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Where Winds Meet: abbiamo provato la beta dell’open world in salsa Sekiro

Prendete Ghost of Tsushima, aggiungete un pizzico di gameplay soulslike e tanti, tantissimi filmati e otterrete Where Winds Meet.

PROVATO di Riccardo Lichene   —   23/04/2024
Where Winds Meet: abbiamo provato la beta dell’open world in salsa Sekiro
Where Winds Meet
Where Winds Meet
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Ci sono giochi che promettono montagne di contenuti e poi si rivelano scatole vuote piene di sabbia, e giochi, come Where Winds Meet, che promettono un'avventura cinematica e tecnicamente incredibile per poi rivelarsi un labirinto di attività secondarie. Dopo aver provato la beta chiusa di questo gioco cinese ad alto budget siamo rimasti confusi dai suoi picchi molto alti e dalle sue valli molto basse perché ad ogni momento di puro godimento in fatto di grafica e gameplay ne è corrisposto uno di assoluta noia e confusione.

Sviluppato da Everstone Games ed edito NetEase, Where Winds Meet è un titolo che vuole catturare il fascino e le atmosfere di Ghost of Tsushima per mescolarli con un gameplay più simile a quello di un soulslike come Sekiro. Il risultato è un sistema di combattimento punitivo, ma non troppo (gli aiuti disponibili per le parate perfette ci sono davvero piaciuti) e un open world molto curato e pieno di cose da fare a cui si contrappongono una gestione dell'inventario e della progressione labirintiche e un passo narrativo pachidermico che annega il giocatore in filmati scritti male.

La foresta dei pugnali di Sekiro

Il punto di forza di Where Winds Meet è, senza dubbio, il suo sistema di combattimento che, dopo una bassissima barriera d'ingresso, permette un elevatissimo grado di personalizzazione
Il punto di forza di Where Winds Meet è, senza dubbio, il suo sistema di combattimento che, dopo una bassissima barriera d'ingresso, permette un elevatissimo grado di personalizzazione

Se siete appassionati del cinema di Hong Kong, in particolare dei suoi leggendari film dedicati al kung fu, Where Winds Meet sarà una gioia per i vostri occhi. Soprattutto nelle cinematiche, meno nel combattimento vero e proprio, i riferimenti a classici vecchi e nuovi, come La Foresta dei Pugnali Volanti, sono dovunque e caricano non poco chi gioca. Il prologo, infatti, vi vedrà vestire i panni del maestro del personaggio che poi interpreterete per il resto del gioco. Le sue vicende rocambolesche, epiche e sanguinolente rendono la prima ora di avventura un crescendo di colpi di spada, frecce, schivate, abilità mistiche e musiche eteree che fa davvero un ottimo lavoro nel mettere in circolo l'adrenalina.

Il sistema di combattimento è un piacevole misto tra quello di un action e quello di un soulslike: tutto ruota intorno a parate e schivate perfette non solo per non subire danni, ma anche per consumare la stamina dei nemici (boss in particolare) terminata la quale si apre una finestra di danno breve, ma che permette di cancellare con la combo giusta anche metà vita dei cattivi più tosti. I puristi potranno affrontare le sfide del gioco senza aiuti di alcun genere, i novizi, invece, potranno attivare un aiuto che, al prezzo di un po' della vostra stamina, rallenterà il tempo per un intero secondo dandovi la possibilità di imbroccare una parata perfetta e indebolire il boss.

Dopo le prime ore di Where Winds Meet vi sentirete quasi come Neo in Matrix perché avrete padroneggiato diversi stili di kung fu e combattimenti all'arma bianca
Dopo le prime ore di Where Winds Meet vi sentirete quasi come Neo in Matrix perché avrete padroneggiato diversi stili di kung fu e combattimenti all'arma bianca

Dimenticate, poi, le quattro tecniche di Ghost of Tsushima: la quantità di stili di combattimento, sottoalberi di abilità, specializzazioni e tecniche di Qì Gōng (un'arte che mescola la medicina tradizionale cinese e le arti marziali) è disarmante. Abbiamo passato fin troppo tempo a navigare tra menù, sottocategorie, sfide, ricompense da riscattare, specializzazioni e talenti: il gioco spiega molto poco di tutto questo, almeno in questa fase di beta; quindi, si è costretti ad andare a tentativi anche perché il testo che accompagna le singole abilità è a volte criptico sui pre-requisiti per ottenerle (spesso una combinazione di progressione del livello e di missioni principali o secondarie completate) e sul loro utilizzo.

