A pochi giorni dalla sua pubblicazione in contemporanea mondiale, era quasi obbligatorio dedicare il secondo numero di Voci dal sottobosco al titolo più atteso dell'anno videoludico PS3. Stiamo ovviamente parlando di Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots, quarto episodio "ufficiale" di una delle saghe più celebri mai pubblicate per console Sony, recentemente mostrato in versione pressoché definitiva ad un ristretto gruppo di giornalisti occidentali. In quest'occasione lo stesso Hideo Kojima ha avuto modo di dire la sua sull'ultimo episodio di Metal Gear in cui comparirà Solid Snake, e le sorprese non sono certo mancate...
Metal Gear Solid, lo sappiamo tutti, ha monopolizzato il panorama console degli stealth games per anni, conquistandosi di diritto un posto di primo piano nella storia dei videogiochi. Le critiche alla serie non sono certo mancate, soprattutto da parte di chi si aspetta un'esperienza "simulativa" da questo genere di giochi, ma anche i detrattori più incalliti, non hanno mai mosso appunti all'enorme valore produttivo di questa saga o al fascino che riesce ad emanare. La verità, probabilmente, è che Metal Gear Solid fa' genere a se, e che le sue caratteristiche peculiari, difficilissime da ritrovare in altri videogiochi, rendono fuorviante qualunque paragone con un altro titolo.
Che questa saga sia evoluta secondo logiche interne (evoluta molto poco, dicono le malelingue), in maniera assolutamente indipendente da quanto accadeva nel panorama internazionale degli stealth games, lo si capisce anche dalle dichiarazioni del suo ideatore. Per questo quarto capitolo (ma il discorso si potrebbe estendere a tutti i seguiti del primo Metal Gear Solid), gli unici punti di riferimento per il team di sviluppo sono stati i precedenti episodi della serie.
La domanda che si pose Hideo Kojima quando cominciò a lavorare a questo quarto capitolo fu "come si può rinnovare Metal Gear?"
La risposta che diede allora la si può cogliere oggi in ogni screenshot del gioco: "mettiamo Solid Snake nel mezzo ad un campo di battaglia".
Detta così la novità può sembrare di poco conto, ma per la serie rappresenta una mezza rivoluzione, al punto che Kojima fu costretto a simulare situazioni di gioco di Guns of the Patriots sul motore grafico di Snake Eater per convincere il resto del team che la cosa poteva funzionare: trovarsi ad avere a che fare con percorsi multipli, aree liberamente esplorabili, miliziani da supportare nel mezzo di concitate azioni militari (per essere poi a nostra volta supportati) non è proprio da Metal Gear: questo almeno era il parere più diffuso all'interno del team Kojima, che tuttavia si è dovuto piegare alla "forza" delle idee di Hideo realizzando questo Metal Gear "tutto nuovo".
Trovandosi di fronte ad un titolo tanto fresco, stupisce quasi la stanchezza del suo ideatore quando parla di questa serie. Eppure non c'è dubbio che Kojima abbia tutta l'intenzione di mettere a riposo la saga che lo ha reso famoso, una saga che peraltro ha sviluppato interamente "in casa", senza contributi di compagnie esterne e sotto la sua completa supervisione, come racconta con un pizzico di fierezza. Guns of the Patriots, però, darà tutte le risposte, risolverà tutti i dubbi lasciati insoluti dai precedenti capitoli, e concluderà nel migliore una saga decennale. Se ci sarà un altro Metal Gear (e possiamo anche togliere il se), si tratterà di un gioco completamente nuovo, a partire dal suo protagonista. E' questo il messaggio più forte che è arrivato dalle recenti dichiarazioni di Hideo Kojima.