Il nuovo capitolo della saga di Matrix è alle porte: a Natale uscirà Matrix Resurrections e il livello di attesa si è già alzato oltre i livelli di guardia, come testimoniano i 30 milioni di visualizzazioni del primo spettacolare trailer. Approfittiamo dell'occasione per riscoprire insieme le poche apparizioni videoludiche di questa saga. Nessuna è memorabile, ma sorprendentemente nei videogiochi ci sono elementi per capire lo sviluppo degli eventi della trama.
Se non ne siete a conoscenza, vi sconsigliamo di leggere l'ultimo paragrafo perché contiene degli spoiler.
Scritta e diretta dagli allora fratelli Wachowski (all'epoca non avevano ancora completato la transizione), la saga di Matrix vede la luce nel 1999 con il primo episodio, premiato con quattro Oscar ed entrato nel novero dei più importanti film di fantascienza degli ultimi decenni. Curiosamente non ci fu alcun publisher pronto a scommettere sul successo di Neo, nonostante protagonista, ambientazioni e trama calzassero a pennello con i temi ricorrenti in quel periodo fatto di Millenium Bug e assurdità di questo tipo. L'influenza di questa pellicola, però, si vedrà presto anche nel mondo dei videogiochi. Non è un caso, infatti, se un paio d'anni più tardi Max Payne di Remedy fece proprio il bullet time per scrivere una pagina imprescindibile dell'enciclopedia dei videogame.
In attesa di Matrix Resurrections e del ritorno dell'amatissimo Keanu Reeves, andiamo a riscoprire i videogiochi di Matrix.
Enter the Matrix (2003)
Per entrare in azione all'interno della Matrice bisogna attendere il 2003 e l'attesissimo primo tie-in, Enter the Matrix. Le aspettative erano alle stelle soprattutto per il coinvolgimento in prima persona delle registe, incallite videogiocatrici. Il titolo faceva parte di una serie di media, tra cui Animatrix, creati per supportare il secondo film della trilogia, Matrix Reloaded e per espanderne l'universo. Per l'adattamento videoludico furono valutati sia Kojima che Bungie, ma alla fine le sorelle si lasciarono guidare dalle emozioni suscitate in loro da Messiah, e di conseguenza commissionarono il lavoro a Shiny Interactive.
Enter the Matrix è un action in terza persona sviluppato per tutte le piattaforme dell'epoca: GameCube, PlayStation 2, Xbox e sistemi Windows. Il giocatore può controllare uno tra gli agenti Niobe e Ghost, personaggi secondari che qui ricoprono il ruolo dei protagonisti, il cui compito iniziale è quello di consegnare un misterioso pacchetto a Neo. Le fasi salienti della trama sono raccontate attraverso filmati inediti con gli attori in carne ed ossa (Anthony Wong e Jada Pinkett Smith), diretti dalle stesse Wachowski.
La critica si rivelò uniformemente severa: tra i maggiori difetti c'erano una grafica spartana, un gameplay piatto e un sistema di controllo poco preciso, soprattutto su console. Negativo anche il fattore longevità, inferiore alle sei ore, e un finale interlocutorio. Nonostante tutto questo le vendite diedero ragione al publisher Atari: a due anni dal lancio Enter the Matrix superò i cinque milioni di copie vendute, considerando tutte le versioni.
The Matrix: Path of Neo (2005)
Una delle maggiori delusioni che accompagnarono Enter the Matrix era l'impossibilità di controllare Neo, il protagonista della serie; problema risolto (omen nomen) con Matrix: Path of Neo, secondo titolo tratto dalla saga cinematografica. Dietro a questo tie-in troviamo coinvolte in prima persona ancora una volta le Wachowski e di conseguenza i ragazzi capitanati da Dave Perry, alla penultima grossa produzione della carriera.
Pur sfruttando lo stesso motore di Enter the Matrix, Path of Neo ne è completamente slegato: la trama infatti ripercorre le gesta del programmatore Thomas Anderson dal momento dell'assunzione della pillola rossa al gran finale di Matrix Revolutions. A differenza del precedente gioco, non vanta dei filmati realizzati ad hoc: i vari livelli sono collegati tra loro tramite spezzoni video tratti dalle pellicole della trilogia.
Parliamo ancora una volta di un gioco d'azione in terza persona; il netto miglioramento del comparto tecnico e la maggiore longevità non riusciranno però a scaldare gli entusiasmi della critica che riserverà a Path of Neo un'accoglienza solo lievemente migliore rispetto a Enter the Matrix. A finire sul banco degli imputati ci furono la ripetitività e la scarsa originalità del gameplay e dei cali di frame rate nelle versioni per Xbox e PlayStation 2. In questo caso non ci fu alcun porting per i sistemi Nintendo.
The Matrix Online (2005)
Uscito nello stesso anno di Path of Neo, The Matrix Online proietta il franchise di Matrix nel mondo dei MMORPG. Lo sviluppo di questo gioco fu particolarmente travagliato: prodotto da Monolith, avrebbe dovuto essere distribuito da Warner Bros e Ubisoft. Quest'ultima si tirò fuori all'ultimo minuto, preoccupata dalle recensioni negative ottenute da Matrix Revolutions e dal sovraffollamento del mercato dei giochi di ruolo online. Il suo posto fu quindi preso da SEGA, ma a soli quattro mesi dal lancio il pacchetto fu venduto a Sony che ne chiuse definitivamente i battenti il 30 giugno 2009.
A differenza degli altri due tie-in, che potremmo definire in uno stato di iato, non avendo ancora trovato distribuzione su piattaforme digitali, non ci sono quindi speranze di poter veder tornare in vita quello che è da considerarsi a tutti gli effetti Matrix 4. Vi sembra esagerato? Non dovrebbe, soprattutto dopo aver visto il trailer di Matrix Resurrections in cui spicca l'assenza di Laurence Fishburne. Ve ne siete chiesti il motivo? Pur non essendo ancora stato chiarito, sembra proprio essere imputabile alla continuità del quarto film con l'arco narrativo ideato da Paul Chadwick e Ben Chamberlain, capo designer. Naturalmente non senza l'avvallo delle Wachowski, che supervisionarono anche gli eventi del gioco di Monolith.
Tra questi il più importante è proprio l'assassinio di Morpheus da parte di un killer misterioso; inoltre, altre quest spiegherebbero il motivo per cui Neo e Trinity, entrambi morti in Revelations, tornino ad essere protagonisti in Resurrections.
Questi sono le ragioni per cui Matrix Online viene ricordato positivamente; la ripetitività delle missioni unita a un'interfaccia poco intuitiva gli impedirono invece di impensierire quello che all'epoca era il riferimento del genere MMORPG, World of WarCraft. Il canone mensile richiesto per giocare fu l'ennesima scelta sbagliata che decretò l'insuccesso del titolo.
Voi cosa ne pensate? Avete per caso avuto la (s)fortuna di giocare a uno di questi prodotti? Quale è rimasto nel vostro cuore? Ditecelo nei commenti!