Noi abbiamo sbloccato a sentimento quello che ci sembrava migliore e abbiamo trionfato in battaglia, un ottimo segno per quanto riguarda la personalizzazione che, una volta assemblato un sistema di tutorial più rifinito, garantirà una libertà nella creazione dello stile di combattimento del personaggio profonda come poche sul mercato odierno. Un livello di dettaglio ancora più granulare, poi, è disponibile nell'editor di creazione del personaggio che ha, letteralmente, centinaia di regolazioni disponibili per creare l'avatar che più vi piace. Tutto il comparto grafico promette molto bene e i panorami delle antiche valli cinesi prendono vita in modo davvero spettacolare, peccato per un leggero effetto pop-in di alcuni elementi dello scenario che, speriamo, sarà corretto prima del lancio.

Una progressione da rivedere

Where Winds Meet tende a tirare il freno proprio quando ha raggiunto l'apice del suo potenziale ed è una dinamica che alla lunga inizia a farsi sentire
Where Winds Meet tende a tirare il freno proprio quando ha raggiunto l'apice del suo potenziale ed è una dinamica che alla lunga inizia a farsi sentire

Dopo un inizio col botto che culmina con una battaglia contro un arrabbiatissimo uomo-scimmia armato di falce, il gioco frena in maniera ingiustificata. Una volta creato il proprio personaggio, inizieranno una serie di missioni noiose e con troppe interruzioni piene zeppe di dialoghi. Nelle prime tre ore, poi, non viene spiegato nulla della storia: era come se fossimo su un calesse impazzito che procedeva spedito fornendo dettagli su luoghi mai visti e persone mai incontrate. Ci sono stati personaggi che poi abbiamo dovuto salvare, che hanno avuto 30 secondi di tempo a schermo prima di diventare il fulcro di una missione di un'ora, e nemici che sono diventati amici e poi ridiventati nemici nel giro di 30 minuti e senza un briciolo di spiegazione.

A livello narrativo abbiamo capito davvero poco di questa beta, solo che Where Winds Meet racconta una storia generazionale dove le colpe di un maestro, che cercava di fare la cosa giusta, sono ricadute sull'allievo, e ora la sua famiglia potrebbe pagarne il prezzo. Dopo circa quattro ore tra un dungeon carino senza nulla di speciale e due missioni con delle belle battaglie contro dei boss dinamici e aggressivi, però, il gioco fa una scelta che non riusciamo a spiegarci. Aprendo il diario delle quest a un certo punto, la missione principale aveva come requisito semplicemente di raggiungere il livello 35, senza indicazioni su come fare a raggiungere questo traguardo o suggerimenti per arrivarci in fretta.

Ritrovarsi come obiettivo di una missione grindare 20 livelli con pochissime cose da fare è stato il punto più basso della nostra prova di Where Winds Meet
Ritrovarsi come obiettivo di una missione grindare 20 livelli con pochissime cose da fare è stato il punto più basso della nostra prova di Where Winds Meet

Quando questo è accaduto eravamo al livello 12 e per raggiungere l'obiettivo della missione abbiamo dovuto farmare per più di quattro ore. Finite le quattro missioni secondarie disponibili nell'area della mappa che era sbloccata, completati altri due dungeon e ascoltati altri filmati noiosi e banali, ci siamo ritrovati al livello 32. Gli ultimi tre livelli sono stati raggiunti solo uccidendo decine di lupi e banditi nelle foreste della zona disponibile, una tortura.

Superato questo scoglio abbiamo finalmente affrontato una missione piena di combattimenti e con un bel boss alla fine solo per poi trovarci in una nuova area aperta con quest che richiedevano di stare a sentire personaggio dopo personaggio blaterare su qualcosa di irrilevante ai fini della storia. Una progressione di questo tipo su un gioco con così tanto da offrire dal punto di vista del combattimento è un'opportunità davvero sprecata e una noia mortale che fa perdere rapidamente la voglia di giocare.

Where Winds Meet è un gioco che avrebbe bisogno di una decisa virata dal punto di vista della direzione narrativa e della gestione della progressione. Questo perché il suo sistema di combattimento (sfaccettato e divertente) e la sua grafica davvero notevole vengono spesso e volentieri messi in secondo piano da una storia incomprensibile, da filmati interminabili e mal scritti e da un design delle missioni che impone la permanenza in determinate aree dove non c'è nulla da fare se non farmare. Le fondamenta per un divertente action che fa l'occhiolino ai souls ci sono, allo stato attuale, però, è indispensabile dare al gioco una narrativa convincente e delle missioni più incalzanti che mettano al centro ciò che gli sviluppatori hanno fatto bene. Le beta servono anche a questo, speriamo che Everstone Games sappia fare tesoro del feedback dei giocatori per sistemare la loro promettente avventura.

CERTEZZE

  • Sistema di combattimento sfaccettato e divertente
  • Grafica molto avanzata e bella da vedere

DUBBI

  • Progressione zoppa che tira il freno senza motivo
  • Dialoghi troppo lunghi, frequenti e mal scritti
  • Storia sconclusionata e che non prende