Zega Pain XOR
Al quinto postro troviamo questa favolosa produzione Namco Bandai. Il suddetto titolo si merita l'entrata diretta nella classifica dei giochi più trash che possano girare nel tray di un Xbox 360 per alcuni motivi da non sottovalutare. Innanzitutto perchè gli sviluppatori si chiamano "Cavia", e solo per questo meritano un nostro personale sorriso. Nonostante ciò, non soddisfatti di aver scelto un nome tanto bizzarro per il loro studio, nominano questo sparatutto proprio "Zega Pain", ovvero uno dei titoli più brutti che la storia dei videogiochi ricordi. I nomi non sembrano essere il loro forte quindi. Ma il gioco vero e proprio?
Se è vero che i possibili colori visualizzabili su schermo siano circa 16 milioni, i tipi di "Cavia" ce ne danno la dimostrazione, proprio con Zega Pain
Zega Pain XOR
Fonti giapponesi a noi vicine confermano che anch'esso soffre di un'acuta sindrome da scelte stilistiche poco azzeccate e molto azzardate. Si tratta fondamentalmente di uno sparatutto robotico dal sapore lisergico, quasi un "Rez", ma nel quale i mech da noi customizzabili sono realizzati spesso con colori molto discutibili. Accostamenti horror come rosa shock e blu elettrico, neon verdi che capeggiano su laser blu ed azzurri fanno capolino su fondali terreni prettamente marroni, verde intenso e nero. Visivamente una prova di forza della scheda video di Xbox360. Se è vero che i possibili colori visualizzabili su schermo siano circa 16 milioni, i tipi di "Cavia" ce ne danno la dimostrazione, proprio con Zega Pain. Assolutamente da avere!
Dead Rising
In uscita in questi giorni, finalmente, anche in Italia, Dead Rising è probabilmente il videogioco più violento e splatter che si ricordi negli ultimi 30 anni (ecco la nostra Recensione. La capacità computazionale di una macchina prestante come Xbox 360 si mette a servigio del trash estremo: se una volta i cadaveri ed il sangue scomparivano dopo pochi secondi, grazie alla potente GPU di nuova generazione montata sulla macchina Microsoft, ogni singolo Zombie ed ogni singolo litro di sangue rimarranno appiccicati al pavimento dell'area di gioco, creando dopo brevi sessioni infiniti laghi di emoglobina rossa, cumuli di corpi maciullati, arti staccati, teste, mani e piedi.
La capacità computazionale di una macchina incredibilmente prestante come Xbox360 si mette a servigio del trash estremo
Dead Rising
In questo specifico caso, il "fattore trash" è dovuto proprio all'eccesso. Al "tanto", alla quantità spropositata di uccisioni ma sopratutto alle modalità con le quali queste avvengono. Cos'è più trash di uccidere uno zombie tirandogli addosso delle pietre preziose? Oppure decapitare una donnina con il carrello della spesa con una katana affilata? Ancora meglio, entrare in un negozio di musica, afferrare una manciata di CD novità e tirarli come stelle Ninja addosso a degli affamati non morti. Una cosa divertentissima, mai vista in un videogioco, estremamente appagante e raffinatamente trash. Come le foto qui sotto sembrano voler dimostrare.
Dead Or Alive Xtreme Beach Volley 2
Assolutamente da non perdere, ecco arrivare in quarta posizione il gioellino Tecmo, seguito di quel titolo apparso ormai anni fa sul primo Xbox: DOA Xtreme Beach Volley 2, laddove Beach si traduce come spiaggia ma anche qualcos'altro (tutto ciò fa molto trash, anche se probabilmente involontario). Come già accennato nel cappello introduttivo, il fattore "immondizia" può spesso provenire da un utilizzo estremamente reiterato e feticista delle sublimi fattezze femminili. Curve, rotondità e graziose movenze, se portate ad un livello di voyerismo estremo come accade in questo titolo, assumono i contorni del trash.
