Sono passati dodici mesi dal lancio delle console di ultima generazione, ma molti non se ne sono neanche accorti. L'inizio della nuova era è stato decisamente lento, nonostante le ottime vendite dell'hardware, a causa delle mutate condizioni del mercato, che rendono impossibile il repentino abbandono della generazione precedente. Per questo ha senso chiedersi cosa ne è di Xbox Series X e S un anno dopo, le prime console next-gen ad arrivare sul mercato.
I primi mesi
Parliamoci chiaramente: il lancio di Xbox Series X e S non è stato dei più fortunati. I giochi non sono mancati, ma i pezzi grossi provenivano tutti da terze parti ed erano multipiattaforma. Il 10 novembre 2020, quando le due nuove console erano ormai disponibili nei negozi, i loro acquirenti hanno potuto scegliere tra più di trenta giochi, con però soltanto The Falconeer come esclusiva "di peso", oltretutto temporale. In realtà sono stati lanciati da subito anche altri prodotti degli Xbox Game Studios, ma tutti già usciti su Xbox One e aggiornati alla bisogna per le Series (Gears 5, Gears Tactics e Forza Horizon 4).
A mancare era un'esclusiva che rendesse lustro al nuovo hardware. Nei piani iniziali di Microsoft questa doveva essere Halo Infinite, tanto che il marketing delle console, ormai impostato, era pieno di riferimenti al titolo di 343 Industries, ma le reazioni alla prima presentazione del gioco, avvenuta durante l'estate 2020, avevano convinto la casa di Redmond a rinviarlo di un anno, lasciando le Series scoperte nei loro primi mesi di vita. Chi afferma che mancassero i giochi mente, perché in realtà mai una console è stata lanciata con così tanti prodotti già giocabili, soprattutto grazie alla retrocompatibilità, ma naturalmente un nuovo hardware non lo rendi appetibile con roba di una o due generazioni prima, per quanto pompate.
Comunque sia sarebbe ingiusto dire che Microsoft non avesse carte da giocare: nel corso degli ultimi anni ha rafforzato così tanto l'ecosistema Xbox, in particolare lato servizi, da poter vendere le nuove macchine anche solo come porta d'accesso privilegiate all'abbonamento Xbox Game Pass, cui sono legate a doppia mandata. Oltretutto affermare che Xbox Series X e S siano stati degli insuccessi nei loro primi mesi di vita sarebbe semplicemente falso, visto che hanno fatto segnare il tutto esaurito ogni volta che sono state messe in vendita. In particolare la prima è ancora oggi introvabile nei negozi, segno che l'interesse dei giocatori per quella che ormai è la generazione corrente c'è ed è molto alto. Diciamo che ha fatto parlare meno della concorrenza, questo sì, ma in moltissimi hanno comunque trovato un motivo per fare il salto.
Certo, va ricordato anche che i problemi non sono mancati. Ad esempio, nei primi mesi le analisi tecniche dei titoli multipiattaforma sembravano sempre premiare le versioni PS5, nonostante la minore potenza sulla carta rispetto a Xbox Series X. Il motivo di questa strana situazione è emerso abbastanza rapidamente: i devkit delle console di Microsoft sono arrivati più tardi nelle mani degli sviluppatori.
Semplicemente, molti non avevano avuto abbastanza tempo per imparare a sfruttare a dovere le caratteristiche delle Series, pagando dazio alle prestazioni. Con il passare dei mesi la situazione si è normalizzata e oggi nessuno si stupisce più quando la versione migliore di un gioco su console è quella per Xbox Series X.
Come dicevamo, ciò che Microsoft ha fatto benissimo sin da subito è puntare tutto sui servizi. L'Xbox Game Pass lo abbiamo già ricordato, ma va citato anche almeno lo Smart Delivery, ossia il sistema che individua automaticamente l'hardware in uso installando la versione più appropriata di un gioco. All'inizio a molti è sembrata una funzione poco interessante, ma con il passare dei mesi si è rivelata assolutamente vincente, soprattutto in confronto ai macchinosi sistemi di aggiornamento e di trasferimento dei salvataggi della concorrenza. Da segnalare anche un altro punto importante della strategia di Microsoft, che se vogliamo è legato anche allo Smart Delivery: la gestione dei prezzi. Non solo la compagnia non ha aumentato quelli dei titoli first party, ma con un singolo acquisto si portano a casa tutte le versioni dei giochi che aderiscono al programma di Microsoft, senza aggiornamenti da comprare a parte per passare a quelle più moderne. Anche questa scelta, con il tempo, si è rivelata vincente a livello di marketing.
