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L'attore Michael Biehn descrive come "senza passione" lo sviluppo di Aliens: Colonial Marines

Un'esperienza completamente diversa da Blood Dragon

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   29/07/2013
Aliens: Colonial Marines
Aliens: Colonial Marines
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Michael Biehn, l'attore che ha interpretato l'originale Caporale Hicks in Aliens: Scontro Finale (nonché il celebre Kyle Reese di Terminator), ha detto la sua sul ruolo ricoperto all'interno del progetto videoludico Aliens: Colonial Marines.

Non sono state molte le sue collaborazioni nell'ambito dei videogiochi, ma a breve distanza si è ritrovato ad interpretare il ruolo di Hicks all'interno del gioco Gearbox basato su Aliens e quello del protagonista di Far Cry 3: Blood Dragon, due esperienze che Biehn ha descritto come completamente diverse, dal punto di vista dell'atmosfera e del coinvolgimento. Mentre il lavoro svolto sull'espansione in stile anni 80 dell'FPS Ubisoft è stato per lui un gran divertimento, il progetto Aliens: Colonial Marines è parso all'attore "senza passione".

"Non è stato per niente divertente", ha detto del lavoro fatto per il gioco Gearbox, "è sembrato come se fosse svolto senza passione. Nei film, in televisione e nel mondo dei giochi si trovano persone che sono molto appassionate a quello che fanno ed altre che si limitano a svolgere un compito. In quest'ultimo caso spesso si ritrovano per le mani un brand importante e quindi pensano di poter tirare fuori un hit a prescindere e io credo che questa fosse la situazione di Aliens: Colonial Marines. Di converso, il creative director di Far Cry 3: Blood Dragon, Dean Evans, si è dimostrato talmente appassionato sul progetto e sull'atmosfera anni 80 da trascinare facilmente Biehn nell'entusiasmo generale, parlando delle citazioni storiche dai film anni 80: "quelle citazioni, quel tipo di vibrazione e il fatto che fosse tutto un ritorno agli anni 80 era qualcosa che mi è sembrato subito interessante. Me è stata la sua passione l'elemento scatenante, non gli si poteva dire di no" ha detto di Blood Dragon e di Evans.

Fonte: CVG