le eroine di Tecmo rappresentano ormai un'icona sessuale fortissimamente adorata ed osannata dagli appassionati
Dead Or Alive Xtreme Beach Volley 2
Un trash molto apprezzato dalla platea maschile, abituata fin da giovane alla ricchissima produzione cinematografia italiana del genere degli ultimi trent'anni. Edwige Fenech ne "Viva la Foca" è stata una delle massime esponenti di quel mondo softcore, così come al giorno d'oggi, nell'ambito prettamente videoludico, le eroine di Tecmo rappresentano ormai un'icona sessuale fortissimamente adorata ed osannata dagli appassionati. Xtreme Beach Volley 2 sarà tecnicamente ancora più impressionante del primo capitolo. Se certe forme già all'epoca vi parevano rotonde, oggi lo saranno ancora di più. Texture in alta definizione ed effetti speciali degni di una console nextgen faranno il resto, lasciandovi letteralmente con la mascella a terra! (e con essa, tanta saliva)
Rumble Roses Double X
Rumble Roses nasce sull'onda dei giochi "sexy" partita proprio con il precedentemente citato Beach Volley di Tecmo. Stavolta è Konami che mette a dura prova i nostri istinti maschili con un'ennesimo picchiaduro, stavolta in stile "lotta nel fango senza esclusione di abiti succinti"! Se per quanto riguarda Kasumi, Tina e compagnia il fattore trash era dato dal voyerismo che ci spingeva a zoomare, ruotare, guardare ed assaporare ogni singola movenza delle bellezze sulla spiaggia, in questo caso è il lato "fetish" di noi che esce allo scoperto in modo disarmante. Nel nuovo Rumble Roses sarà possibile infatti customizzare in modo incredibile ogni piccolo dettaglio delle nostre splendide lottatrici. La capienza del DVD usato per creare questo titolo per Xbox360 è stata sicuramente sfruttata appieno: negli oltre 4 GB contenuti trovano posto ogni sorta di indumento femminile, dalle scarpe alle calze a rete, dalle magliettine aderenti agli occhiali, passando per minigonne, tacchi a spillo (comodi nel combattimento corpo a corpo) ed una infinità di accessori "fetish" (per l'appunto) con i quali possiamo abbellire le nostre splendide lottatrici.
Nel nuovo Rumble Roses sarà possibile infatti customizzare in modo incredibile ogni piccolo dettaglio delle nostre maliziose fanciulle
Rumble Roses Double X
Il comparto grafico non è male, il motore 3D va a ricreare ogni singolo muscolo dei corpi riprodotti su schermo, ed i vestiti hanno gradevoli effetti applicati a texture in alta definizione che esaltano tessuti, ricami e le lucidità. Anche la pelle è quasi "vera", frase che presa da sè parrebbe uscita dalla bocca di un pervetito, e così è in quanto il titolo Konami riesce a tirar fuori la peggior parte di noi, quella tipicamente nipponica, dal gusto trash per l'accessorio improbabile, il pantalone di pelle umana translucido, la minigonna a fantasia "mucca" o delle splendide maschere viste fin'ora solo in qualche video "home made". Splendidamente trash! (Ecco il link alla nostra Recensione)
Bullet Witch
Ed eccoci arrivare al secondo posto di questa Trash parade di giochi Xbox 360. Anche questa volta si tratta di opera originaria del Sol Levante. C'era forse da dubitarne? Il dubbio gusto che spesso caratterizza alcune produzioni nipponiche è il leit motiv di questa sfilata di titoli stravaganti. Anche questa volta ci troviamo di fronte ad un titolo dei mitici "Cavia", già apprezzati in sesta posizione con il loro intrigante Zega Pain. Si tratta di un gioco che presto vedrà luce anche nel vecchio continente in quanto Atari ne ha acquisito i diritti di distribuzione, Italia compresa. Bullet Witch è estremamente trash, per vari motivi. Innanzitutto non si era mai vista una protagonista femminile trascinare armi così grosse, pesanti e potenti.
Il troppo stroppia e crea un'effetto trash involontario che noi tutti molto apprezziamo
Bullet Witch
E' un'eroina "troppo troppa", citando da Alien2 di Cameron. Il troppo stroppia e crea un'effetto trash involontario che noi tutti apprezziamo molto. Bullet Witch può trovare un degno rivale solamente in Gungrave, dove il personaggio trascinava con sé un'enorme bara e due potentissime pistole (molto trash tutto ciò). Ma come a voler esagerare ancora di più, è possibile eseguire numerose "magie" durante i combattimenti, ad esempio incendiare qualcosa, spostare oggetti, far volare automobili con l'uso della "forza" ed usarle contro altri nemici. Un'orgia di esplosioni, raffiche di mitra, nemici che volano per aria niente male. Per poter fare tutto ciò, il motore grafico di Bullet Witch è dotato di una buona implementazione della fisica, che ricorda da vicino quella di Half Life 2, dov'era possibile afferrare degli oggetti ed utilizzarli in qualche modo. Un titolo trash molto promettente che merita tutta la nostra attenzione, non fosse che per quei cervelli giganti che svolazzano per le immagini diffuse del gioco.
