Cliff Bleszinski, il padre di Gears of War, ha giocato con The Order: 1886 per la prima ora, trasmettendo la sua partita su Twitch in compagnia di Arjan Brussee, cofondatore di Boss Key e veterano di Guerrilla Games. Ecco le sue sensazioni a caldo:
"Vorrei farmelo piacere, ma la narrazione mi sembra forzata, preponderante. Voglio dire, fatemi provare i combattimenti! Ci possono stare i quick time event, non è sempre una brutta cosa, ma così è un po' troppo pesante."
"Non so, è fottutamente bello da vedere, le animazioni sono fantastiche, ma come sviluppatore che ha uno studio penso sempre a quanto costi realizzare giochi. Vedo questo titolo come una grossa esperienza, ma il cui budget poteva essere utilizzato per offrire un valore maggiore agli acquirenti."
"Sapete, però, che Sony deve vendere le sue console. Io ho sempre chiamato questa cosa "system justifier", e in effetti guardate che grafica. Il divario con PlayStation 3 è evidente, ed è ciò che alla fine dei conti volevano mostrare."
"Non riesco a sopportare tutte le cutscene, ragazzi, mi spiace. Probabilmente ci tornerò e gli darò una seconda possibilità, sia chiaro. Un sacco di persone si sono fatte il mazzo su questo gioco e spero di non aver offeso nessuno con i miei commenti. Mi sono divertito un po', quindi vi prego di non prendermi a pugni nelle palle se ci incontreremo alla GDC, ok?"
Bleszinski ha poi cercato di spiegare il suo punto di vista circa le meccaniche sparatutto e l'intelligenza artificiale presenti in The Order: 1886: "Le meccaniche sparatutto sono piuttosto buone, ma ci sono problemi con l'intelligenza artificiale. Nella serie Gears of War utilizzavamo un timer per i nemici, il che significava che non potevano stare appostati troppo a lungo, a un certo punto si sarebbero lanciati a testa bassa, il che implicava un certo livello di tensione."
Quanto al taglio cinematografico dell'esperienza, Cliffy ha infine detto: "A mio avviso l'industria videoludica si sente in soggezione rispetto a Hollywood e vorrebbe essere Hollywood. Il che significa che l'unico modo per convincere dei dirigenti a concedere dei budget è quello di realizzare produzioni in stile film, capaci di colpirli. È così che funzionano certe cose."