendere perfettamente la sensazione di trovarsi su un'isola in Russia in cui un incidente, durante alcuni esperimenti, ha causato un crepa temporale attraverso la quale creature aliene spietate hanno invaso la zona e che genera delle onde che riportano l'area agli anni '50 quando l'incidente è avvenuto.
La risposta dei comandi è molto buona, ma da una casa come Raven era difficile aspettarsi qualcosa di diverso, così come la sensazione di potere che si scatena quando, premendo i grilletti RB e LB, si decide se far invecchiare o ringiovanire l'elemento puntato col mirino. Un indicatore, che appare ogni volta che si cambia l'oggetto o il nemico inquadrato, ci dice se sia possibile invecchiarlo, ringiovanirlo o tutte e due le cose, e prendere dimestichezza con queste possibilità sarà probabilmente l'aspetto che richiederà più tempo nelle prime fasi di gioco. Così come il riuscire a usare in tempi brevi tutte le possibilità offerte dal guanto indossato dal protagonista (tutti i dettagli nell'articolo subito sotto), che gli permette di attirare a sé gli oggetti, ringiovanirli e invecchiarli, e poi rilanciarli contro i nemici per ottenere effetti devastanti. Spettacolare, tra l'altro, la magnum caricata con l'E99, l'elemento che permette di interagire con il tempo, e che se usata mentre si zooma con il grilletto sinistro, attiva una visuale dietro la pallottola che permette di guidarne la traiettoria realizzando degli headshot davvero spettacolari.
Insomma, la strada di Singularity si è allungata, ma sembra in discesa e non vediamo l'ora di avere più tempo per poter giocare con le cellule di mostri, soldati e barili di cherosene.

E3 2009

Aggiornamento per Singularity qui all'E3 2009, dove abbiamo assistito ad una dimostrazione a porte chiuse, in attesa di poter finalmente provare con mano il gioco. In una saletta nella parte centrale dello stand Activision, ci siamo preparati a rivivere brani di un'avventura dove il tempo è un concetto assolutamente relativo. Il codice continua a migliorare in fluidità e impatto grafico con i soliti pregi tipici dell'Unreal Engine 3 che gli permettono di visualizzare ambienti molto dettagliati e arricchiti da texture molto definite. Sono migliorate anche le luci, cosa che ha permesso al team di rendere ancora più concreta la sensazione di un posto completamente abbandonato, sospeso tra la nostra dimensione e quella atemporale in cui è rimasta intrappolata l'isola e uno scienziato tra quelli incaricati di condurre gli esperimenti dei russi negli anni '50 e che ora farà di tutto per aiutarci.

Viaggiando nella singolarità

Compatibilmente col fatto che i suoi scopi sono diversi da quelli del protagonista di Singularity, che vuole solo scappare dall'isola e salvare la pelle.
La demo si è focalizzata su due aspetti, il primo dei quali è quella che Raven, la software house che sviluppa il gioco, chiama Chrono Light e che puntata sul fondale è in grado di rivelare scritte e oggetti che non si trovano più nel nostro piano temporale o che ancora devono venire in essere, nei momenti in cui l'eroe si trova catapultato indietro nel tempo a causa delle onde energetiche che sconvolgono il continuum temporale dell'isola.
L'altro erano i poteri del guanto che gli consentono di intervenire in battaglia per fermare i proiettili lanciati da bazooka per rimandarli al mittente e una speciale arma con cui è possibile sparare colpi pilotabili, con la visuale che si stringe sulla pallottola in modo da poter seguire la traiettoria fino al raggiungimento del bersaglio con esiti davvero spettacolari.
Come detto, a questo punto non resta che giocare a Singularity per riuscire a provare in prima persona i poteri che la Time Manipulation Device, il guanto che consente di far invecchiare e ringiovanire oggetti e esseri umani nel gioco, conferisce al giocatore. Solo allora sapremo se un gioco che all'aspetto sembra così spettacolare e divertente, sarà in grado di confermarsi tale, pad alla mano. In attesa della prova del fuoco, vi rimandiamo all'intervista qui sotto e a questa Anteprima per scoprire tutti i dettagli!

