Le conferenze E3 di Microsoft, Sony, Nintendo e gli altri big del settore sono tra gli eventi più attesi del mondo videoludico. Non sempre però ciò che avviene su quei palchi riflette la realtà dell'industria nel breve periodo. Anzi, stando a uno studio molto preciso di un certo Chris Stead, la maggior parte di ciò che viene mostrato è destinato a non essere pubblicato nell'anno della conferenza.
Nel caso dell'E3 2015, ben il 62% dei giochi sui palchi non è stato pubblicato nei 365 giorni successivi all'evento. Rimane un misero 38%, dei quali ben il 33% è stato pubblicato nel 2016 e non nel 2015. Insomma, tanto entusiasmo per tutti (in fondo è quello che stanno vendendo), ma in concreto nulla o quasi. Anzi, spesso i giochi mostrati finiscono per sparire (ad esempio Prey 2, che forse ritornerà in una nuova versione quest'anno, e Fable Legends), altri vengono rinviati a tempo indeterminato (The Last Guardian, Deep Down), per poi riapparire molto più in là nel tempo; altri ancora non sono nemmeno giochi (The Dark Sorcerer, Samaritan, Milo).
Insomma, se non vogliamo definire il quadro complessivo catastrofico, poco ci manca. Nel 2015 la peggiore in tal senso è stata Sony, che nel 2015 ha visto pubblicare un solo gioco tra quelli visti sul suo palco all'E3 dello scorso anno, ossia l'indie Ronin. Complessivamente il colosso nipponico ha visto pubblicare negli ultimi 365 giorni solo il 23% di ciò che ha mostrato all'E3 2015. Microsoft ha fatto meglio di Sony, con il 37% di giochi pubblicati, ma è comunque una quantità bassina. Le migliori sono state invece Electronic Arts e Nintendo, che hanno pubblicato rispettivamente il 92 e il 93% di quanto mostrato entro un anno dopo la conferenza, con Nintendo che ha addirittura pubblicato l'83% dei giochi nel 2015. Purtroppo la concretezza non viene premiata dai videogiocatori.
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