Stando a Jonathan Anastas, VP of global marketing di Activision, nonostante l'accresciuta importanza di social media come Twitter e Facebook, gli spot televisivi tradizionali rivestono ancora un ruolo essenziale per far avere successo ai titoli tripla A. Secondo lui gli spot televisivi permettono di raggiungere un pubblico generico di persone che acquista uno o due giochi all'anno e che non è appassionato del genere o del brand al punto da andarsi a informare su altri canali.
"Magari comprano Halo nel 2012 e GTA nel 2013, nel mentre giocano con Words With Friends, oppure guardano Netflix o si dedicano a Minecraft. Non riuscirò mai a convertire questi acquirenti facendoli venire sul mio feed di Twitter."
Il discorso di Anastas trova forza nel comportamento di Activision, che ha sempre lanciato i Call of Duty con imponenti campagne televisive, ma anche nel marketing di Titanfall (Electronic Arts), Dark Souls II (Bandai Namco) e South Park: Il Bastone della Verità (Ubisoft), tutti titoli maggiori dell'ultimo periodo lanciati con campagne televisive battenti e tutti entrati nella top 10 USA di marzo 2014.
Insomma, il social marketing servirebbe per raggiungere il pubblico degli appassionati, mentre quello televisivo per toccare tutti. Non fa una piega.
Fonte: Gamespot