Ci abbiamo investito appena una manciata di ore, eppure siamo convinti di poter affermare che Yoshi's Crafted World è un prodotto in cui quasi ogni aspetto è profondamente distante - per fortuna - dall'offerta videoludica attualmente disponibile. E' un software che va in controtendenza, unico per dovizia e cura, rappresentante erculeo di un pianeta a due dimensioni che Good Feel non solo sembra mantenere, bensì impreziosire con tocchi lungimiranti. Le prime ore ci confermano le sensazioni di avere tra le mani un titolo capace di attrarre con relativa semplicità e poi con la stessa tenere il giocatore incollato allo schermo, piccolo o grande che sia, in quello che è un flusso di gioco prepotentemente orientato all'esplorazione. Yoshi's Crafted World ne è solo l'ennesima dimostrazione: con Switch, Nintendo è tornata a concentrarsi su tutto quello che è osservazione, dedizione, attenzione ai particolari mescolati in un'avventura coinvolgente e gustosa.
Mira più in là
Se dovessimo riassumere quello che stiamo sperimentando nel nostro avanzamento, Yoshi's Crafted World è un ricco e creativo platform a doppio senso. La geografia del livello e del suo design si esplora infatti prima in una direzione e poi in un'altra, ma tutto a compartimenti stagni per non accrescere la complessità concettuale. Seppur semplice nella sua essenza, il titolo Good Feel punta su un peculiare e intrigante lato artistico non solo per portare avanti una bandiera estetica da sempre paradigma del franchise, bensì per permettere al giocatore di specchiarsi in una ricerca di oggetti non inventati, ma di uso comune. Abbiamo attraversato i primi mondi, completandoli al 100%, provando a capire se il divertimento fosse maggiore nella parte diritta, in quella a rovescio a caccia dei cuccioli di Poochy o in quella di ricerca: la risposta non c'è, perché Nintendo consegna chiavi di lettura talmente universali e talmente ben confezionate da equilibrare ogni modalità, se così potremmo definirle. C'è un elemento, già discusso in altre sedi, che caratterizza il titolo, ovvero la capacità di Yoshi di mirare in chiave multiplanare, poiché ogni livello è costituito da un discreto numero di dimensioni di profondità.
L'idea di Good Feel paga per elasticità: l'avere a disposizione un numero di punti secondari in cui mimetizzare oggetti permette di stimolare un backtracking in cui, in seguito a una prima run a caccia di fiori ridenti, il livello viene fatto al contrario, per poi mischiare le prospettive nella ricerca di oggetti nascosti nelle due facce. Al netto di una difficoltà chiaramente tarata verso il basso, per ora la formula funziona e ci spinge continuamente a saltare al passo successivo.
Vento sulla tela
E' evidente come nel progettare il titolo, Good Feel abbia volontariamente scelto di sperimentare un approccio di design molto diverso ma altresì convincente: in queste prime ore stiamo notando come Yoshi's Crafted World si allontani da qualsivoglia difficoltà pratica e spinga l'acceleratore sul trasmettere al giocatore sensazioni positive piuttosto uniche e in grado di catalizzare l'esperienza. Il nostro è un viaggio dove, esclusi brevi momenti in cui la mira non ci assiste come dovrebbe, il pensiero si allontana dai tipici dettami dei platform bidimensionali e si avvicina a formule che puntano all'esatto opposto della frustrazione, arricchite da consapevolezze di esplorazione e scoperta assolutamente piacevoli.
Ci sono momenti non idilliaci, tipo il dover rifare i livello dove lo scorrimento delle piattaforme è temporizzato, oppure qualche idea di design simpatica ma poco sviluppata: approfondiremo in sede di recensione, ma sono piccoli nei asserviti a una struttura che riesce a coinvolgere grazie anche all'abilità di Good Feel di proporre un quadro artistico di primissimo livello per autorialità ed estro. Prima di chiudere per non anticiparvi troppo sul contenuto, dopo avervi rassicurati sulla qualità vogliamo tranquillizzarvi anche sulla quantità: Yoshi's Crafted World si preannuncia un titolo longevo, stratificato, variegato anche sul fronte della lunghezza e della quantità di mondi. Ah, un'ultima nota su questo punto: i primi sono composti da pochi livelli, massimo tre, lunghi il giusto per non appesantire gli elementi ambientali e garantire un passaggio discretamente fluido all'ambiente successivo, rinfrescando il colpo d'occhio con buona frequenza.
Tra cartoni, palloncini di plastica, vasi di tulipani e gomitoli di tessuto, Yoshi avanza verso un nuovo capitolo decisamente foriero di buone aspettative. Dopo le prime ore, le impressioni iniziali rimangono positive: il gameplay è chiaramente figlio di mani esperte, l'atmosfera rilassata e solare riflette una maturità del team che avvolge il giocatore, portandolo livello dopo livello ad avanzare senza nemmeno fargli rendere conto di come le ore stiano passando allegre e spensierate. Questa, forse, sembra essere la forza più grande di questo Yoshi's Crafted World: trasmettere l'euforia di un titolo completamente in controtendenza, distante dalle consuete logiche di mercato, in una dimensione tutta sua. Good Feel è ormai un sinonimo di garanzia.
CERTEZZE
- Lungo e corposo
- Un buon numero di soluzioni ludiche
- Backtracking non stancante
DUBBI
- I livelli temporizzati avranno le gambe lunge?
- Multiplayer ancora da approfondire