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Videogiochi per gatti

Dove sta scritto che solo noi umani dobbiamo giocare ai videogiochi? In fondo sono i gatti i veri padroni del pianeta. Ecco cosa succede se li mettiamo alla prova con il nostro passatempo preferito.

SPECIALE di Christian Colli   —   23/06/2024
Un gatto nero in posa

Né con loro né senza di loro: di solito è quello che dico quando mostro orgogliosamente un nuovo graffio o sistemo qualche disastro che mi hanno combinato, tipo masticare i cavi del computer, e ne sono convinto. Qualcuno penserà che sono pazzo, invece sono solo un gattaro.

/gat·tà·ro/
s. m. (f. -a) [der. di gatto], region. - Per lo più al femm., persona affezionata ai gatti, che cura e nutre anche i gatti randagi.

Questo è quello che dice la Treccani, anche se i miei (otto) gatti non sono randagi dato che vivono a casa mia, ma dovrei riformulare: ora sono io che vivo in casa loro. Tuttavia questo chi possiede un gatto lo sa bene. La loro è solo una messinscena. Loro fingono di farsi trovare per caso. Fingono di essere i nostri animali domestici. In realtà ci osservano, ci manovrano e, un giorno, conquisteranno il pianeta.

Ma per lavoro non faccio il gattaro, scrivo anche e soprattutto di videogiochi. E mi son detto: chissà cosa pensano i gatti dei videogiochi? In fondo, i gatti ne sono stati grandi protagonisti proprio in questi anni: Stray, Cat Quest, Night in the Woods, ma pensiamo anche a comprimari come Cait Sith di Final Fantasy VII Rebirth, Morgana di Persona 5, Dusty di Gravity Rush, i Felyne di Monster Hunter. Era scontato che prima o poi qualcuno inventasse anche i videogiochi per gatti: sono perlopiù app per sistemi mobile, pensate per farli divertire. Ma funzionano davvero? Ne ho provate tre ed ecco cosa ho scoperto.

Mouse for Cats

Molly è l'ultima arrivata. È praticamente identica alla mia prima gatta, Buffy, e si comporta in modo sospettosamente simile; sono convinto, nel profondo, che i gatti "a volte ritornino" e che, stando "un po' di qua e un po' di là" - come direbbe John Constantine - sappiano reincarnarsi. Ma questa è un'altra storia.

Mouse for Cats è un app molto semplice
Mouse for Cats è un app molto semplice

Molly si chiama così perché ha la coda deformata che forma una spirale e che sembra una molla, appunto, un po' come il suo carattere vivace e spavaldo. Il suo primo contatto con i videogiochi è stato World of Warcraft, perché è arrivata mentre giocavo: si è accoccolata sulla scrivania tra me e la tastiera, quando - meraviglia! - ha visto un movimento sullo schermo, il puntatore del mouse che osava spostarsi.

Ora Molly ha quasi un anno ed è rimasta una giocherellona anche se il suo interesse nei confronti di WoW è diminuito. Adesso preferisce mordicchiare i cavi delle cuffie quando nessuno la vede, tanto mica le ricompra lei. Forse è proprio per via della sua giovane età che ha apprezzato soprattutto Mouse for Cats, un'app semplice ma piena di opzioni per personalizzare le partite: si possono cambiare le "skin" dei topini, scegliere il loro numero, la velocità, il tipo di squittio e così via.

Non è un titolo particolarmente colorato, ma le generose dimensioni dei topini e le vibrazioni hanno attirato subito l'attenzione di Molly. Il gioco consiste nel prendere i topini, cioè toccarli con la zampetta, per accumulare punti e passare allo stage successivo. Molly, tuttavia, dopo un approccio indeciso e cinque minuti di zampate, ha deciso che i topini sparivano dal bordo dello schermo per nascondersi probabilmente sotto lo smartphone, ragion per cui ho dovuto toglierglielo prima che lo rovesciasse sul pavimento. Gli altri gatti hanno mostrato un discreto interesse solo quando ho cambiato il tono dei topini ma, dopo essersi avvicinati, si sono distratti facilmente. Era il momento di provare un altro gioco.

