Mutanti sulla cresta dell'onda
L'apprezzabile coppia di pellicole cinematografiche dedicate ai mutanti più famosi dei fumetti, hanno donato parecchia visibilità a questo gruppo di supereroi, i più amati della Marvel dopo Spiderman, rivitalizzandoli nonostante l'attuale crisi dei comics americani, che in questi anni stanno subendo la tardiva invasione dei manga nipponici.
Addio dunque a gran parte dei colorati costumi che hanno caratterizzato per anni i loro albi, la nuova immagine dei "giovani talenti" del Professor Xavier è ormai quella dettata dai film, molto meno pittoresca, con anonime e minimaliste divise nere.
Eppure, nonostante i patetici sospiri di questo nostalgico, non possiamo negare che il nuovo look dei personaggi creati dal genio di Stan Lee e Jack Kirby sia stato in grado di toccare la sensibilità dei lettori delle nuove generazioni, a loro volta avvicinati dalla visione dei due film.
In quest'ottica trovano valida giustificazione anche l'ultima generazione di videogames "mutanti", che pure non si è certo distinta per qualità, e anzi con ogni probabilità i migliori titoli a loro dedicati restano il picchiaduro "Children of the Atom" di Capcom e il mitico platform "Clone Wars" per Megadrive.
Come andrà a posizionarsi l'ultima creatura di Raven Software in questo panorama di grandi potenzialità, puntualmente disattese? E' ancora presto per dirlo, ma, novelli Tommaso, ce ne siamo fatti un'idea dopo aver toccato con mano.
Playing the Comic
Sin dal suo annuncio, X-Men Legends è stato indicato come un gioco di ruolo con visuale dall'alto, caratterizzato da azione frenetica e uno sviluppo dei personaggi rapido e immediato. Il propotipo dell'Action-RPG insomma.
Di fatto, nonostante le sostanziali differenze che persino questa denominazione così specifica può assumere persino in seno al solo ambito console (provate voi a mettere sullo stesso piano Fable e BG: Dark Alliance...) l'ottima notizia è che i ragazzi di Raven Software l'hanno pensata davvero bene e sembrano aver confezionato un prodotto in grado di accontentare tutti i palati.
Ma procediamo con ordine: specifichiamo innanzitutto che vi troverete sempre al comando di un solo mutante per volta, ma lungo il prosieguo dell'avventura sara' possibile impersonare ben 15 diversi soggetti in calzamaglia, fra i quali scegliere i membri di un team che ci accompagnerà nelle nostre peripezie mantenendosi autogestito dall'IA.
Questi andranno dalle vecchie glorie (Wolverine, Ciclope, Tempesta, Jean Gray... a proposito sapevate che il nome in codice originale di Jean era Marvel Girl? Terribile vero? Ah gli ingenui e genuini anni '60...) ai personaggi introdotti dagli sceneggiatori piu' recenti, come Psylock, Gambit, Rogue e la stessa Magma che suo malgrado dara' il via alla vicenda.
In base a quali dei nostri pupilli staremo usando, l'esperienza guadagnata verra' opportunamente distribuita fra quelli "in campo" e le "riserve" e l'estrema varieta' di personaggi e poteri sembra in grado di sostenere un buon livello di customizzazione, a tutto vantaggio dell'immedesimazione, di solito il punto dolente degli RPG con personaggi preconfezionati.
Il sistema di sviluppo e di acquisizione delle abilita' invece si comporta piuttosto bene e la sostanziale impossibilita' di sviluppare ogni possibile potere del gioco e' sufficiente ad innalzare il gameplay da quello che altrimenti non sarebbe stato troppo lontano da un picchiaduro a scorrimento, con tanto di power-up che - alla Final Fight - escono dai bidoni quando li diamo sulla testa dei cattivi.
Sviluppato orizzontalmente lungo la classica sequenza di dungeons opportunamene "camuffati", X-Man Legends offre la varietà di ambientazioni che sarebbe legittimo aspettarsi, pur con la pecca di un level design curiosamente orientato più alla morte accidentale del giocatore piuttosto che alla sua sconfitta da parte dei cattivi di turno.
Dai classici complessi ultratecnologici alle strade cittadine devastate, gran parte degli stage sono disseminati da burroni, voragini, pozze d'acido e di lava, dove immancabilmente si va a finire complice il sistema di controllo non proprio precisissimo e una certa confusione sullo schermo durante le fasi più concitate.
Playing the Comic
Inutile ripetere come il gameplay di X-Men Legends sia ampiamente e legittimamente orientato al combattimento.
La cosa interessante è come all'indispensabile, acefalo, sterminio di inermi NPC, abbini un certo retrogusto tattico, conseguente alla possibilità di approfittare della presenza del resto dei personaggi del team, passando i controlli a nostro piacimento al mutante con le caratteristiche più adatte alla bisogna.
Il metodo da seguire nella costruzione del team è analoga a quelli dei classici giochi di ruolo "a gruppo" (Baldur's Gate per PC ad esempio) con in più la comodità di non dover controllare più di un personaggio alla volta, a tutto vantaggio della velocità di gioco che un A-RPG deve pretendere di possedere.
Fermo restando la possibilità di creare vere e proprie combo di super-poteri, per giunta renumerate dal gioco stesso che in questo modo incentiva la creatività del giocatore.
Oltre al mero combattimento resta fortunatamente un piccolo spazio per qualche (elementare) puzzle e per un po' di sano background che non sia necessariamente un banale apostrofo fra le parole hack e slash. La sezione di esplorazione dello Xavier Institute porebbe mandare in brodo di giuggiole più di un fedele X-lettore e in generale i dialoghi, per quanto essenziale, sono ben pesati e svolgono il loro ruolo senza passare inosservati, nè appesantire il tutto oltre il necessario.
Date le sensazioni positive che questo titolo ha saputo comunicarci (e l'invidiabile pedigree-qualità di Raven Software), pur senza proiettarci in giudizi affretati, possiamo permetterci di nutrire buone aspettative che questo titolo si riveli essere, finalmente, la licenza X-Men che tutti stavamo aspettando.
L'attesa è minima, presto ne sapremo molto di più.
''Perché, preferivi una calzamaglia gialla?''
Per gli appassionati di continuity marvelliana, sappiate che nonostante l'ottima trama - frutto del lavoro di reali sceneggiatori di comics - Legends non si inserisce in alcun orizzonte temporale specifico delle mille serie a fumetti dei nostri eroi.
Questo nonostante il look dei personaggi, come accennato nell'introduzione dell'articolo, sia chiaramente quello della testata di successo Ultimate X-Man, che poi è il medesimo stile che dovrebbe aver ispirato i costumi dei due film (o il contrario? Il punto di vista italiano è quantomai inficiante e truffaldino in questi casi).
Dicevamo, gran parte degli "scossoni" narrativi degli ultimi anni (Jean e Ciclope che si sposano, Colosso e Psylock che muoiono, Wolverine che perde l'adamantio e poi lo recupera... cose da comics insomma) non sono stati considerati e i protagonisti, buoni e cattivi, vengono introdotti nella loro forma classica e più "iconografica" se vogliamo, entrata nell'immaginario simbolico collettivo in oltre 40 anni di carta stampata.