Oneechanabara X
Ed eccoci al vincitore assoluto del nostro particolarissimo contest sui titoli più "particolari" della stagione su Xbox 360. A vincere è, come spesso accade, un outsider. Ovvero un gioco poco conosciuto, che arriva dalle retrovie ma che promette di essere una vera e propria meraviglia del trash. Così tanto outsider che è anche difficile scovarlo con una rapida ricerca sui popolari google o youtube. Già per questo ci piace. Parliamo di Oneechanabara X, sviluppato e distribuito dai nipponici (strano) D3, già autori di giochi molto trash come alcune simulazioni di Pachinko ed il recente gestionale di Combini (i piccoli e popolarissimi supermercati giapponesi aperti 24 ore su 24). Insomma D3 preparava da tempo quest'uscita per Xbox 360 riscaldandosi con titoli altrettanto promettenti in quanto a stravaganza. La protagonista è una giovane e disinibita ragazza che combatte in bikini, corredato di cappello da Cow Boy (che tra l'altro andava molto di moda qualche anno fa, proprio in Giappone, tra le giovanissime) ed armi pesantissime al seguito, comprese quelle bianche.
un gioco poco conosciuto, che arriva dalle retrovie ma promettere di essere una vera e propria meraviglia del trash
Oneechanabara X
Qualcuno proprio per questo ha definito Oneechanabara X un perfetto connubio tra Dead Rising e Dead or Alive, ovvero proprio due titoli che sono entrati nei "Top6". La fusione di essi ha dato quindi vita a questo connubio di stile dal dubbio gusto che lo pone nell'olimpo dei titoli più trash non solo dell'intera lineup 360, ma degli ultimi anni in assoluto della scena videoludica mondiale. Inoltre condivide con Zega Pain in fattore "nome strano e/o impronunciabile" che in ogni caso dona quel tocco di trash in più (come se non bastasse). Oneechanabara era in realtà già uscito su formato PlayStation2 qualche tempo fa. La versione Xbox360 nonostante ciò non è un mero update estetico, bensì un vero e proprio gioco a sè. La storyline è stata completamente riscritta da zero, il sistema di combattimento migliorato, sono state aggiunge nuove armi e nuovi items. Non resta che salutare il vincitore e sperare in una futura edizione italiana, sperando che il gusto degli occidentali si faccia catturare da questo genere di titoli, che solo gli sviluppatori nipponici sono in grado di donare ad una line up!
Innanzitutto qualche precisazione. Il termine "trash" che da il titolo al nostro speciale non è assolutamente da considerarsi una parola che possa catalogare un genere omogeneo di videogame. E non è neppure un termine che vuol significare, in questo specifico caso, che un gioco sia particolarmente brutto o strano. E' semplicemente sinonimo di un "diverso stile", di avere una specifica particolarità che lo differenzia da qualsiasi altro prodotto, di essere stravagante, buffo, magari colorato, eccessivo, fuori dagli schermi, o anche solo caratterizzato eccentricamente. Magari può anche essere "soft core", esattamente come lo erano i film trash italiani nei gloriosi anni '70. Opere spesso di rilievo, culturamente importanti e di importanza assoluta nonostante lo stile non proprio elegantemente sobrio. Allo stesso modo tutto il software presentato in questa "parade" risulta essere quanto di più stilisticamente particolare possiamo acquistare per il nostro Xbox360. Il gusto tipico dei programmatori del Sol Levante, storicamente propensi a regalarci perle e stranezze fuori dal comune, che fino ad ora non si erano mai affacciati alla ribalta dei giocatori Xbox. 360 è in ogni caso una macchina "mass oriented" che difficilmente si potrebbe aprire a creazioni originali e fuori dal comune, na la nuova politica voluta da Bill Gates, ovvero la realizzazione di numerosi giochi che vadano incontro ai gusti del popolo del Sol Levante, finalmente regala alla platea di appassionati una serie di titoli... sopra le righe, fuori di testa, in una parola... TRASH. Scopriamoli insieme!