Giochi per gatti

Emo l'ho avvistato poche ore prima di fare un live serale per Multiplayer su Twitch - mi pare fosse un longplay di Borderlands 2 - mentre correva in mezzo alla strada: di sicuro sarebbe finito spiaccicato se non fossi riuscito ad acciuffarlo. È arrivato a casa che aveva neanche tre mesi, un gattino tutto nero e denutrito che oggi è un affettuosissimo porcello di cinque chili e mezzo... e nonostante tutto è un gran fifone, infatti è saltato per aria quando gli ho proposto Cheese, uno dei minigiochi nella compilation Giochi per gatti trovata su Play Store.

Giochi per gatti offre tanti minigame ma anche fastidiosi ad
Giochi per gatti offre tanti minigame ma anche fastidiosi ad

Cheese funziona un po' come il summenzionato Mouse for Cats, nel senso che c'è un topino che gira per lo schermo piuttosto velocemente, in uno scenario che ricorda una fetta di formaggio groviera. Quando viene toccato, il topino emette uno squittio stridulo e rumoroso che più che interessare il mio gatto, lo ha fortemente infastidito. Anche gli altri, che sonnecchiavano nei dintorni, mi hanno lanciato occhiate di fuoco.

Giochi per gatti ha di buono, oltre alla piacevole melodia nella schermata principale, che si può scegliere la durata di ogni partita, offrendo al micio un passatempo contenuto. Il problema è che tutti gli altri minigiochi nella compilation - che sono veramente tanti, sebbene si somiglino un po' tutti non tanto nella forma quanto nella sostanza - si devono comprare con le monetine che si guadagnano giocando oppure acquistando una sottoscrizione Premium. Per fortuna si possono raddoppiare le monetine guadagnate sciroppandosi trenta secondi di pubblicità: non è proprio elegante ma aiuta a sbloccare i giochini. L'app è piena di pubblicità invadenti che si intrufolano tra una partita e l'altra; in questo senso, mi è sembrata decisamente poco adatta al suo pubblico principale.

Dopo lo spavento iniziale, Emo ha guardato lo schermo con diffidenza, incuriosito ma cauto. Il suo comportamento mi ha dato l'idea di provare una strategia diversa: i gatti sono predatori notturni, solitamente più attivi dopo il tramonto, sebbene i loro comportamenti varino tantissimo, specialmente se non hanno bisogno di cacciare perché serviti e riveriti dai loro padroni hoomani. Ho quindi riproposto i minigame di Giochi per gatti a notte fonda, quando Emo aveva preso a seguirmi mentre sistemavo casa prima di coricarmi. A quel punto mi è sembrato leggermente più interessato al topino e ai pipistrelli sullo schermo, un po' meno al fatto che dovessi dormire io.

Cat Alone 2

In questi giorni ho provato vari giochi insieme ai miei mici, tra cui Friskies Cat Fishing e Friskies Jitterbug che avevo scaricato tempo fa, e che ora sembrerebbero essere stati ritirati da Play Store. Bene o male, quasi tutti i giochi per gatti proposti per i sistemi mobile funzionano alla stessa maniera, mentre altri offrono quel minimo di complessità che potrebbe interessare a un essere umano in cerca di un passatempo ipnotico, come per esempio i vari Zen Koi di LandShark Games. Il principio è sempre lo stesso: c'è qualcosa che si muove sullo schermo e bisogna toccarlo. C'è da dire che i miei gatti sembrano aver superato quella soglia di attenzione e il prossimo passo potrebbe essere farli giocare a Elden Ring al posto mio. Magari me lo finiscono.

I vari minigiochi di Cat Alone 2
I vari minigiochi di Cat Alone 2

Il fatto è che i gatti sono personcine. Anche se non sembra, perché passano gran parte della giornata a poltrire, ciascuno di loro ha un carattere diverso e unico. La mia gatta Lisa, che prima era sempre stata schiva e distante, dopo che mi sono preso cura di lei in seguito a un brutto incidente è diventata super affettuosa.

