Non serve essere ferrati con Vindictus, l'MMO di Nexon del 2010, per apprezzare il suo spin-off soulslike Vindictus: Defying Fate. Per ora, infatti, le uniche cose che questi due titoli hanno in comune sono i personaggi e il contesto narrativo: i loro gameplay, invece, sono piuttosto differenti. Il primo, infatti, è un gioco di ruolo online con combattimento hack and slash, mentre Vindictus: Defying Fate si presenta come un vero e proprio soulslike.
Sviluppato da devCAT, uno studio interno al colosso coreano Nexon, Vindictus: Defying Fate sembra voler da un lato capitalizzare sui fan dell'MMO, dall'altro sfruttare la popolarità dei souls like per attirare nuovi fan nel mondo a base di mitologia celtica dell'universo Mabinogi, il nome originale di questo franchise. Gli autori del gioco, infatti, sono impegnati a mandare avanti una grande storia medievaleggiante da più di 20 anni con il primo capitolo di una saga che risale addirittura al 2004.
Eroi e combattimento familiari
Gli unici video gameplay disponibili di Vindictus: Defying Fate risalgono al periodo di alpha di metà marzo e hanno come protagonisti Fiona, un'eroina armata di spada e scudo che basa il suo stile sulla difesa, e Lann, uno spadaccino che impugna due lame e fa affidamento sulle sue rapide schivate. Questi due personaggi vengono direttamente dall'MMO di Vindictus, anche se i loro set di abilità sono stati decisamente alterati. Oltre a un attacco principale e uno secondario, ciascun personaggio ha a disposizione quattro abilità più potenti, ognuna con un suo tempo di recupero. Dove Lann predilige concentrare tanto danno in brevi finestre di tempo per poi schivare tutti gli attacchi nemici, Fiona è più attenta a bloccare, stordire e confondere i suoi avversari in modo da infliggere danno con costanza.
Se avete familiarità con il gameplay di Elden Ring, allora potete intuire cosa vi aspetta in Vindictus: Defying Fate. Quello che abbiamo visto è una versione alpha del gioco, quindi, c'è ancora molto lavoro da fare ma, visto che il gioco sarà free to play, i fan dell'opera di FromSoftware, potrebbero trovare di che divertirsi in questo gioco di cui ancora non si conosce il periodo di uscita.
Ambientazioni dimenticabili
Le pagine di descrizione del gioco ci tengono tutte a sottolineare quanto Vindictus: Defying Fate sia ispirato alla mitologia celtica e alle ambientazioni dei miti di quella cultura. Il problema è che, purtroppo, i luoghi in cui si svolgono i combattimenti del gioco mancano completamente di personalità. Il periodo di alpha iniziava nella solita ambientazione un po' forestale e un po' rocciosa con prati e strutture di legno o pietra. Dopo aver battuto il primo e il secondo boss, l'ambiente attorno all'eroe diventa la solita caverna ghiacciata con qualche simbolo scarabocchiato. È di pochi giorni fa, invece, l'ultimo aggiornamento degli sviluppatori in cui viene annunciata una nuova regione, Ainle, a base di paludi marcescenti, rituali, goblin impazziti e un vampiro preso direttamente dall'MMO e adattato al nuovo gioco.
I livelli di Vindictus: Defying Fate sono decisamente lineari con una precisa sequenza di eventi che attendono chi gioca e tutti che terminano con un boss finale. I primi due sono grossi lupi antropomorfi con una testa e una coda molto espressive, mentre il terzo di quelli mostrati nell'alpha è una specie di troll. Sono particolarmente degni di nota i set di mosse di ciascuno, variegati e unici, a dimostrazione di quanto le battaglie con i cattivoni più grossi siano stati il cuore dello sviluppo come in ogni souls like che si rispetti.
Se l'obiettivo degli sviluppatori è far rigiocare una sorta di maxi campagna lineare con ciascun personaggio, avere dei boss ben fatti è fondamentale e sembra proprio che devCAT sia sulla buona strada. Peccato per i paesaggi mostrati finora che fanno davvero poco per cercare di lasciare un segno nella memoria di chi gioca. Il sistema di combattimento, però, se mettiamo fianco a fianco un livello nei panni di Fiona e uno nei panni di Lann, risulta molto diverso tra i due eroi, un altro segno che fa ben sperare in fatto di rigiocabilità.
Le preoccupazioni della community
Vindictus: Defying Fate si sta delineando come una sorta di hero-souls like visti i suoi personaggi non modificabili con cui è possibile affrontarlo. Gli sviluppatori hanno detto che sarà possibile creare il proprio personaggio personalizzato, ma l'assenza completa della gestione dell'equipaggiamento lascia un po' perplessi sul come questo protagonista combatterà e su quali saranno i suoi tratti distintivi. Andando a scavare su Reddit, poi, emerge una preoccupazione comune a molti appassionati dell'MMO: i personaggi con attacchi a distanza.
Benché solo quattro eroi originari del gioco precedente siano stati confermati per il momento (Fiona, Lann, Karok, Delia) il problema dell'implementazione in questo tipo di gioco di un personaggio che combatte principalmente dalla distanza ci sono. L'ipotesi più probabile per Delia è che in Vindictus: Defying Fate verrà implementata la sua versione armata di falce, non quella concentrata sulle magie, per restare fedeli al nuovo stile. La community è quindi preoccupata di come cambieranno i personaggi che loro amano da più di 10 anni in vista dell'approccio soulslike.