Gli acquisti in-app stanno diventando un grosso problema per i genitori distratti, come sa bene un certo Jeremy Hillman il cui pargolo ha speso la bellezza di 4.500 dollari in FIFA 15. In realtà il pargolo ha la bellezza di tredici anni e suo padre è Director of Corporate Communications della World Bank. Evidentemente il manager non è riuscito a far capire a suo figlio il valore dei soldi.
La soluzione del problema è puntare il dito contro Microsoft, accusata di aver permesso che tutto ciò accadesse. Secondo Hillman la multinazionale di Redmond dovrebbe creare un sistema per monitorare i comportamenti più strani, come ad esempio un eccesso di transazioni provenienti da una singola carta di credito.
Ironie a parte, la questione è davvero controversa, perché non si tratta del primo caso di microtransazioni incontrollate. Ancora più controverso è il fatto che l'intera economia degli acquisti in-app si basi proprio sulla perenne insoddisfazione dell'acquirente, ossia sullo stimolo all'acquisto compulsivo. Di base case del genere saranno sempre più frequenti con l'affermarsi del modello.
Fonte: Arcade Sushi