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Xenoblade Chronicles 3: 10 cose da sapere prima di giocare il capolavoro per Nintendo Switch

Xenoblade Chronicles 3 è praticamente dietro l'angolo: ecco 10 cose da sapere sul nuovo JRPG per Nintendo Switch e sulla serie di culto targato Monolith Soft.

SPECIALE di Christian Colli   —   27/07/2022
Xenoblade Chronicles 3
Xenoblade Chronicles 3
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In passato avremmo seguito lo sviluppo di un JRPG come Xenoblade Chronicles 3 per anni; in questo caso, invece, abbiamo dovuto aspettare solo pochi mesi: annunciato a febbraio per settembre, poi anticipato a fine luglio, la nuova opera di Monolith Soft è uno dei videogiochi più attesi dell'anno. E per un buon motivo. La serie creata da Tetsuya Takahashi ha radici molto più antiche rispetto al suo esordio su Nintendo Wii, ma Xenoblade Chronicles ha avuto anche il merito di rivitalizzare i giochi di ruolo nipponici, stabilendo nuovi standard in termini di narrativa e gameplay.

Molti giocatori, tuttavia, si staranno avvicinando solo ora a queste fantastiche avventure e, nelle prossime righe, vi faremo un corso accelerato su Xenoblade Chronicles raccontandovi 10 cose da sapere su Xenoblade Chronicles 3 prima di cominciare a esplorare il mondo di Aionios.

Xeno e Takahashi

Xenoblade Chronicles 3, Noah è il nuovo protagonista
Xenoblade Chronicles 3, Noah è il nuovo protagonista

Partiamo dalle basi: il titolo. Sebbene ci siano spade e lame in ogni gioco, anche piuttosto importanti, non ce n'è una che si chiami Xenoblade. In realtà, il primo capitolo, quello che uscì su Wii nel 2011, si sarebbe dovuto intitolare Monado: Beginning of the World, poiché la Monado o Monade, in italiano, era l'arma impugnata dal protagonista Shulk con un ruolo importantissimo nella storia. Poi si decise di chiamarlo Xenoblade Chronicles un po' perché Monado: Beginning of the World era veramente un brutto titolo, e un po' per omaggiare i lavori precedenti del suo scrittore e director, Tetsuya Takahashi, che, nel suo piccolo, aveva fatto la storia dei JRPG col mitico Xenogears, quando ancora lavorava con Squaresoft negli anni '90, e poi con la trilogia di XenoSaga. Quest'ultima, prodotta da Namco, avrebbe dovuto essere un prequel spirituale della serie che Takahashi aveva cominciato su PlayStation, ma che non aveva mai potuto concludere.

Xenocollegamenti

Xenoblade Chronicles 3, anche Miyo è una Tramandante
Xenoblade Chronicles 3, anche Miyo è una Tramandante

A questo punto vi starete chiedendo se tutti questi Xeno siano collegati tra loro e la risposta è nì. In realtà, ogni Xeno è pieno di rimandi ai precedenti, anche soltanto visivi: ci sono temi ricorrenti, sia narrativi che estetici, ma persino XenoSaga, che avrebbe dovuto essere il prequel di Xenogears, di fatto non è collegato ufficialmente al gioco del 1998. La questione Xenoblade Chronicles, però, è un tantino differente, e non è facile da spiegare senza scadere negli spoiler per chi non ha mai giocato i titoli usciti finora. Useremo quindi una parolina che è entrata in voga negli ultimi anni, soprattutto grazie ai film e ai fumetti: multiverso. Ecco, diciamo che gli Xenoblade Chronicles esistono in un multiverso e che ci sono dei collegamenti più o meno rilevanti, ma ogni titolo è perfettamente autonomo e persino Xenoblade Chronicles 3, reclamizzato come il futuro congiunto della serie, può essere giocato e compreso da un totale neofita che non si è mai avvicinato prima alla saga.

Operazione: Rainfall

Xenoblade Chronicles 3
Xenoblade Chronicles 3

La verità, però, è che siamo stati incredibilmente fortunati, perché la serie ha rischiato di non proseguire oltre il primo titolo per Nintendo Wii. Dopo essere stato svelato all'E3 del 2009 e aver cambiato titolo, Xenoblade Chronicles era stato destinato a una localizzazione per il mercato europeo, ma non per quello nordamericano. Oggi può sembrare un'anomalia senza senso, ma bisogna capire che all'epoca il genere dei JRPG era entrato in una profonda crisi e non era certo considerato di massa come oggi. Nintendo si era trincerata dietro un silenzio punteggiato da motivazioni inverosimili e per questo motivo in America lanciarono una specie di petizione, chiamata Operation: Rainfall, che mirava a convincere la grande N a localizzare prima di tutto Xenoblade Chronicles, e poi anche altri due titoli nipponici che non erano stati programmati neppure per un lancio europeo, e cioè The Last Story di Mistwalker e Pandora's Tower di Ganbarion.

