Così parlò Zarathustra
E' ancora il filosofo Nietszche a ispirare il team Monolith, tanto da sottotitolare questo Episode III come la sua opera più famosa. E non solo: i giocatori di Episode II sapranno finalmente cos'è il Ciclo di Zarathustra nominato dall'ambiguo Wilhelm in una delle innumerevoli cutscene del prequel. Sono molte le domande che avranno risposta, e alcune di queste saranno talmente shockanti da chiederci perchè diavolo non hanno fatto un film invece che un videogioco: il plot in Episode III si rivela geniale e sorprendente. Abbiamo lasciato il gruppo dei protagonisti alle prese con la scomparsa del tanto cercato Zohar originale: inghiottito da un alieno Gnosis gigantesco, mentre faceva la sua comparsa nello spazio l'immensa Arca di Abel, il misterioso congegno che diede inizio a tutto sulla Terra ai giorni nostri è svanito senza lasciare traccia. Con un pugno di mosche, Shion Uzuki e i suoi compagni cominciano a investigare sugli Gnosis e scoprono che la Vector Industries, per la quale Shion stessa lavora, è coinvolta nell'invasione dei micidiali alieni interdimensionali: distaccandosi dalla ditta e cercando la verità, i nostri si troveranno braccati da T-elos, un nuovo modello di androide da battaglia costruito per rimpiazzare KOS-MOS. Ma ormai è chiaro che nella femminile robot progettata dal defunto fidanzato di Shion c'è più di quanto non veda l'occhio. Eccoci quindi a tribolare con chaos/Yeshua e la sua vera e sorprendente identità (il Codice Da Vinci sembra aver fatto scuola anche in Giappone), con le origini della setta Ormus, con i misteriosi Testament, con il mistero che si cela dietro alla Terra, perduta nel cosmo e chiamata Fifth Jerusalem, mentre sull'universo si abbatte inarrestabile un destino apocalittico, mentre Dio stesso è messo in discussione dal Ciclo di Zarathustra. Ma qualcuno, o qualcosa, veglia sempre su noi poveri mortali, e come duemila anni fa, seimila per la datazione di XenoSaga, qualcuno si sacrificherà ancora per salvarci tutti da noi stessi...
Rinnovamento finale
Episode III si distacca decisamente dai prequel sotto molti aspetti: non solo tecnicamente, ma anche dal punto di vista ludico. L'abbondanza di cutscene, che occupano un buon 60% del gioco, regala agli spettatori sequenze indimenticabili: la solita maestosa regia, unita a una realizzazione audiovisiva eccellente, sembra più adatta a un film di serie A che a un videogioco. Il character design, cambiato da tipicamente cartoonesco a iper-realistico dal primo al secondo episodio, in Episode III fa un passo indietro verso lo stile fumettoso, mantenendo l'enorme cura per i dettagli e le proporzioni fisiche realistiche. Sull'altro versante, la colonna sonora composta da Yuki Kajiura si rivela di grandissima qualità, ricca di tracce epiche che sembrano adattarsi perfettamente all'azione visiva.
A proposito di azione, in Episode III il battle-system è stato quasi stravolto: la complessa meccanica fatta di combinazioni di tasti che caratterizzava i primi due episodi (dichiaratamente ispirata all'originale XenoGears) è stata rimpiazzata da un sistema più classico fatto di comandi diretti e miriadi di opzioni, tra Ether Maneuvers (le magie di XenoSaga basate sulle nanomacchine) e attacchi speciali. Una barra si riempirà ogni qual volta un nemico colpirà il giocatore, permettendo a un certo punto di effettuare devastanti attacchi speciali in grado di stordire perfino gli avversari. Lo stesso meccanismo, leggermente modificato, caratterizzerà le battaglie a bordo dei mech, gli ES: tornano Dinah, Asher e Zebulun insieme al nuovo Reuben di Jin Uzuki, arricchiti di nuove armi, le quali scaricheranno il carburante ogni qual volta che verranno usate. Questo permetterà al giocatore di scegliere quale strategia adottare, se affidarsi ad attacchi più potenti ma dispendiosi o a colpi meno dannosi ed esosi. Ad ogni modo, il nuovo battle-system, di certo più tradizionale e meno complesso e originale dei prequel, risulta in combattimenti molto più rapidi e incisivi.
L'uscita di XenoSaga Episode III in America è prevista per l'autunno, probabilmente la versione europea si vedrà nei primi mesi del 2007: la nostra recensione finale confermerà o smentirà puntualmente le nostre attuali, ottimistiche, previsioni.
Non si può certo dire, a questo punto, che la storia di Xeno non sia stata incredibilmente travagliata: ai tempi del celebre capostipite, XenoGears, per PSOne (che è stato la base ideologica per la produzione di XenoSaga) un taglio del budget e una modifica al team di sviluppo costrinse Squaresoft a ridurre i CD previsti da quattro a due, tagliando un buon terzo di gioco; adesso, un ennesimo taglio ai finanziamenti ha comportato da parte del team Monolith una revisione dell'ultima parte della trilogia: così benchè la Saga si ritrovi un finale degno di questo nome e assolutamente fedele alle aspettative create da una delle più belle trame di sempre, sono molti i passaggi che un occhio attento può notare mancanti. Sia come sia, eccoci qui a parlare di questo Episode III che conclude la trilogia cominciata nel 2002: a quattro anni di distanza, sapremo finalmente quale sarà il destino dell'universo intero.