A spasso nel tempo

Singularity non è uno sparatutto qualsiasi e la sua trama ne è la prova. Il personaggio principale è un pilota americano impegnato a effettuare una missione di ricognizione su un'isola apparsa dal nulla quando un'avaria del caccia lo obbliga ad eiettarsi. Una volta a terra si trova a esplorare una vera e propria base militare sovietica ormai abbandonata a sè stessa. Su questo lembo di terra appartenente alla penisola del Kamchatka (sì, proprio lei) i russi costruirono la base per dedicarsi alla sperimentazione del nucleare verso la metà degli anni '50. Un'esplosione fece sparire però nel nulla l'intera isola. Molti scienziati conclusero che l'esplosione dovesse averla disintegrata, ma non è stato così. L'isola, infatti, è rimasta sospesa in un continuo spazio-temporale fino a oggi quando, tutta d'un tratto è riapparsa scatenando numerosi allarmi su entrambe le coste dell'oceano pacifico. Una volta precipitato il pilota si avventurerà per la base alla ricerca di una soluzione al mistero e di un modo per tornare a casa. Fin qui tutto abbastanza "normale", se non che il pilota dispone di un guanto molto particolare, capace di far tornare indietro nel tempo gli oggetti. Questo si dimostra molto utile nel caso in cui sia necessario recuperare il contenuto delle casse per rifornirsi, per esempio, di munizioni o viveri. Utilizzato in associazione con fonti di energia molto potenti il guanto è anche in grado di ricostruire fisicamente interi palazzi. Non solo, questo guanto è capace di far saltare il personaggio principale indietro nel tempo e riportarlo ai giorni nostri.

Viaggiando nella singolarità

Durante questi spostamenti, trattandosi di uno sparatutto, bisognerà combattere, e non poco. Nei salti temporali infatti, si potranno incontrare molti nemici ma anche alcuni scienziati che, capendo l'accaduto, aiuteranno il pilota nella sua ricerca. I combattimenti sono eccezionali e molto spettacolari anche grazie all'uso di un arsenale vastissimo, che spazia dai semplici pugni ai più recenti fucili d'assalto passando per tutte le armi prodotte dal Patto di Varsavia fino alla fine degli anni '50. In attesa di mettere le mani su una versione avanzata e magari di provare il gioco in prima persona, vi lasciamo alla nostra intervista al producer di Singularity per conto di Activision.

Intervista a Kekoa Lee-Creel

Multiplayer.it: Abbiamo visto che Singularity è un gioco particolarmente esigente in termini di poligoni. Che motore grafico avete utilizzato?
Kekoa Lee-Creel: Abbiamo deciso di sfruttare al massimo l'affidabilità e la versatilità dell'Unreal Engine. Ovviamente abbiamo apportato qualche piccola modifica, ma il motore è quello.

M.it: Come è stata creata la trama? Onestamente abbiamo riconosciuto molti aspetti di alcuni film e serie tv di successo.
KLC: E' vero. Nel creare la trama abbiamo fatto ricorso a molte delle pellicole e delle serie più famose del momento. La trama è quindi il frutto di un lavoro davvero lungo che ha portato a numerose riscritture per fare in modo che il giocatore si trovi sempre più invogliato a scoprire i misteri nascosti nella base e a trovare un modo per tornare a casa. Durante il gioco poi le varie cutscene serviranno a spiegare meglio cosa è successo e a capire cosa fare per risolvere la situazione. In più ci siamo documentati moltissimo su tutta la letteratura fantastica che parla di viaggi temporali.

Viaggiando nella singolarità

M.it: Riguardo al finale della storia, è unico o avete pensato a più finali alternativi?
KLC: Avevamo pensato di lasciare il finale aperto, così che il giocatore potesse arrivare a una soluzione del mistero che tenesse conto dell'esperienza acquisita durante il gioco, ma ci abbiamo ripensato scegliendo un finale che potesse soddisfare tutte le tipologie di giocatore, ma non posso dire nulla di più in proposito.

M.it: Nel gioco il personaggio ha a disposizione il guanto temporale; coem avviene la manipolazione degli oggetti?
KLC: Ci sono vari modi in cui si possono manipolare gli oggetti ma tutti rispondono a determinate regole. Per esempio se gli oggetti sono stati distrutti dall'evento che ha scatenato tutto, possono essere riportati allo stato originale. Lo stesso vale per gli esseri umani. Gli oggetti però non sono tutti modificabili, dipende dal momento.

M.it: Avete pensato anche a una modalità multiplayer?
KLC: Ci stiamo lavorando proprio in questo periodo e posso dirvi che sarà davvero divertente, ma nulla più.

M.it: Singularity avrà un sequel?
KLC: Sì, nonostante il gioco abbia una sua fine abbiamo un team che è già al lavoro per vedere di creare un sequel e, magari, uno spin off del gioco.

M.it: Grazie mille.
KLC: Grazie a voi e arrivederci.

CERTEZZE

  • Meccaniche potenzialmente innovative
  • Tecnicamente all'avanguardia

DUBBI

  • Rischio di eccessiva linearità