Alla fine l'operazione riuscì, grazie a un'insistente campagna telematica che passava per i social e per le prenotazioni su Amazon: dimostrò che il pubblico aveva fame di JRPG e, seppur in ritardo di mesi, Xenoblade Chronicles arrivò pure in Nord America, seguito poi dagli altri titoli. Così vendette in tutto il mondo un numero sufficiente di copie da convincere Nintendo a promuovere la serie di Takahashi, che ora è arrivata al suo terzo - anzi, quarto! - capitolo.

Ma come quattro? Non sono tre?

Xenoblade Chronicles X, una scena di combattimento
Xenoblade Chronicles X, una scena di combattimento

No, in realtà Xenoblade Chronicle conta quattro titoli. Cinque, se consideriamo la Definitive Edition del primo e, sei, se ci mettiamo anche l'espansione di Xenoblade Chronicles 2, Torna ~ The Golden Country. Ora vi spieghiamo tutto, state buoni. Cominciamo dal titolo extra, e cioè Xenoblade Chronicles X. È uscito per Wii U nel 2015 e, no, ancora non si parla di una riedizione, sebbene i fan la chiedano da parecchio tempo. Le ragioni sono molteplici: in questi anni Monolith Soft si è impegnato sugli episodi per Switch e poi probabilmente sarebbe molto difficile riproporre l'insolita dinamica del GamePad, che faceva da interfaccia aggiuntiva, influenzando il gameplay. È un peccato, perché la storia di Xenoblade Chronicles X finiva con un potente cliffhanger proprio sul più bello e forse non sapremo mai dove stava andando a parare Tetsuya Takahashi. È comunque il titolo più distante dagli altri Xenoblade Chronicles sotto praticamente ogni aspetto, a cominciare dallo stile grafico più realistico.

Il primo Xenoblade

Xenoblade Chronicles: Definitive Edition, una scena del gioco
Xenoblade Chronicles: Definitive Edition, una scena del gioco

Il primo gioco della serie, invece, è più facile da recuperare. Uscito inizialmente per Wii e poi riproposto su New Nintendo 3DS, Xenoblade Chronicles è stato recentemente ridisegnato con un nuovo motore grafico e un character design riveduto e corretto in stile anime. Intitolata Xenoblade Chronicles: Definitive Edition, la riedizione per Switch del 2020 comprende, oltre a vari ritocchi al gameplay, anche un capitolo aggiuntivo - un vero e proprio epilogo - intitolato Un futuro comune, che potrebbe o non potrebbe avere qualcosa a che fare con Xenoblade Chronicles 2 e Xenoblade Chronicles 3. Non vogliamo farvi altre anticipazioni, ma vi diciamo che, pur essendo invecchiato, il primo titolo della serie resta un'esperienza incredibile sotto ogni aspetto: dalla potente narrativa, al gameplay sofisticato e coinvolgente, è un'avventura che vi suggeriamo assolutamente di recuperare se dovesse piacervi Xenoblade Chronicles 3, anche soltanto per scoprire dove tutto è cominciato.

Il secondo Xenoblade

Xenoblade Chronicles 2, una scena del gioco
Xenoblade Chronicles 2, una scena del gioco

Tra i primi titoli tripla A a uscire per Nintendo Switch, circa sei mesi dopo il lancio, Xenoblade Chronicles 2 aveva mostrato i muscoli della console insieme a The Legend of Zelda: Breath of the Wild, che lo aveva preceduto, e sul quale Monolith Soft aveva lavorato a livello tecnico e, soprattutto, topografico. Fin dal suo character design decisamente più anime rispetto al primo episodio, ma anche meno sobrio rispetto alla direzione presa dalla Definitive Edition e Xenoblade Chronicles 3 anni dopo, Xenoblade Chronicles 2 rappresenta il JRPG duro e puro: Takahashi si sbizzarrisce con una narrativa ancora più fantascientifica, infilandoci una sana dose di drama e un gameplay a tinte "gacha" che ha sollevato tantissime polemiche. Nonostante alcune spigolosità, il secondo Xenoblade resta un'avventura indimenticabile con un cast pazzesco, impreziosita da un'ottima espansione, intitolata Torna ~ The Golden Country. È un altro capitolo assolutamente da giocare, in cui Xenoblade Chronicles 3 pesca a piene mani molte caratteristiche distintive.

