Contrariamente a quanto era stato riferito all'epoca della sua presentazione su Kickstarter, Elite: Dangerous avrà bisogno di una connessione online a Internet, anche se non necessariamente continuativa.
Questa necessità è emersa con lo sviluppo del gioco, in base alle caratteristiche dell'universo simulato da Frontier Development per il simulatore spaziale: come riportato dalla newsletter ufficiale, "essere online ci consente di curare ed evolvere la galassia, con storie che si evolvono in base alle azioni dei comandanti", a quanto pare. "L'esplorazione è anche un fattore chiave, è importante che quello che viene esplorato da un giocatore in single player corrisponda a quello che esplorano gli altri giocatori, sia questo in singolo o multiplayer, in un mondo complesso e coerente".
"La galassia, la storia, le missioni devono corrispondere e questo significa che anche il single player deve connettersi di tanto in tanto ai server". Si tratta in sostanza di una necessità legata all'evolversi coerente di una galassia in espansione, in base anche alle azioni dei giocatori, per i quali il mondo di gioco dev'essere corrispondente senza discrepanze tra le varie esperienze di gioco. Tuttavia, la decisione non ha mancato di scatenare polemiche: diversi utenti si sono schierati contro la decisione di Frontier, colpevole a loro dire di non aver mantenuto la promessa di un gioco fruibile anche interamente offline e in single player, fatta ai tempi delle prime presentazioni su Kickstarter.
L'executive producer Michael Brooke è intervenuto anche lui sull'argomento difendendo la scelta di Frontier, spiegando che la decisione di inserire la necessità di una connessione a Internet (seppure non costante) è legata a talmente tanti fattori del gioco da rendere necessario, altrimenti, lo sviluppo di due diversi giochi, uno offline e uno online, visto che anche una semplice transazione economica necessita di un riferimento all'universo online per poter essere portata a termine. "I dati e i processi portati avanti sono enormi e non sono qualcosa che potrebbe trasferirsi in un contesto offline senza compromettere sensibilmente la visione del gioco".
Fonte: VRFocus