Sofferenza lato esclusive, la potenza degli annunci
Purtroppo la debolezza lato giochi esclusivi è perdurata per diversi mesi ed è innegabile. Diciamo che fino ad agosto 2021 l'unica esclusiva (temporale) di rilievo di Xbox è stata The Medium, sicuramente un buon titolo, ma non certo capace di smuovere le folle. Contemporaneamente la concorrenza non è stata a guardare e, dopo una ricca line-up di lancio, ha tenuto banco nei mesi successivi con almeno due giochi di grande spessore: Returnal e Ratchet & Clank: Rift Apart. Nel frattempo, a tenere viva Xbox è stato un fattore inatteso: quello degli annunci.
Dopo un periodo di acquisizioni di studi medio piccoli (Obsidian, inXile, Ninja Theory e così via), Microsoft ha sganciato la bomba: il gruppo Zenimax sarebbe entrato a far parte degli Xbox Game Studios. Mancavano un paio di mesi al lancio delle Series e la notizia galvanizzò gli animi di molti.
Ciò significava avere in esclusiva su Xbox i titoli di Bethesda, MachineGames, Arkane Studios e tutte le altre software house del gruppo. Solo la prospettiva di Starfield e The Elder Scrolls VI esclusivi su Xbox ha prodotto dei risultati in termini di marketing che nemmeno il lancio di un grosso gioco avrebbe mai potuto realizzare. Per mesi non si è parlato d'altro, anche dopo che le nuove console erano ormai disponibili e il 2020 era ormai alle spalle.
Rimaneva il problema delle esclusive: va bene avere delle prospettive rosee per il futuro e poter sognare, ma perché comprare una Series quando nel 2021 la concorrenza lancerà Horizon Forbidden West, Gran Turismo 7 e God of War: Ragnarok, oltre ai due titoli già citati?
Microsoft recupera, aiutata da Sony
Nella seconda metà del 2021 è successo ciò che era semplicemente considerato impensabile: la situazione esclusive si è completamente ribaltata. Sony è stata costretta ad annunciare il rinvio di ben tre giochi al 2022 (quelli citati alla fine del paragrafo precedente), mentre Xbox Series X e S hanno iniziato a vedere l'uscita dei primi titoli esclusivi degli Xbox Game Studios (o di progetti finanziati in toto da Microsoft). Microsoft Flight Simulator è arrivato a fine luglio e ha convinto davvero tutti, stupendo per le sue virtù tecniche e per l'ottimizzazione su console. Stiamo parlando di un gioco di nicchia, ma ciò non gli ha impedito di essere al centro della scena per un po'. Il fatto che molti lo abbiano usato per creare delle splendide immagini virtuali ha aiutato sicuramente. Psychonauts 2, pubblicato a fine agosto, è uscito anche su PS4, ma è stato percepito da molti come un gioco di Xbox, per via del fatto che l'unica versione di ultima generazione resa disponibile da Double Fine è stata quella Xbox Series X (il PC fa storia a sé, come sempre). Anche in questo caso parliamo di un titolo che ha ricevuto dei giudizi eccellenti, tanto che alcuni lo vorrebbero vedere eletto gioco dell'anno.
Infine c'è stato Forza Horizon 5, gioco di corse arcade di fattura incredibile, nonché titolo con il miglior metascore del 2021, considerato da molti come la prima vera prova di forza della next-gen. Se vogliamo c'è anche Halo Infinite, che però deve ancora uscire e che cadrà nel secondo anno della console (uscirà l'8 dicembre 2021). Comunque sia parte buona parte della comunicazione del titolo è stata fatta negli scorsi mesi e sicuramente il fatto che esca nella stagione natalizia lo ha fatto percepire da molti come un gioco del primo anno, alla pari di Forza Horizon 5.
Insomma, dopo un avvio stentato, le Series hanno iniziato a mostrare i denti, grazie anche alla quasi desertificazione della concorrenza, che oltretutto ne ha azzeccate gran poche a livello comunicativo (vedasi lo State of Play di ottobre e la questione aggiornamenti di Horizon Forbidden West). Paradossalmente il rinvio di Halo Infinite, che tanto ha penalizzato il primo Natale delle nuove Xbox, è tornato utile a Microsoft, permettendogli di sfoggiare ben due titoli di pregio per la fine del 2021, favorita, come già detto, anche dalla debolezza dell'offerta ludica della concorrenza, che gli ha lasciato un'autostrada davanti.
Tirando le somme, il primo anno di Xbox Series X e S è stato complessivamente positivo, tra alti e bassi. Sicuramente c'è un dislivello tra l'inizio del ciclo di vita delle console e la situazione attuale, di forte recupero, anche di immagine. Recupero che molti semplicemente non si aspettavano. A questo punto non resta che da vedere come andrà il secondo anno e se il colpo di reni servirà a qualcosa o se Xbox tornerà a soffrire.