Come comincia il terzo

Xenoblade Chronicles 3, la trasformazione in Uroboros è solo temporanea
Xenoblade Chronicles 3, la trasformazione in Uroboros è solo temporanea

Monolith Soft ha voluto mettere in chiaro, fin dal primo annuncio, che Xenoblade Chronicles 3 si ricollega, in qualche modo, ai titoli precedenti: nella copertina della custodia troneggiano la spada del Mechonis e il titano Uraya, due elementi caratteristici di Xenoblade Chronicles e Xenoblade Chronicles 2, rispettivamente, che non avrebbero motivo di esistere nello stesso mondo. Quello di Xenoblade Chronicles 3 si chiama Aionios, infatti: qui due regni, quello di Keves e quello di Agnus, si fanno la guerra costantemente, mandando al macello i loro soldati, che sono cresciuti artificialmente, svegliati intorno agli otto anni d'età e destinati a morire entro dieci anni, o prima se sono sfortunati. Quelli che raggiungono il decimo anno, tornano alla loro regina sotto forma di energia. Gli altri, che invece cadono in battaglia, alimentano la Cronofiamma della colonia più vicina. In questo terribile scenario si muovono i protagonisti: tre soldati di Agnus e tre di Keves che saranno costretti a unire le forze per rovesciare l'assurdo ordine mondiale stabilito dai misteriosi Moebius.

Sei personaggi in combattimento

Xenoblade Chronicles 3, il sistema di combattimento è frenetico e intuitivo
Xenoblade Chronicles 3, il sistema di combattimento è frenetico e intuitivo

Noah, Yunie e Lanz appartengono a Keves, mentre Miyo, Sena e Taion stanno dalla parte di Agnus. Già questo li distingue in combattimento, ma ciascuno di loro impugna un Gladius diverso, cioè un'arma che possono materializzare dal nulla e che li rappresenta, conferendo loro uno specifico ruolo in battaglia. Combattere in Xenoblade Chronicles 3 significa organizzare la squadra dei sei protagonisti, scegliendo chi difende, chi attacca e chi cura con le Tecniche corrispondenti: il giocatore controlla un solo personaggio sul campo di battaglia, ma può passare in un attimo agli altri quando lo ritiene più opportuno. Bisogna quindi assegnare le Tecniche ai tasti frontali dei Joy-Con, gestire gli accessori e le gemme che conferiscono diversi bonus, impostare le Abilità che migliorano le prestazioni durante lo scontro.

A un certo punto della storia, inoltre, i personaggi scoprono di potersi fondere con uno specifico partner nei giganteschi Uroboros: in questa forma, il giocatore ha una manciata di secondi per sferrare attacchi molto più potenti nella più completa invulnerabilità. Imparare a richiamare la forma Uroboros al momento giusto è, quindi, fondamentale per avere la meglio contro i nemici più forti.

Eroi e classi

Xenoblade Chronicles 3, gli Eroi occupano il settimo posto nella squadra
Xenoblade Chronicles 3, gli Eroi occupano il settimo posto nella squadra

Se pensate che sei personaggi possano affollare lo schermo durante le battaglie, è solo perché non sapete che possono essere anche di più: gli Eroi sono infatti dei personaggi aggiuntivi che non potremo controllare, ma che potremo annettere alla squadra e che combatteranno insieme ai nostri protagonisti in tutto e per tutto. Gli Eroi si sbloccano proseguendo nella campagna o completando alcune missioni secondarie opzionali, e non si limitano a darci man forte nei combattimenti, perché insieme a ogni nuovo Eroe si sblocca anche la sua caratteristica classe. Noah e gli altri possono quindi cambiare classe e assumere non solo quelle dei sei protagonisti, ma anche quelle dei diversi Eroi, una volta soddisfatti determinati requisiti.

Le Abilità e le Tecniche imparate, se appartengono alla categoria Magistrale, possono quindi essere impostate anche quando si cambia classe, e questo sistema, che ricorda in buona parte il Job System di Final Fantasy, con tanto di cambio di costume, è l'ossatura di una grande versatilità nel sistema di combattimento.

Un mondo da esplorare

Xenoblade Chronicles 3, negli accampamenti potrete cucinare e tagliare le gemme
Xenoblade Chronicles 3, negli accampamenti potrete cucinare e tagliare le gemme

La vastità del mondo di Aionios può indurre a credere che sia un cosiddetto open world, ma non lo è... o quasi. Le regioni sono effettivamente vastissime, a tal punto che il gioco offre fin dall'inizio un sistema di viaggio rapido per raggiungere i punti d'interesse già scoperti, perciò è caldamente consigliato esplorare in cerca di scorciatoie, collezionabili e campi in cui salvare la partita, spendere i punti esperienza guadagnati completando le missioni secondarie, cucinare e così via. Proseguendo nella storia, sbloccherete anche dei sistemi di movimento che vi permetteranno di raggiungere posizioni che vi sembravano al di fuori della vostra portata, e tesori che magari sono difesi da mostri rari o unici: questi scontri sono più impegnativi e richiedono una buona preparazione e strategia.

Nonostante ciò, Xenoblade Chronicles 3 è un gioco adatto a ogni esigenza: oltre a poter scegliere il doppiaggio tra inglese e giapponese, per i puristi, le opzioni vi permettono di personalizzare vari aspetti dell'esperienza, compreso il livello della difficoltà. Di base, il titolo Monolith Soft non dà molto filo da torcere, perciò potrete aumentare la sfida, o addirittura azzerarla o quasi, nel caso in cui vogliate solo godervi la storia senza stare a pensare troppo al gameplay.