La recente revisione del classico Bullfrog, Dungeon Keeper Mobile, ha sollevato molte critiche e in generale le ire di coloro che erano appassionati ai capitoli originali, creati dal team di Peter Molyneux.
Gran parte dei problemi per il gioco in questione derivano dalla sua organizzazione come free-to-play con micro-transazioni decisamente invasive e costose, che sbilanciano il gioco e ne snaturano fondamentalmente l'esperienza. Si tratta di problemi che sono ben noti, a questo punto, anche alle alte sfere di Electronic Arts, come ha dimostrato il CEO Andrew Wilson nel corso di un'intervista pubblicata da Kotaku.
Wilson ha affermato di riconoscere una notevole disconnessione tra l'esperienza di Dungeon Keeper originale e quella della versione Mobile, "su quell'aspetto non abbiamo seguito la strada giusta, ed è un peccato", ha riferito. In ogni caso, pare che il publisher abbia imparato la lezione, anzi le due lezioni: "una è che quando si ha a che fare con IP che hanno un passato storico, anche se ci si trova a reinventarli per un nuovo pubblico, bisogna fare del nostro meglio per rimanere fedeli alla loro essenza originale", ha riferito Wilson, "l'altra è che, quando ci si trova a proporre un modello con micro-transazioni o abbonamento, bisogna sempre tenere presente il giusto valore da dare ai soldi spesi".
Fonte: Kotaku