Questo non le ha tuttavia impedito di mandarmi telepaticamente a quel paese quando le ho proposto Cat Alone 2 di Galbro, forse l'app più curata in circolazione. Ci ha miagolato intorno, l'ha guardata storta - anche perché è strabica - e poi se n'è andata per i fatti suoi. Sua sorella Maggie, invece, si è avvicinata con curiosità e ci ha giocato per qualche minuto, toccando lo schermo ripetutamente prima di decidere che era meglio lavarsi. Obi e Jonesy si sono totalmente disinteressati; Leia non l'ho neanche scomodata, dato che è la più vecchietta e complessata della mia colonia. Emo è scappato a zampe levate, come al solito.

Cat Alone 2 permette ai nostri gatti di scattarsi dei selfie
Cat Alone 2 permette ai nostri gatti di scattarsi dei selfie

Cat Alone 2 è un'intuitiva compilation di minigiochi touch, esattamente come nelle app provate in precedenza, ma non ci sono monete da guadagnare, stage da sbloccare o altre amenità. Anche le pubblicità sono poco invadenti e compaiono solo se si scelgono i minigiochi dello stagno e della cartina, sotto forma di pubblicità da trenta secondi, e rimuoverle completamente costa poco. La compilation propone tuttavia altri otto minigiochi che è possibile anche mischiare a intervalli regolari e che spaziano dal ragno che gironzola per lo schermo alla piuma che fa capolino dai bordi, passando per la goccia che cade in verticale o l'immancabile topino.

I giochi sono molto curati graficamente, gli effetti sonori essenziali e poco rumorosi, inoltre ho particolarmente apprezzato una funzionalità che purtroppo è meno efficace di quanto avrei voluto: il gioco scatta infatti un selfie ogni volta che si tocca l'obiettivo sullo schermo. In buona sostanza, dovrebbe immortalare il micio mentre gioca, in pratica è difficilissimo che lo inquadri alla perfezione. Nonostante questo, l'ho trovata un'aggiunta divertente.

La prova del nove è stato Bernie, quello che io chiamo la mia "anima gemella", il mio gatto predestinato: aveva quattro mesi quando è sbucato da un cortile mentre cercavo una gattina dispersa. Appurato che non apparteneva a nessuno è tornato a casa con me. E poco dopo ho ritrovato anche la fuggitiva.

Bernie non è un gatto, è il padrone di casa Colli, signore supremo e futuro sindaco del mondo
Bernie non è un gatto, è il padrone di casa Colli, signore supremo e futuro sindaco del mondo

Bernie ha un'intelligenza pazzesca, ma è anche un gatto permalosissimo. Se ne stava spaparanzato sullo schienale del divano quando mi sono avvicinato con lo smartphone acceso su Cat Alone 2. Ebbene, posso dire con una certa sicurezza che non gliene sia potuto importar di meno di gocce, topi, luci o ragni. Anzi, a un certo punto mi ha scoccato un'occhiata che sembrava dirmi: "ma sei scemo?". Dopo avermi rivolto le spalle ed essersi rimesso a dormire, ho lasciato che Molly giocasse un po' con la nuova app ma anche lei dopo pochi minuti ha preferito inseguire una mosca vera.

Tutto sommato è stato un esperimento insolito ma divertente. È chiaro che ogni gatto reagisce in modo diverso a questo tipo di input sensoriale e che questo dipende probabilmente dal carattere o dall'età: ho notato che i gatti più giovani come Emo, che ha quattro anni, o Molly che ne ha uno, sembrano più interessanti di Bernie che di anni ne ha otto. E sicuramente dipende anche dall'app. Forse gli sviluppatori sottovalutano l'intelligenza dei gatti. Forse pensano che sappiano solo inseguire cose che si muovono sotto i loro occhi. Non hanno capito che è tutta una sceneggiata per convincerci che a comandare siamo noi, non loro. Poveri stolti, questi hoomani.