Hidetaka Miyazaki, già director di Demon's Souls e Dark Souls, ha parlato in un'intervista con Dengeki del suo nuovo e promettente progetto per PlayStation 4, Bloodborne, rivelando interessanti informazioni sui vari aspetti dell'esperienza.
Il gioco è nato, come già sappiamo, dopo il termine dei lavori sul DLC Artorias of the Abyss per Dark Souls, nel 2012. Sony ha approcciato Miyazaki chiedendogli se volesse lavorare a un nuovo titolo per PlayStation 4, e lui ha accettato con entusiasmo. La questione dell'esclusività, dunque, è stata posta fin dall'inizio.
Gli aspetti principali di Bloodborne consistono nell'esplorazione degli scenari e nell'interazione con personaggi e ambientazioni in chiave narrativa, nonché in combattimenti all'ultimo sangue che ricordano talvolta le atmosfere della Torre di Latria in Demon's Souls. Grande tensione, dunque, ma anche grande soddisfazione una volta sconfitto l'avversario di turno. Ci sarà ampio spazio per l'online, tuttavia il director non ha voluto sbottonarsi in tal senso.
Miyazaki ha parlato quindi del contesto simil-vittoriano della città di Yharnam, dalle numerose connotazioni gotiche, che si sposa alla perfezione con le esigenze di gameplay e ha consentito l'introduzione delle armi da fuoco nel mix. Gli scenari sono stati realizzati partendo da alcuni viaggi di ricerca effettuati in Romania e Repubblica Ceca, tuttavia non sarebbe stato possibile ottenere un tale livello di dettaglio sulle console di precedente generazione.
Lo scenario influenzerà in maniera diretta il gameplay, così come l'arsenale a nostra disposizione, con strumenti differenti e fantasiosi, ricchi di peculiarità. La pistola che si vede nel trailer dell'E3, ad esempio, può cambiare le proprie caratteristiche a seconda delle necessità, offrendo dunque varie soluzioni offensive. Sempre a proposito di scenari, per le strade della città vedremo principalmente mostri e non persone normali, più che altro perché queste ultime rimarranno chiuse in casa per evitare di essere ammazzate.
Sul fronte dei combattimenti, Bloodborne vanterà un approccio fondamentalmente diverso da quello di Dark Souls, spronandoci ad avere un atteggiamento attivo anziché passivo, visto che attendere la mossa del nemico potrebbe non essere una buona idea. L'obiettivo è infatti quello di operare delle manovre atte ad aprire una breccia nella difesa dell'avversario e approfittarne, quindi ripetere il pattern. Da questo punto di vista, le armi da fuoco svolgeranno un ruolo molto importante, ma Miyazaki si augura che verranno utilizzate soprattutto dalle brevi distanze e non come una soluzione per evitare il confronto diretto.
Gli sviluppatori stanno lavorando affinché l'interfaccia di Bloodborne consenta di eseguire determinate azioni in maniera più immediata, senza perdere il focus sul combattimento. Rientrano in tale ottica gli oggetto consumabili, come quelli per il ripristino della salute, da utilizzare tramite la pressione di un singolo tasto. E, a proposito di salute, la morte in Bloodborne avrà connotazioni simili a quelle viste in Dark Souls, ovvero dovrà servire da sprono per i giocatori a far meglio, a pianificare in modo più efficace un'azione e ad evitare determinati errori.
Il protagonista dell'avventura sarà personalizzabile in vari modi, dal sesso al volto, attraverso l'uso di un editor. La sua crescita farà parte del naturale svolgimento degli eventi, ma per illustrare tali aspetti del gioco ci saranno occasioni specifiche, ha detto il director, che infine ha parlato della primavera del 2015 come finestra di lancio per il gioco, che avverrà probabilmente in contemporanea mondiale.
Fonte: Gematsu
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